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“L’educazione vale l’oro”

L'oro della Banca nazionale è ancora oggetto di scontro RTS

Undici organizzazioni non governative vogliono promuovere la formazione cosciente dei valori sociali ed ecologici per garantire uno sviluppo sostenibile.

Dopo il no popolare alla Fondazione Svizzera solidale, arrivano dunque altre proposte per utilizzare l’oro in esubero della Banca nazionale.

Le organizzazioni umanitarie e ambientaliste ritornano all’attacco. Dopo il no popolare alle due proposte per utilizzare le riserve auree in eccedenza della Banca nazionale, nuove idee si fanno avanti.

Undici organizzazioni non governative (ONG) hanno illustrato lunedì a Berna una Carta per una formazione che si ispiri ai principi dello sviluppo sostenibile. Si tratta di una proposta diretta ai giovani, che dovrebbe essere finanziata con una parte dell’oro in eccedenza della Banca nazionale.

Implicitamente le organizzazioni rispondono all’invito del Direttorio dell’Istituto centrale elvetico. Dopo l’affossamento popolare della Fondazione Svizzera solidale e del finanziamento riservato all’AVS dello scorso 22 settembre, la Banca nazionale si era appellata alla società civile e alla politica per cercare un’utilizzazione per la manna finanziaria. L’oro non serve infatti più a garantire la stabilità monetaria ed è già in parte stato venduto, creando nuove liquidità.

Scelte diverse per la formazione

«Un’educazione ecologica a tutti i livelli» auspica Kaspar Schuler, coordinatore di Greenpeace Svizzera, una delle ONG che hanno promosso la Carta. Secondo i promotori, lo studio PISA ha infatti mostrato che occorre intervenire nel campo della formazione. Ma l’istruzione deve trasmettere più che semplici nozioni; ci vogliono dei nuovi valori indirizzati ad uno sviluppo sostenibile.

«Si tratta di lottare, attraverso la formazione, contro le nuove povertà», ha affermato da parte sua uno dei responsabili di Pane per i fratelli, l’organizzazione di aiuto umanitario delle Chiese evangeliche svizzere, secondo cui la Svizzera dovrebbe ratificare l’accordo 140 dell’Organizzazione internazionale del lavoro, che sancisce il diritto ad una formazione continua pagata per tutti.

La lotta all’ignoranza non deve poi limitarsi alla Svizzera. Nel mondo, ha ricordato Pierre Zwalen di Terre des Hommes, oltre un miliardo di persone non ha accesso all’istruzione e vive anche per questo nell’indigenza.

Nuove iniziative

Fra gli indirizzi elencati, l’Organizzazione mantello delle società giovanili elvetiche propone un anno di volontariato e una settimana supplementare pagata di vacanze per i giovani in cui frequentare dei corsi d’aggiornamento.

Per Greenpeace, anche la ricerca deve in particolare orientarsi verso mercati innovativi e benefici per l’ambiente. Per questo l’esponente dell’organizzazione ambientalista critica le scelte del Politecnico federale di Zurigo, che preferisce puntare sulla ricerca genetica piuttosto che sulle tematiche ambientali.

Interesse limitato

Ma il contributo delle ONG al dibattito sull’utilizzazione dell’oro della Banca nazionale non troverà l’interesse sperato. Lo afferma il politologo dell’Università di Berna, Hans Hirter, che aggiunge: “Il tema della formazione non è interessante per i partiti politici, perché soprattutto i giovani interessati non vanno a votare”.

Dunque i primi fruitori di nuove offerte di formazione sarebbero lontani dal dibattito e i partiti non trarrebbero profitto nel difendere questi interessi in vista delle elezioni del 2003. Le proposte sarebbero comunque da situare in un ambito di “centrosinistra”.

Per Martin Mezger, direttore di Pro Senectute, è chiaro che “anche gli anziani devono poter aprofittare del capitale della Banca nazionale”. Ma non esige la totalità dell’importo: “La formazione delle nuove generazioni è un compito importante quanto il sostegno delle generazioni più anziane”.

Reazioni negative

A destra invece le reazioni immediate sono univoche. Per il portavoce dell’UDC svizzera, Yves Bichsel, la proposta non ha possibilità di successo: «Si tratta di una nuova edizione della Fondazione Svizzera solidale e il popolo ha chiaramente detto di no».

Secondo Bichsel la direzione di marcia è già definita: si vuole un sostegno all’assicurazione vecchiaia e un contributo ai cantoni. «È legittimo da parte delle ONG richiedere più mezzi per la loro formazione, ma in nessun settore le uscite sono altrettanto in crescita e spesso non si sa come vengano usati questi fondi. Non crediamo che l’oro vada utilizzato così».

swissinfo

1300 tonnellate sono le riserve d’oro della BNS
Il loro valore attuale ammonta a quasi 20 miliardi di franchi
Il 22 settembre il popolo ha rifiutato sia la creazione di una Fondazione umanitaria che la proposta UDC di assegnare il montante alla previdenza sociale

Hanno sottoscritto la Carta della formazione le seguenti organizzazioni: WWF Svizzera, Greenpeace, Pro Natura, Equiterre (ex Società svizzera per la protezione dell’ambiente), AST, Swissaid, Helvetas, Pane per i Fratelli, Terre des hommes, Dichiarazione di Berna (sezione svizzera tedesca) e l’Associazione Svizzera delle Associazioni Giovanili.

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