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50 anni di aiuti ticinesi al sud dell’India

Significativo anniversario della fondazione "Madras-Morbio Inferiore" che sostiene orfanotrofi, scuole, lebbrosari e un intero villaggio.

Un esempio di un “cammino di speranza” partito dal piccolo Ticino e giunto fino ad una poverissima provincia indiana.

Madras, metropoli da dieci milioni di abitanti, è la capitale dello stato del Tamil Nadu, all’estremità meridionale del subcontinente indiano. Uno stato povero, in prevalenza agricolo, alle prese con i mille problemi e contraddizioni dell’India moderna.

Non solo fame e miseria: c’è anche l’ignoranza a mietere vittime, per esempio quella legata alla terribile usanza di uccidere le bambine appena nate, perché -soprattutto nelle campagne- la futura dote sarebbe una spesa insostenibile.

Ma si uccidono anche le giovani spose, se la dote che portano non è sufficiente: a incaricarsi di quello che viene considerato un vero e proprio “delitto d’onore” è la famiglia stessa del marito.

Una fondazione svizzera

In mezzo a tutti questi drammi ha scelto di operare, ormai da 50 anni, la Fondazione ticinese “Madras-Morbio Inferiore”, sia contribuendo a progetti più ampi, multifinanziati, sia portando avanti iniziative di sua esclusiva competenza.

Innanzitutto, nei dintorni della capitale: all’interno di una delle bidonville più povere di Madras, nell’area di Vyasarpadi, sorge il Centro salesiano “Don Bosco Beatitudes”, che dal 1965 ospita una miriade di attività in favore di bambini, orfani, anziani, ragazze abbandonate.

Comprende scuole dalle elementari al liceo, alloggi per ragazzi, case per anziani e istituti professionali. A otto chilometri dal Centro funziona inoltre un ampio, curatissimo lebbrosario, chiamato “Giardini di Papa Giovanni”. Attualmente ospita duecento malati, che sono tenuti sotto costante controllo medico e -quando possono- vengono coinvolti in attività artigianali in appositi laboratori protetti.

Neutralità religiosa

La Fondazione ticinese contribuisce a tutte queste attività, badando naturalmente ad evitare qualsiasi tipo di discriminazione religiosa: i fondi versati vanno a beneficio esclusivo dei poveri della società indiana, indipendentemente dalla loro fede.

Nel 2002, così, sono stati ad esempio trovati i finanziamenti necessari per aprire una nuova ala della scuola elementare del Centro. La frequentano circa mille bambini, le cui famiglie (quando esistono) vivono nella bidonville tutt’attorno.

L’istituto chiede loro una retta mensile minima, per garantirsi che i piccoli seguano regolarmente le lezioni e non vengano invece mandati a lavorare un giorno sì e uno no.

Capanne, scuole e chiese

Iniziative interamente gestite dall’associazione, poi, si trovano più a sud di Madras, in primo luogo alla periferia di Tiruvannamalai, una delle città sacre dell’India meridionale.

Qui, ad esempio, ci si è preoccupati di sostituire un conglomerato di capanne fatiscenti con un gruppo di casette, pagate 3mila franchi l’una da benefattori ticinesi legati all’associazione e poi rivendute ad un prezzo simbolico agli abitanti, per responsabilizzarli e non offenderli con un’elemosina.

Ormai le casette sono 270: un piccolo villaggio, in cui hanno trovato posto anche una chiesa, un tempio indù, una scuola per i bambini e un orfanotrofio femminile, tutti pagati e gestiti anno per anno dalla Fondazione.

Una mano all’agricoltura

Lo stesso principio di solidarietà ha attecchito ancora più a sud, a Pallithammam, cittadina nei dintorni di Madurai, noto centro religioso e culturale del Tamil Nadu, così come dell’intera civiltà tamil.

Qui si è puntato più che altro sulla formazione, offrendo ai giovani -oltre a orfanotrofi e strutture di assistenza per i casi più gravi- la possibilità di frequentare scuole elementari, medie, superiori e persino una facoltà di agraria, per migliorare -col tempo- le colture locali coinvolgendo gli stessi abitanti.

Solidarietà

“Il nostro è un cammino di speranza lungo mezzo secolo – commenta soddisfatto il responsabile della Fondazione monsignor Luigi Mazzetti, che ora vive a Lugano – tanti piccoli rigagnoli di aiuto che si sono riuniti in un grande fiume”.

“Siamo partiti da Morbio, coinvolgendo poi benefattori da tutto il Ticino e anche a livello svizzero. C’è solo da augurarsi che questa corrente di solidarietà possa continuare a crescere e a consolidarsi”.

Se qualcuno fosse intenzionato a contribuire a queste iniziative, può farlo con un versamento sul conto corrente postale 69 – 10314 – 2 intestato alla Fondazione Madras-Morbio Inferiore, indicando eventualmente l’opera che intende sostenere, con la menzione “Centro Don Bosco Beatitudes”, oppure “Tiruvannamalai”, o ancora “Pallithammam”.

Alessandra Zumthor

India (dati 2000):
superficie: 3’287’263km2;
Popolazione: 1’014miliardi;
Mortalità infantile: 6.5%;
Speranza di vita (1998): uomini 62.5 anni; donne 63.3 anni;
Analfabetismo (1998): uomini 33.9%; donne 66.5%;
PNL pro capite (1993-1998): 440 $.

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