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Orti famigliari pieni di pesticidi

Orti e giardini famigliari, un oasi di verde in mezzo al cemento, come qui ad Aarau Keystone

In primavera, ansiosi di gustare le proprie insalate, i giardinieri della domenica corrono ad acquistare semi, bulbi e ... prodotti chimici.

Secondo tutti gli esperti interpellati da swissinfo spesso i coltivatori cittadini ci vanno giù pesante con i fitosanitari.

Gli orti contaminati nuocciono non solo alla salute di chi li coltiva e ne mangia i prodotti, ma anche all’ambiente. È comunque difficile quantificare il danno per la salute, siamo qui nel campo della sfera privata.

Ad ogni modo relativizza il danno Marcel Cosandey, del laboratorio cantonale di Friborgo: “I prodotti da giardinaggio arrivano solo debolmente alla fascia freatica, al contrario dei prodotti impiegati in agricoltura”.

In quando al suolo, le autorità sanitarie non hanno la competenza di controllare la tossicità di giardini e orti privati. I prodotti destinati al consumo individuale non sono inoltre sottoposti ai controlli sulle derrate alimentari.

“Alcuni orti sono vere e proprie discariche chimiche, ma ognuno è libero di avvelenarsi o di rispettare i dosaggi”, conclude Marcel Cosandey.

Legislazione più restrittiva

“Il 1° agosto 2005 la Svizzera ha adottato una nuova legge sui prodotti chimici, sul modello europeo”, spiega Pierre Crettaz, della divisione prodotti chimici dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Le restrizioni riguardano i prodotti più tossici, ma Pierre Crettaz riconosce che anche i pesticidi “domestici” possono essere potenzialmente pericolosi. È indispensabile che vengano approvati ed etichettati per il dosaggio, prima di immetterli sul mercato.

Ma è difficile stabilirne la pericolosità per la salute: “Le piante non assorbono grandi quantità di prodotti chimici e non possono quindi diventare molto tossiche, indica Antoine Besson, agronomo del centro di orticoltura di Lullier.

“Ad esempio i metalli pesanti sono poco mobili e si trovano in dosi minime nelle piante che mangiamo. Ma, al contrario, restano nel suolo”.

I giardini famigliari

Tra i più colpiti gli orti e i giardini famigliari, piccoli lotti di pochi metri quadrati che la popolazione può affittare attraverso il proprio comune, e che sono apparsi nelle città con l’arrivo dei campagnoli nel XIX secolo.

La Svizzera ne conta più di 26 000. I locatari si mettono spesso in competizione tra di loro, e usano molti prodotti chimici per vedere chi produce i pomodori più belli.

“Più i giardini sono vecchi, più accumulano sostanze tossiche. A volte abbiamo misurato residui di metalli 60 volte superiori alla norma”, indica Antoine Besson.

L’agronomo riconosce che “È più difficile essere parsimoniosi quando si tratta di piccole superfici: si usa tutto il prodotto, invece di buttarlo via o di conservarlo”.

La mania del pulito

Aida Godel, botanica, se la prende con la mania di pulizia. “La gente ha paura degli insetti, che sono invece necessari in natura. Fino al XX secolo le piante non venivano trattate. Ora questi prodotti sono accessibili ovunque e fanno guadagnare bene. Ciò falsa la situazione”.

Alain Bovard è orticoltore e lavora per il fabbricante di concimi svizzero Hauert SA. Ribadisce che i fabbricanti devono indicare sull’imballaggio la composizione e l’utilizzazione dei prodotti. Anche i non professionisti dell’agricoltura possono farsi analizzare il terreno del giardino.

“Molti credono che mettendo il doppio di concime avranno un effetto due volte migliore…”. Ma per Alain Bovard non ci sono scuse, perché non ci sono mai state così tante campagne informative come ora.

I comuni devono fare la loro parte

Marie Garnier, del Centro Pro Natura di Champ-Pittet, nel Canton Vaud, vorrebbe che la gente non contaminasse il suolo, visto che non è necessario. “Se si ama la natura, si dovrebbe darle ascolto”.

Per l’agronoma i comuni hanno un ruolo importante, per far passare le campagne informative al pubblico. Ma come per i singoli individui, anche tra i comuni alcuni prendono provvedimenti, come la raccolta delle composte o dei resti di prodotti chimici. Ma altri comuni, che hanno poco personale, “diserbano chimicamente, invece che far tagliare l’erba a mano”.

I giardini aiutano la natura?

Per cambiare la mentalità e lottare contro l’ignoranza, Aida Godel distribuisce libri, organizza corsi e conferenze.

“La gente è disposta a cambiare. Basta mostrar loro che facendo coabitare certe specie di piante si ottiene lo stesso risultato, senza bisogno di prodotti chimici”.

“Ogni anno 22 000 specie vegetali spariscono dal pianeta. Anche gli orti e i giardini urbani possono contribuire alla conservazione della biodiversità”, conclude la botanica.

swissinfo, Isabelle Eichenberger

La superficie dei giardini famigliari e privati in Svizzera è di circa 50 000 ettari, su un totale di 400 000 ettari di superfici coltivate.

La federazione svizzera dei giardini famigliari raggruppa circa 26 800 membri.

In città per ottenere un orto bisogna mettersi in lista d’attesa.

Ogni anno almeno 8200 tonnellate di concimi sono utilizzati per frutta e verdura, fiori e prati, secondo il fabbricante di concimi Hauert.

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