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Attenti a quelle piante!

La Panace di Mantegazzi, un gigante di 3 metri che provoca l'orticaria. www.chemie.uni-muenchen.de

Tra le specie esotiche, le neofite invasive tentano di colonizzare l'ambiente naturale, a scapito della vegetazione indigena. E non solo. Un appello del Buwal.

Portano nomi altisonanti, come Panace di Mantegazzi, Ambrosia artemisiifolia , Poligono del Giappone o Verga d’oro del Canada, e in buona parte sono giunte da noi, negli anni, decenni e secoli scorsi, per abbellire i nostri giardini. Poi però hanno cominciato ad espandersi e ora c’è il rischio che alcune specie riescano a soppiantare la flora indigena di certi ambienti naturali.

Per questo il Buwal, l’ufficio federale dell’ambiente, e la Commissione svizzera per la conservazione delle piante selvatiche (CPS) lanciano un avvertimento alla popolazione, chiedendo di rinunciare all’acquisto di certe piante. In particolare, quelle elencate nella Lista nera, l’inventario regionale delle neofite invasive particolarmente aggressive, di cui è necessario ridurre le popolazioni esistenti e impedire nuove introduzioni.

Poche le piante neofite veramente dannose

“Sono considerate neofite le piante giunte da noi dopo la scoperta dell’America”, ci spiega il botanico Guido Maspoli, membro della CPS. “In Svizzera se ne contano circa 500, su un totale di oltre 3000 specie presenti.” In genere, sono però soltanto una decina quelle che presentano problemi.

“Soprattutto quelle che hanno la tendenza a dominare gli spazi in cui si insediano”, specifica il botanico. “In certe paludi, per esempio, sono i fiori gialli della Verga d’oro del Canada a farla da padroni, a scapito di specie indigene già minacciate dalla rarefazione dell’habitat. Oppure, sugli argini dei corsi d’acqua può proliferare il Poligono del Giappone, un’erbacea praticamente indistruttibile e resistente agli erbicidi, che forma dei tappeti molto densi e non permette la crescita di nessun altra specie”.

Per poche che siano, le neofite invasive non danno fastidio soltanto ai biologi. “La presenza di alberi esotici nei boschi può avere ricadute negative anche sull’industria del legname” afferma Guido Maspoli, “poiché alberi di qualità inferiore portano a una riduzione dei guadagni. E lo stesso dicasi per l’agricoltura, dove le piante invasive possono danneggiare i raccolti”.

Piante pericolose anche per la salute

Alcune di queste piante neofite possono causare problemi anche alla salute dell’uomo. Il botanico ricorda infatti che “la Panace di Mantegazzi, un arbusto di oltre due metri d’altezza proveniente dal Caucaso, può causare brutte orticarie”.

Molto più pericolosa per l’uomo è però l’Ambrosia artemisiifolia, originaria del continente nordamericano. “Il polline di questa erbacea è altamente allergenico”, dice Guido Maspoli, “e può causare gravi problemi respiratori con forti crisi asmatiche. In paesi vicini, come la Francia, l’ambrosia ha già provocato reazioni allergiche quasi epidemiche. E dato che la pianta si sta diffondendo anche in Svizzera, le autorità hanno già costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare per mettere a punto un piano d’intervento”.

Appelli alla popolazione

Per contenere la diffusione delle varie specie vegetali invasive, il Buwal e la CPS hanno recentemente diffuso un comunicato, per chiedere alla popolazione di rinunciare a piantare certe specie.

“Per esempio, vogliamo rendere attenta la gente alla pericolosità che può costituire una miscela di sementi esotiche contenente specie provenienti dalla prateria nordamericana”, specifica il botanico della CPS, “oppure chiediamo di rinunciare a piante come la Buddleja, un arbusto molto apprezzato per i suoi fiori viola molto profumati, che attirano le farfalle. È una bella pianta da giardino, ma tende a proliferare nelle golene e nei luoghi abbandonati”.

In generale, però, le autorità possono consigliare ma non proibire ai vivaisti di vendere e al pubblico di comperare certe piante. “A meno che si tratti di casi di emergenza sanitaria”, dice Guido Maspoli, “come è capitato di recente con il Cotoneaster. È un bel cespuglio ornamentale, ma purtroppo portatore dei funghi del Colpo di fuoco batterico, una malattia pericolosissima per albicocchi, meli e prugni”.

E ora in Svizzera è proibito piantare il Cotoneaster. Anzi, pare si stia addirittura valutando l’eventualità di estirpare tutte le migliaia di esemplari che erano stati piantati in Ticino lungo l’autostrada.

Fabio Mariani

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