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"Le donne per anni sono state invisibili"

In margine all’inaugurazione dell’Archivio, swissinfo ha avvicinato la deputata Chiara Simoneschi Cortesi, presidente della Commissione federale per le questioni femminili.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 giugno 2004 - 18:29

swissinfo: quale l’importanza della storia per comprendere il presente delle donne?

Chiara Simoneschi Cortesi: La storia è importante per tutti. E lo è anche per le donne. Anzi direi che è importantissima perché finora la storia ufficiale era scritta da mani maschili.

Le donne per anni sono state invisibili. Come Commissione federale per le questioni femminili abbiamo già tentato, con la pubblicazione “Donne, potere e storia”, di aprire un varco sulla visione del mondo con gli occhi delle donne. Di dare visibilità al loro lavoro, al loro pensiero. Perché non dimentichiamoci che le donne esistono, lavorano, producono. Ed è giusto rendere visibile lo sguardo delle donne sulla loro condizione, sulla vita di ogni giorno, sull’intera società.

La prospettiva femminile è patrimonio collettivo e gli Archivi Riuniti delle Donne-Ticino, che abbiamo inaugurato, si inseriscono nel solco di questo discorso di conoscenza. E costituiscono la premessa, il punto di avvio, della ricerca scientifica e storica.

swissinfo: che cosa accomuna le donne svizzere e ticinesi?

Chiara Simoneschi Cortesi: La stessa volontà di lottare per i loro diritti. Anche in Ticino le donne si sono mosse prestissimo per rivendicare i loro diritti. Sono nate associazioni con lo scopo di migliorare la condizione della donna.

Se pensiamo che verso la fine dell’Ottocento le associazioni femminili già parlavano di pensione, di diritto di voto, ci rendiamo conto di quanto sia stato laborioso il percorso di emancipazione.

Le donne svizzere, ticinesi comprese, hanno sempre manifestato il desiderio di uscire dai confini del focolare manifestando con ugual determinazione la volontà di prendere parte attiva alla vita pubblica.

swissinfo, Françoise Gehring, Lugano

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