Prospettive svizzere in 10 lingue

Jessica Dacey

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Quando è il pubblico a finanziare i film

Questo contenuto è stato pubblicato al Adam Sekuler conosce bene i finanziamenti collettivi. È a Locarno per promuovere Pow WowCollegamento esterno, un avvincente ritratto del deserto della Coachella Valley e dei suoi abitanti. Circa i tre quarti del budget del film, incluso il suo compenso come montatore, sono stati ottenuti grazie al crowdfundingCollegamento esterno. Questo è il suo quinto progetto creativo…

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La difficile eredità del migliore cuoco del mondo

Questo contenuto è stato pubblicato al I clic frenetici sono gli unici segnali di nervosismo che sfuggono al 42enne cuoco dall’aspetto giovanile. Franck Giovannini sta dirigendo il servizio per il pranzo nel rinomato ristorante vodese, coronato con tre stelle dalla guida gastronomica MichelinCollegamento esterno e con 19 punti dalla concorrente Gault & MillauCollegamento esterno. L’anno scorso è stato anche designato miglior…

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La democrazia cinese secondo Ai Weiwei

Questo contenuto è stato pubblicato al Sull’assenza di democrazia in Cina: «La Cina è una società in cui tutte le decisioni sono prese da funzionari statali. Non è una società democratica. Non ci sono discussioni ad alcun livello. È la mia impressione. Come si conseguono i profitti, cosa viene sacrificato per raggiungere questo scopo, dove si investiranno i soldi in futuro,…

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Porto d’armi: richieste in forte aumento

Questo contenuto è stato pubblicato al In Svizzera per detenere una pistola o un fucile bisogna richiedere il permesso alla polizia cantonale. Un’inchiesta di swissinfo.ch mostra che le domande hanno registrato un forte aumento in molti cantoni nel 2015.

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La Germania legifera sul suicidio assistito, la Svizzera attende le ricadute

Questo contenuto è stato pubblicato al La Svizzera è l’unico paese in cui dei non residenti possono far capo all’assistenza al suicidio. Tra gli stranieri che vengono in Svizzera a morire, i più numerosi sono i tedeschi e i britannici. Questi due paesi si sono interessati recentemente alla loro legislazione sul suicidio assistito. In settembre, il parlamento britannico ha respinto una…

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Quando delle start-up svizzere cercano di cambiare il nostro rapporto al cibo

Questo contenuto è stato pubblicato al È quasi ora di pranzo e il gerente del ristorante Villaggio, Philipp Gloor, sta correndo come un matto da una parte all’altra della cucina. Nei giorni feriali, circa 600 persone mangiano al Technopark, il centro di sviluppo delle start-up del politecnico Federale di Zurigo. Ma c’è almeno una ragione per la quale Gloor può rilassarsi.…

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Quegli svizzeri che hanno ispirato Kurt Cobain e David Bowie

Questo contenuto è stato pubblicato al Pionieri della musica pop svizzera, il duo dance Yello e il gruppo sperimentale The Young Gods, sono riusciti a farsi un nome a livello internazionale. Oggi le band che vogliono imitarli devono però fare i conti con la crisi dell’industria musicale. In una cantina nella città vecchia di Berna, un giradischi diffonde un blues degli anni Venti. Dal soffitto pende un paio di mutandine con scritte rock-and-roll. Accanto a vasetti di brillantina, pile di T-Shirts e di dischi di vinile sono posate alcune bibbie. Benvenuti nel mondo di Reverend Beat-Man, uno degli imprenditori musicali attivi in Svizzera. Il cantante di thrash-blues ha trascorso la sua adolescenza a registrare cassette illegalmente, per poi lanciare la casa discografica Voodoo Rhythm nel 1992. Un modo per far fronte alle difficoltà incontrate nel distribuire la sua musica, un po’ fuori dagli schemi, e quella di altri gruppi. Da allora, la casa discografica ha distribuito centinaia di album di artisti svizzeri e internazionali. «Credo che abbiamo venduto un milione di dischi. Sembra tanto, ma siamo ancora piccoli», afferma Beat-Man. Il 46enne trascorre il suo tempo tra la casa di produzione e la gestione della sua carriera di musicista. Beat-Man è infatti conosciuto come il padre di un nuovo genere musicale, che fonde psychobilly e garage punk. Grazie a YouTube e Spotify è riuscito a farsi un nome anche all’estero e ad organizzare delle tournée. E nell’era dello streaming musicale e del calo delle vendite degli album è proprio dai concerti che riesce a trarre la maggior parte dei guadagni. «La gente non sa più cos’è un prodotto, perché nell’era digitale non c’è più nulla di materiale. Quando il pubblico viene ai concerti e vede che vendiamo merce varia, rimane stupito. “Wow, è un prodotto. Possiamo portarlo a casa e tenerlo per sempre”. Con il digitale, se ti si rompe il computer, perdi tutto. Facciamo però fatica a farlo capire alla gente». Essere musicista oggi non è un lavoro per i deboli di cuore, afferma Beat-Man. Il suo inizio, racconta, è stato segnato da serate trascorse a suonare per pochi soldi e notti a dormire sul pavimento del bagno. I concerti hanno iniziato a fruttare soltanto dieci o vent’anni dopo. Vivere di sola musica non è facile, per questo molti artisti elvetici hanno spesso un altro impiego. «In Svizzera è un gran problema. Uno può guadagnare facilmente 10'000 franchi al mese con un lavoro fisso. In quanto musicista invece se ti va bene ne guadagni 2'000. Tolti 1'500 franchi d’affitto, devi vivere con 500. Molti musicisti svizzeri non si spingono lontano; probabilmente preferiscono avere la vita facile». Musica elitaria? Daniel Fontana ha osservato da vicino la scena musicale svizzera per decenni. Nella campagna friburghese, gestisce il locale Bad Bonn, che una volta l’anno ospita per tre giorni un festival internazionale. "Abbiamo bisogno di persone folli per fare buona musica. E la maggior parte degli artisti svizzeri non lo è abbastanza". Dal suo punto di vista, la musica pop contemporanea in Svizzera è piuttosto «elitaria». «Non ci sono molti rappresentanti della classe operaia nel mondo della musica. Nella maggior parte delle giovani band è raro trovare gente di strada. I musicisti di Zurigo che conosco provengono tutti da famiglie benestanti». Le band stanno seguendo due direzioni, secondo Fontana. «O sono in una situazione troppo confortevole e non viaggiano abbastanza, oppure hanno aspettative irrealistiche, esigono tariffe alte per i concerti e gettano la spugna quando le cose si fanno difficili». «Abbiamo bisogno di persone folli per fare buona musica. E la maggior parte degli artisti svizzeri non lo è abbastanza», afferma Daniel Fontana. Tra i gruppi di maggior successo in Svizzera, Yello e The Young Gods hanno iniziato come band sperimentali, senza preoccuparsi troppo della loro carriera, rammenta Fontana. Assieme ad altri esperti, lo scorso anno Fontana è stato incaricato di selezionare i migliori artisti svizzeri per la prima edizione del Gran Premio di musica. A vincere tra 15 finalisti è stato Franz Treichler, membro fondatore di The Young Gods. La giuria gli ha attribuito 100mila franchi per il lavoro pionieristico svolto negli ultimi trent’anni. «Per me era importante nominare persone che vivono davvero ciò che fanno. Beat-Man o Franz Treichler vivono della loro musica. Non pensano a un possibile successo di pubblico. Fanno semplicemente quello che amano. Il premio era una sorta di provocazione per la scena musicale». I pionieri A testimonianza che il pop svizzero si sta finalmente affermando, il museo della comunicazione di Berna ha organizzato la prima retrospettiva nazionale su questo genere musicale. La mostra racconta l’evoluzione dagli anni Sessanta, con la nascita dal primo gruppo femminile, le Honolulu Girls, fino ai giorni nostri. L’impressione è che i musicisti svizzeri siano stati largamente influenzati dalla musica in voga in altri paesi, ma alcuni di loro sono anche riusciti a lasciare un segno. The Young Gods, ad esempio, hanno ispirato artisti come David Bowie e The Edge, il chitarrista degli U2. Dal canto suo, Kurt Cobain aveva raccontato di essere stato influenzato dal gruppo punk svizzero Kleenex, le cui canzoni oggi sono reinterpretate dalla band americana Deerhoof. Mentre il gruppo metal avanguardista Celtic Frost trova risonanza in altri gruppi metal. E non da ultimo, il gruppo Yello, pioniere dell’elettronica, ha influenzato lo sviluppo della musica dance, con i suoi ritmi e i suoi campionatori. L’idea di organizzare una retrospettiva sulla musica pop svizzera è stata dello scrittore e musicista Sam Mumenthaler, che ha fornito gran parte del materiale esposto. Guardando agli ultimi sessant’anni, Mumenthaler individua due momenti chiave per la cultura pop: i concerti dei Rolling Stones e di Jimi Hendrix a Zurigo, nel ’67 e ’68, e più tardi quello di Bob Marley. «La polizia era piuttosto aggressiva durante il concerto di Hendrix. L’anno prima, quello degli Stones era degenerato. Così, per Hendrix la polizia era arrivata in forza e ciò aveva suscitato vive proteste nella società, dando una spinta al movimento sessantottino a Zurigo», afferma Mumenthaler. «Anche negli anni Ottanta si è sviluppato in Svizzera un movimento giovanile piuttosto forte e anche la sua nascita è legata a un concerto, quello di Bob Marley. Cantava “Get up stand up” e senza dubbio il popolo svizzero lo ha capito». Riconoscimento ed evoluzione Oggi la musica pop svizzera non può aspettarsi grandi cambiamenti, secondo il giornalista musicale Benedikt Sartorius. «Da nessuna parte stiamo assistendo a una rivoluzione nella scena pop. È difficile parlare in modo unitario della Svizzera perché ci sono diversi stili pop, ci sono molte reti ma piuttosto locali». Una delle ragioni è la presenza di quattro lingue in Svizzera e la difficoltà di varcare i confini interni al paese. Secondo Sartorius, negli scorsi anni lo svizzero tedesco ha ritrovato una certa popolarità, con gruppi come King Pepe, Jeans for Jesus e Stahlberger. «Credo sia un buon periodo per cantare in dialetto. C’è una generazione emergente che fa della buona musica. È un nuovo approccio, che ha a che vedere con l’hip-hop». Probabilmente non ci sono stati grandi cambiamenti nella musica pop degli ultimi dieci anni, ma «nel micro cosmo del mondo musicale qualcosa sta crescendo e non si fermerà», afferma dal canto suo Ane Hebeisen, critico del quotidiano Der Bund. «Grazie alle nuove tecnologie, a nuove idee, a una certa dose di follia e di forza dei giovani, non sono così pessimista sul futuro della musica pop. Ogni anno trovo cose che mi colpiscono. Anche in Svizzera. E non si tratta di copie, ma di prodotti originali». I grandi momenti del pop svizzero 1957: Primo rock strumentale, "Chimpanzee Rock" di Hula hawaiani 1960: Fondazione delle Honolulu Girls, primo gruppo femminile svizzero 1967: La polizia è sopraffatta dalla folla al concerto dei Rolling Stones a Zurigo 1968: Scoppia la protesta in seguito all’operazione di polizia al concerto di Jimi Hendrix a Zurigo 1968: Lancio della rivista di musica underground "Hotcha", il cui manifesto è disegnato da HR Giger 1971: Il casinò di Montreux brucia durante un concerto Frank Zappa 1970: Lancio dell’agenzia d’organizzazione di concerti Good News Agency 1975: Polo Hofer e la sua band Rumpelstilz pubblicano il loro primo album in svizzero-tedesco 1975: Nascita della rock band Krokus, che negli anni ‘80 riempiranno gli stadi negli Stati Uniti. Sono tuttora il gruppo svizzero di maggior successo a livello internazionale, con 14 milioni di album venduti 1979: Nascita del duo Yello che ha influenzato la musica dance 1983: Le radio locali commerciali ricevono la licenza di diffondere, ciò che porta a un’esplosione della musica pop. Nascita delle radio giovani della SSR Couleur 3 e DRS 3 1985: Nascita dei The Young Gods 1991: I Black Tiger sono il primo gruppo rap a cantare in svizzero-tedesco

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Le star della musica pop svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Il Museo della comunicazione di Berna propone un viaggio nei sessant’anni di storia della musica pop in Svizzera, dal gruppo Hula Hawaiians  alla Beat generation, quando ogni città aveva il proprio John Lennon o Keith Richards, fino alle scene punk, rock e metal. Grazie alla fusione di blues e rock progressivo, Krokodil è la prima…

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Una chimera o un semplice tamburo ?

Questo contenuto è stato pubblicato al «L’hang è come un virus», afferma Felix Rohner. Mentre parla le sue dita cercano costantemente lo strano oggetto metallico posato dietro di lui, sul sofà. Lo tocca quasi a voler dar enfasi alle sue parole. Rohner ha l’abitudine di parlare dell’hang – che ha creato con Sabina Schärer – come qualcosa di «contagioso». Quel che…

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Una cantante di jodel fuori dagli schemi

Questo contenuto è stato pubblicato al Nadja Räss basa il suo lavoro sulla tradizione, ma crea anche i propri stili di jodel. La musica popolare svizzera sta vivendo mutamenti: l’interesse del pubblico cresce, i bambini imparano lo jodel nelle colonie, i musicisti esplorano le loro radici. swissinfo.ch: Guardando retrospettivamente gli ultimi cento anni di musica popolare svizzera, a che punto ci…

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Musica folcloristica alla ricerca delle sue radici

Questo contenuto è stato pubblicato al Sul palco di Stans, nel canton Nidvaldo, sono disposti per il concerto, tutto esaurito, due semicerchi di Schwyzerörgeli. Già da due secoli queste fisarmoniche diatoniche contraddistinguono la musica popolare svizzera. Invece del vecchio repertorio folcloristico, il gruppo interpreta canzoni popolari in romancio, la quarta lingua nazionale, e in dialetto svizzero-tedesco. A promuovere questo concerto è stata la…

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Conciliare crescita e sviluppo sostenibile

Questo contenuto è stato pubblicato al Le risorse naturali sono limitate. Ciononostante il genere umano si comporta come se avesse a disposizione più pianeti. Per fronteggiare le sfide a cui è confrontata la popolazione mondiale, sono necessari modelli di produzione nuovi e più efficienti. L’economia verde, per la prima volta iscritta nell’agenda internazionale, dovrebbe permettere di raggiungere questo obiettivo. Difficilmente il…

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Per le donne la scienza rimane un terreno ostico

Questo contenuto è stato pubblicato al Le donne sono sottorappresentate in ambito scientifico e tecnologico, come dimostrano vari studi. Più si sale la scala gerarchica nel mondo della ricerca, meno donne s’incontrano. Il più grosso ostacolo rimane la maternità: avere bambini è uno svantaggio al momento in cui si deve costituire il curriculum scientifico necessario a fare carriera. «La scienza è…

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Il rompicapo linguistico dei manager stranieri

Questo contenuto è stato pubblicato al Recentemente sulle onde della radio pubblica, la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga ha indicato di aver ricevuto delle lamentele in merito a manager stranieri che vivono in Svizzera come in una «società parallela». Un mondo nel quale mandano i figli nelle scuole internazionali, parlano inglese e in generale non si interessano assolutamente né…

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Vertenza fiscale con gli USA: il peggio forse è passato

Questo contenuto è stato pubblicato al A Berna da due anni e mezzo, Donald Beyer è in prima linea nella risoluzione del conflitto che oppone le autorità americane alle banche svizzere, sospettate di aver aiutato dei clienti statunitensi a frodare il fisco nel loro paese. Nell’intervista concessa a swissinfo.ch, l’ambasciatore osserva che il peggio è passato e che le altre dieci…

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I progetti di Andermatt tra timori e speranze

Questo contenuto è stato pubblicato al La strategia di Samih Sawiris di creare nuovi resort di lusso dal nulla aveva sempre funzionato bene. Ma quando si è imbarcato in questa prima avventura europea, il miliardario egiziano non aveva previsto i grandi sconvolgimenti economici e politici che sarebbero poi intervenuti. Da un lato, la sua società Orascom Development – cui appartiene Andermatt…

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Svizzera prudente su rimozione protesi seno PIP

Questo contenuto è stato pubblicato al Contrariamente alle autorità francesi, l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic non raccomanda la sistematica rimozione preventiva delle protesi prodotte dalla società Poly Implant Prothèse (PIP), nel frattempo fallita. Una decisione aspramente contestata dai fondatori di una nuova associazione istituita nei giorni scorsi a Ginevra, che ha adito le vie legali. Denominata “Vittime del 95…

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La Svizzera volta la pagina degli «eroi» di guerra

Questo contenuto è stato pubblicato al Da colpevoli a eroi. È il destino di 137 persone di nazionalità svizzera, italiana, francese, tedesca e polacca, che dopo essere state condannate per aver dato una mano ai rifugiati del nazismo hanno potuto riappropriarsi del loro onore. Per la maggior parte di coloro che tra il 1938 e il 1945 hanno favorito l’entrata in…

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La lotta per il potere oscura il futuro dell’Iraq

Questo contenuto è stato pubblicato al Gli attentati che hanno insanguinato Baghdad la settimana scorsa (oltre 70 morti e 180 feriti) sono stati rivendicati martedì dallo Stato islamico dell’Iraq. Il gruppo affiliato ad Al Qaeda ha spiegato che la serie di attacchi è stata una manifestazione del sostegno ai prigionieri sunniti. Ad esacerbare le tensioni in Iraq – già destabilizzato dal ritiro…

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Spazio insufficiente per i richiedenti l’asilo

Questo contenuto è stato pubblicato al La notizia è stata rivelata dalla Televisione svizzera di lingua tedesca (SF) pochi giorni prima di Natale: il centro di richiedenti l’asilo di Basilea ha dovuto rifiutare 20 persone per mancanza di spazio. Nella struttura, concepita per 320 posti, risiedono infatti al momento 500 persone… I richiedenti l’asilo respinti hanno così dovuto cercarsi un riparo…

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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