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La felicità in pochi metri quadrati di terra

Verdure, fiori e casette per il tempo libero swissinfo.ch

In Svizzera, migliaia di persone trascorrono il tempo libero a coltivare verdure negli orti familiari.

Vere e proprie oasi di verde nelle città, i giardini familiari sono stati istituiti nella seconda metà dell’Ottocento per sopperire alle necessità alimentari dei più poveri.

“Elementi indispensabili della vita cittadina”.

Così il presidente della Federazione svizzera dei giardini familiari Frédéric Schär definisce gli orti familiari, una realtà centenaria in quindici Paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svezia e Svizzera).

In Europa, i cosiddetti “giardinieri della domenica” sono cento volte di più. Tre milioni di famiglie, che coltivano e producono verdure per il proprio consumo, nel rispetto dell’ambiente, senza l’aggiunta di fertilizzanti chimici.

Giardinieri della domenica

Affittare un orto familiare non è semplice. Le liste d’attesa sono lunghe.

Ed una volta ottenuto l’appezzamento tanto agognato, si devono rispettare precise regole di coltivazione dell’appezzamento e di convivenza: non conformarsi agli statuti significa l’espulsione.

Le casette, nelle quali trascorrere il tempo libero ed i capanni degli attrezzi devono conformarsi allo standard richiesto, altrimenti devono essere modificate o abbattute.

Aldo Bristot è emigrato in Svizzera dall’Italia nella seconda metà degli anni Cinquanta.

Dopo una vita di lavoro, ora è in pensione. Per lui il giardino familiare non significa limitarsi alla coltivazione degli ortaggi: “L’orto è un luogo di incontro, dove trascorrere i pomeriggi o le serate in compagnia degli amici, chiacchierando, giocando a carte e sorseggiando un buon bicchiere di vino”.

“Far crescere la propria verdura, coltivare le proprie patate, dà una soddisfazione notevole, soprattutto perché si tratta di prodotti naturali”, aggiunge Aldo Bristot.

Crogiolo sociale

Svizzeri, italiani, spagnoli, portoghesi, serbi, croati, tamil. Negli orti familiari tutti convivono all’ombra della propria bandiera nazionale, issata sul pennone davanti alla casetta di legno.

“È effettivamente così. I miei vicini sono un ottantenne pensionato del Dipartimento militare, un meccanico italiano in Svizzera da trent’anni ed un indiano che da due anni coltiva l’orto anche lui”, conferma a swissinfo Achille Casanova, portavoce del governo elvetico, coltivatore diretto nel tempo libero.

Le divisioni di classe sociale passano in secondo piano, quando si è intenti a zappare la terra, a togliere le erbe infestanti, raccogliere i pomodori.

“Quest’anno ho potuto cogliere il primo pomodoro maturo il 30 giugno, il che è abbastanza precoce per il clima di Berna”, aggiunge Casanova.

E che i giardini familiari sono un crogiolo sociale lo testimoniano anche i consiglieri federali, come l’ex ministro degli esteri Flavio Cotti o quello dell’economia Jean-Pascal Delamuraz, più volte ospiti nel giardino familiare di Casanova.

“Non so se sia il richiamo della terra, oppure un passatempo che mi fa bene, perché dopo una giornata lavorativa non c’è niente di meglio che togliere la cravatta, infilare dei pantaloni vecchi ed andare nell’orto a lavorare un po’ la terra”, aggiunge Achille Casanova.

I numeri del fenomeno

La Federazione svizzera degli orti familiari è stata fondata nel 1925 dalle associazioni cantonali di Basilea, Berna, Ginevra, Losanna e Zurigo.

Attualmente, la superficie affittata da comuni e patriziati alle 71 associazioni affiliate alla Federazione svizzera degli orti familiari è di 6 milioni e 400 mila metri quadrati, mentre le famiglie che coltivano un giardino familiare sono 26.800.

L’associazione cantonale più grande è quella di Zurigo, che conta oltre 8.300 membri, ripartiti in sedici sezioni.

Le parcelle degli orti familiari sono normalmente di 200 metri quadrati. L’affitto è inferiore ai 200 franchi all’anno, mentre il costo delle casette varia tra i 5 ed i 10 mila franchi, sempre che se ne voglia costruire una.

swissinfo, Sergio Regazzoni

Coltivare ortaggi, frutti e fiori per il proprio consumo è oggigiorno un privilegio riservato a chi possiede un appezzamento di terra.

In Svizzera, ed in altri quattordici Paesi europei, anche chi vive in mezzo al cemento delle città e non ha un metro quadrato di verde in proprietà, ha lo stesso la possibilità di affittare un pezzetto di terra a prezzi modici per coltivare le proprie verdure.

La passione per l’orto attraversa le classi sociali, accomuna operai e professionisti e diventa uno specchio della società elvetica in mutamento.

6.400.000, i metri quadrati occupati dai giardini familiari in Svizzera
26.800, le famiglie che coltivano gli orti familiari
71, le sezioni affiliate alla Federazione svizzera dei giardini familiari
200, i metri quadrati medi di un appezzamento di terreno

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