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Nel 2009 il pallone cede il posto al puck

L'allenatore della nazionale Ralph Krüger tende la mano al suo giocatore Goran Bezina. Keystone

Dopo aver organizzato con l'Austria gli europei di calcio nel 2008, la Svizzera si prepara ad accogliere un altro grande evento sportivo. I campionati del mondo di hockey si terranno dal 24 aprile al 10 maggio 2009 a Berna e Zurigo. Un altro successo popolare in vista?

Gli appassionati di hockey dovranno attendere fino a primavera. Poi – per un totale di 17 giorni – potranno ammirare le 16 migliori nazionali al mondo disputare un totale di 56 partite a Berna e a Kloten. Annunciati come l’evento sportivo dell’anno in Svizzera, questi mondiali faticano tuttavia a far breccia nella popolazione, almeno per il momento.

«Non c’è nulla di cui preoccuparsi», rassicura Gian Gilli, segretario generale del comitato organizzativo. «Il pubblico fatica a proiettarsi nel futuro anche perché in questo momento è preso da altri avvenimenti sportivi. I veri tifosi sapranno comunque far festa a tempo e debito».

Molti i biglietti ancora invenduti

Sui 450’000 biglietti a disposizione, 120’000 sono già stati venduti. Per coprire i costi, gli organizzatori dovrebbero distribuirne almeno 300’000. «L’impatto dell’hockey sulla popolazione è ben diverso da quello del calcio», spiega Gilli. «Senza contare che per i mondiali vengono organizzati 56 incontri in Svizzera, contro i 15 dell’Euro. Non è sempre facile avere il tutto esaurito per delle partite obiettivamente poco attrattive».

A undici anni dagli ultimi Mondiali in Svizzera, è un’occasione ghiotta per dare una nuova visibilità a questo sport di squadra, il secondo più praticato nel paese. «Vogliamo rendere l’hockey ancora più popolare nel nostro paese, grazie anche all’altissimo livello delle competizioni».

La cadenza annuale dei Mondiali e la concomitanza con le finali del campionato nordamericano (NHL), dove si formano i migliori giocatori al mondo, limitano tuttavia l’impatto di questo tipo di manifestazione in alcuni paesi. «Questo è un dato di fatto che gli organizzatori non possono cambiare e bisogna dunque imparare a conviverci».

Squadra svizzera come nel 1998?

L’entusiasmo che riusciranno a suscitare questi Mondiali dipenderà in gran parte dal successo della squadra rossocrociata. L’ultima volta che la nazionale riuscì a qualificarsi per le semifinali fu proprio durante i campionati del 1998, grazie al sostegno del pubblico di casa. Un buon auspicio per il 2009?

«La strada verso i quarti è come sempre ricca di insidie, ma sono convinto che se riusciremo a raggiungere questo obiettivo, il sostegno del pubblico a Berna potrà darci la spinta necessaria a superare qualsiasi pronostico», ha recentemente dichiarato Ralph Krüger alla televisione svizzero-francese.

In 12 anni l’allenatore tedesco-canadese è riuscito a portare otto volte la squadra elvetica nei quarti di finale e a piazzarla tra le prime otto migliori nazionali al mondo. Ci vorrà tuttavia una prestazione straordinaria perché la Svizzera possa coronare il suo sogno di vittoria, talmente è ampio il divario tra le sette migliori squadre al mondo (Russia, Canada, Stati-Uniti, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca e Slovacchia) e le altre.

Sognare è lecito

La storia dell’hockey svizzero è comunque ricca di imprese straordinarie. Lo testimoniano la vittoria contro la Russia ai Mondiali di San Pietroburgo nel 2000 o i successi ai Giochi olimpici di Torino nel 2006 contro il Canada e la Repubblica Ceca. Grazie a uno schema ultradifensivo e a un gioco basato sul contropiede, da diversi anni la Svizzera ha trovato il modo di impensierire le migliori squadre al mondo.

E anche se alcuni osservatori condannano questo gioco definito troppo attendista, Ralph Krueger ha vinto finora la sua scommessa, trasformando l’hockey svizzero nello sport più competitivo del paese sul piano internazionale. I Mondiali del 2009 saranno forse l’occasione per mettere definitivamente a tacere i detrattori.

Per i giocatori di casa, questa manifestazione rappresenta una grossa opportunità per mettersi in mostra di fronte ai reclutatori del mondo intero. Con l’obiettivo di accedere un giorno alla NHL, come già accaduto a personaggi del calibro di Mark Streit, Jonas Hiller, Martin Gerber o Luca Sbisa.

Ricadute economiche limitate

Se l’hockey svizzero approfitterà di questa manifestazione per migliorare la propria immagine e rinnovare le infrastrutture, le ricadute economiche saranno per contro limitate, ammette Gian Gilli. «Sicuramente ci sarà un incremento dei pernottamenti a Berna e Zurigo, ma gli effetti positivi su economia e turismo saranno alquanto ridotti».

Più che ricadute immediate, dunque, sarà l’immagine di una Svizzera promotrice di eventi sportivi di eccellenza che potrà uscir vincente. Nessuno scontro si è verificato nei 73 anni di storia dei campionati del mondo di hockey e il comitato organizzatore può dunque attendere i tifosi da tutto il mondo in piena serenità.

swissinfo, Samuel Jaberg
(Traduzione di Stefania Summermatter)

I campionati del mondo di hockey si terranno dal 24 aprile al 10 maggio 2009 a Berna e a Zurigo. Le squadre in lizza sono 16.

La pista della capitale potrà accogliere 11’600 spettatori, mentre quella di Kloten 6’800.

La Svizzera disputerà i primi tre incontri nel gruppo B contro Russia, Germania e Francia.

Al primo turno verrà eliminata soltanto l’ultima classificata di ogni gruppo, mentre le dodici restanti disputeranno un turno intermedio in due gruppi da sei, dal quale verranno selezionate le squadre migliori per gli ottavi di finale.

Dai quarti, invece, ogni incontro sarà eliminatorio.

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