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Accordo di compromesso a Hong Kong

Secondo Joseph Deiss, l'accordo di Hong Kong è "un'eccellente base di lavoro per il futuro" del ciclo di Doha swissinfo.ch

I ministri dei paesi membri dell'OMC, tra cui il consigliere federale Joseph Deiss, hanno raggiunto un accordo sulla liberalizzazione del commercio mondiale.

Mentre per il ministro elvetico dell’economia il ciclo di negoziati di Doha costituisce un successo, secondo altri partecipanti sono stati conseguiti soltanto progressi modesti.

“Siamo soddisfatti di aver trovato un accordo sul testo finale e di aver ottenuto un risultato”, ha dichiarato Joseph Deiss, al termine dei negoziati dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), tenuti ad Hong Kong.

“Queste trattative possono essere considerate un successo, dal momento che ripartiamo con qualcosa in più, rispetto a quanto abbiamo portato ad Hong Kong”, ha aggiunto il ministro svizzero dell’economia.

A detta del consigliere federale, l’accordo rappresenta “un’eccellente base di lavoro per il futuro” del ciclo di negoziati di Doha.

Secondo le previsioni, le modalità dell’accordo potrebbero essere concordate entro la prossima primavera e il testo finale entro la fine del 2006. La ratifica potrebbe così aver luogo già nella prima della metà del 2007.

Soppressione delle sovvenzioni agricole

Dopo 6 giorni di intensi negoziati – e di manifestazioni e scontri tra giovani e poliziotti per le strade – i ministri dell’OMC sono riusciti a fissare il 2013, quale termine per l’abolizione delle sovvenzioni alle esportazioni nel settore agricolo.

In base al compromesso di Hong Kong, dovrebbero sparire tutte le sovvenzioni, comprese quelle nascoste sotto altre forme. Una proposta sostenuta vivamente anche dalla Svizzera.

La delegazione elvetica ha invece deplorato la mancanza di progressi sui prodotti sensibili, che minacciano la produzione interna, e le indicazioni di origine geografica.

Più soddisfatti i negoziatori svizzeri per quanto concerne le misure di liberalizzazione nel settore industriale e in quello dei servizi.

I ministri si sono anche impegnati a intensificare i lavori nel settore agricolo per giungere già entro la fine di aprile dell’anno prossimo ad un accordo sulle modalità.

Per quanto riguarda invece il “pacchetto sviluppo”, i paesi più sviluppati si sono impegnati a sopprimere dal 2008 dazi e contingenti sul 97% dei prodotti provenienti dai paesi meno avanzati economicamente.

Un testo modesto

“I ministri sono riusciti a trovare un accordo, il che è sicuramente positivo. Ma il testo è piuttosto modesto, si potevano attendere risultati migliori”, ritiene Gregor Kuendig, membro della direzione di economiesuisse.

“Perlomeno disponiamo ora di un testo concordato a livello ministeriale sui dossier che ci interessano maggiormente, ossia i prodotti non agricoli, le agevolazioni per il commercio e i servizi. Si tratta di una base per la continuazione dei negoziati a Ginevra”, afferma il rappresentante dell’organizzazione padronale svizzera.

Da parte sua, John Dupraz, vicepresidente dell’Unione svizzera dei contadini, deplora il tempo perso per raggiungere un accordo sulla data del 2013, riguardo alle soppressioni delle sovvenzioni. Il principio sembrava infatti già acquisito dal 2004.

“La vertenza sulla data ha messo in ombra la vera posta in gioco di queste trattative. Rimangono ora ancora da regolare i punti essenziali, come la definizione dei prodotti sensibili, l’accesso ai mercati e il capping (i limiti previsti per i dazi doganali)”, dichiara Dupraz.

Sviluppo trascurato

Secondo il rappresentante del mondo contadino svizzero, “più si avanza nei negoziati e più ci si rende conto che la Svizzera dovrà pagare una fattura molto salata nel settore agricolo, per ottenere in cambio guadagni ridotti negli altri settori”.

Ancora più critiche le organizzazioni non governative, come rileva Michel Egger di Alliance Sud, che raggruppa sei enti svizzeri di cooperazione internazionale.

“Francamente, dopo 18 mesi di lavori (dall’accordo di Ginevra del 2004), i progressi sono piuttosto magri”, sostiene Egger.

“Con la sua cultura e il suo stile di condurre le trattative, l’OMC non è in grado di trattare le questioni dello sviluppo”, aggiunge il delegato di Alliance Sud.

swissinfo, Pierre-François Besson a Hong Kong
(traduzione Armando Mombelli)

La sesta conferenza ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio si è conclusa domenica a Hong Kong.
Organo supremo dell’OMC, la conferenza era chiamata a portare a termine i «negoziati di Doha» sulla liberalizzazione del commercio mondiale, lanciati nel 2001.
La riunione si è conclusa con un accordo di compromesso, definito un successo dal ministro svizzero dell’economia Joseph Deiss.

I ministri dei paesi membri dell’OMC hanno concordato di sopprimere dal 2013 tutte le sovvenzioni accordate alle esportazioni di prodotti agricoli.

I paesi più sviluppati si impegnano inoltre a esentare da dazi e contingenti il 97% delle importazioni di prodotti provenienti dai paesi meno avanzati economicamente.

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