Prospettive svizzere in 10 lingue

Aiuti al Niger: giudizi contrastanti

Non appena comincerà il periodo della raccolta, l'ONU intende diminuire la distribuzione di cibo in Niger Keystone

Non tutte le organizzazioni umanitarie elvetiche sono d'accordo con la decisione delle Nazioni Unite di ridurre la distribuzione di alimenti d'emergenza al Niger.

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) si dichiara favorevole, mentre la filiale elvetica di Medici senza frontiere (MSF) ritiene vi siano rischi di un aumento dei decessi.

Il programma alimentare mondiale dell’ONU (PAM) ha annunciato di volere porre gradualmente fine alla distribuzione generalizzata di viveri in Niger.

Il mese prossimo, non appena comincerà il periodo della raccolta nel Paese africano, l’aiuto sarà più mirato e accordato solo alla popolazione che vive nei territori dove il bisogno di cibo è maggiore.

Peter Bieler, responsabile dell’ufficio della DSC nella nazione dell’Africa occidentale, considera giustificata questa decisione. Secondo lui in effetti, distribuire cibo gratuito in periodo di raccolta potrebbe causare danni al mercato locale.

«La proposta dell’ONU è generalmente ben vista in Niger», ha detto Bieler a swissinfo. Se la distribuzione da parte dell’organizzazione internazionale è fatta proprio quando gli agricoltori locali cercano di vendere i propri prodotti, il prezzo degli alimenti rischia di toccare i propri limiti e persino di crollare.

Malgrado le sufficienti piogge e l’assenza di locuste nella regione, il responsabile della DSC ritiene che i problemi in Niger potrebbero comunque non essere ancora stati totalmente risolti.

«Non possiamo ancora dire con certezza come sarà la raccolta. I segnali sono incoraggianti. Tuttavia non siamo sicuri che gli agricoltori siano stati in grado di seminare tutti i loro campi lo scorso mese di giugno, quando la situazione era particolarmente difficile», afferma.

Se la raccolta sarà meno buona del previsto, si dovrà allora procedere ad una nuova distribuzione di viveri.

Terribili conseguenze

La filiale svizzera di Medici senza frontiere (MSF) non è dal canto suo convinta del fatto che la decisione dell’ONU sia una buona idea e lancia un monito: «Il risultato di questi tagli potrebbe causare sofferenze ancora maggiori a molti abitanti del Niger».

«Ci preoccupano le affermazioni dell’ONU, che intende limitare le distribuzioni di cibo dopo l’inizio della raccolta», ha affermato il direttore di MSF Svizzera all’agenzia stampa francese AFP.

«Le famiglie più povere hanno bisogno di sicurezze per sopravvivere. Gli aiuti alimentari sono stati ritardati per mesi. Ora li si vogliono tagliare?», aggiunge.

Bieler, punta invece il dito contro alcune famiglie locali, le quali non verificano che il cibo sia correttamente distribuito.

«La malnutrizione non è dovuta solo alla carenza di cibo. Si tratta di un problema legato anche a come le famiglie distribuiscono gli alimenti», afferma l’esperto della DSC, che aggiunge: «Talvolta, l’ultimo o il penultimo figlio non riceve cibo. Dobbiamo quindi anche tenere conto del fatto che alcune famiglie non si preoccupano dei loro bambini».

Dal canto suo, la Croce rossa svizzera ritiene che la raccolta diminuirà il bisogno di viveri d’emergenza. «La stagione delle piogge è cominciata bene e le previsioni per il raccolto d’ottobre sono positive», ha affermato il portavoce dell’organizzazione, Karl Schuler.

swissinfo, Matthew Allen
traduzione, Anna Passera

Il primo ministro del Niger, Hama Amadou, si rallegra della decisione dell’ONU di porre fine alla distribuzione di cibo. Secondo lui, la dignità del Paese aveva sofferto a causa di queste donazioni.
Per l’organizzazione Medici senza frontiere, un milione di persone soffre ancora la fame nel Paese dell’Africa occidentale.
Secondo l’ONU, nel momento di maggiore crisi, in Niger soffrivano la fame 3,6 milioni di persone.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR