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AVS/AI: il collasso finanziario si avvicina

Una migliore integrazione degli invalidi nel mondo di lavoro figura tra le ricette proposte per ridurre il disavanzo dell'AI Keystone

In seguito all'evoluzione demografica e all'aumento dei beneficiari di rendite AI, il sistema previdenziale svizzero si avvia verso un collasso già nel 2011.

Dopo aver rinunciato anche agli introiti delle vendite di oro della Banca nazionale, i politici sono chiamati a trovare rapidamente altre fonti di finanziamento.

“Se non succede niente, al più tardi entro il 2011 l’Assicurazione federale per la vecchiaia e i superstiti (AVS) sarà confrontata a problemi di liquidità e a difficoltà di pagamento”, ha dichiarato recentemente al giornale domenicale SonntagsZeitung il direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali Yves Rossier.

L’AVS – che assieme all’Assicurazione per l’invalità (AI) rappresenta uno dei tre pilastri del sistema previdenziale svizzero – ha come obbiettivo di assicurare un minimo vitale a tutte le persone pensionate o ai superstiti in caso di decesso.

L’assicurazione, sostenuta finanziariamente anche dalla Confederazione e dai Cantoni, viene finanziata principalmente con i contributi dei datori di lavoro e degli impiegati.

L’aliquota di contribuzione corrisponde all’8,4% del salario e viene presa a carico, per metà ciascuno, dal datore di lavoro e dalla persona assicurata.

Cambiamenti demografici

Le casse dell’AVS si trovano già da molti anni in una situazione precaria. L’allungamento della speranza di vita della popolazione e il calo delle nascite ha portato ad un aumento dei beneficiari delle rendite e ad una diminuzione delle persone attive che pagano i premi.

Per risanare le casse delle assicurazioni sociali, il Governo e la maggioranza del Parlamento puntavano su due proposte, sottoposte il 16 maggio scorso a votazione popolare.

Da un lato, le nuove disposizioni contenute nell’11esima revisione dell’AVS, che avrebbe permesso di risparmiare 925 milioni di franchi.

Dall’altro, un aumento dell’Imposta sul valore aggiunto (IVA) dell’1% in favore dell’AVS e dello 0,8% in favore dell’AI.

Queste misure avrebbero dovuto garantire, almeno a medio termine, il finanziamento delle istituzioni previdenziali statale.

Fonti finanziarie non utilizzate

Nel maggio scorso, il popolo svizzero ha però sconfessato il Governo e il volere della maggioranza dei membri delle Camere federali. Entrambe le proposte sono state infatti bocciate dai votanti.

Nel dicembre scorso è stato lo stesso Parlamento a rinunciare ad un’altra possibile fonte di finanziamento per le assicurazioni sociali.

I rappresentanti del popolo si sono infatti espressi contro la proposta, sostenuta dalla destra e dalla sinistra, di destinare all’AVS due terzi degli introiti provenienti dalle vendite di una parte delle riserve d’oro della Banca nazionale.

La vendita, che si concluderà in marzo, dovrebbe fruttare complessivamente 21 miliardi di franchi. Questo importo verrà versato ai Cantoni e alla Confederazione.

Crisi dell’AI

Oltre all’evoluzione demografica, il problema maggiore che pesa sull’AVS è costituito dal crescente indebitamento accumulato dall’AI. Le due assicurazioni fanno capo ad un fondo comune.

Attualmente, il buco finanziario dell’AI è già salito a 6 miliardi di franchi. Senza nessun provvedimento, entro il 2010 si arriverà probabilmente a 20 miliardi.

La crisi dell’AI è legata in particolare al continuo aumento dei beneficiari di rendite d’invalidità. Nel 1990, tre persone su cento percepivano prestazioni dall’AI. Oggi sono già cinque su cento.

Le speranze di risanare le casse dell’AI vengono riposte ora sulla quinta revisione di questo sistema assicurativo. Questo progetto prevede di rafforzare i criteri per la concessione delle prestazioni e di favorire l’integrazione degli invalidi nel mondo del lavoro.

In fase di consultazione, le nuove proposte del governo hanno ottenuto ampi consensi. Secondo il ministro dell’interno Pascal Couchepin, le misure di risparmio devono però essere accompagnate da nuove entrate. Un aumento dell’IVA rischia quindi di ritornare sul tappeto.

Battaglia sull’età di pensionamento

Per garantire il futuro dell’AVS saranno necessarie diverse altre misure. A detta di Rossier, bisognerà innanzitutto giungere ad una nuova revisione dell’AVS entro il 2010.

Ma spetta ancora una volta ai politici, ed eventualmente al popolo, definire il nuovo assetto dell’assicurazione sociale.

Per i prossimi anni sono quindi da attendere nuove controversie su questo tema complesso e delicato. Al centro delle battaglie vi sarà probabilmente la proposta di innalzare l’età di pensionamento, sostenuta a gran voce dalla destra e combattuta con altrettanto vigore dalla sinistra.

swissinfo, Christian Raaflaub
(traduzione Armando Mombelli)

Nel 1990, il 3% della popolazione beneficiava di rendite dell’Assicurazione per l’invalidità (AI).
Nel 2003, questa quota era salita al 5%.
L’AI ha accumulato negli ultimi anni un buco finanziario pari a 6 miliardi di franchi.

Continuando di questo passo, il sistema previdenziale svizzero rischia di crollare entro il 2011.

Le ragioni della crisi delle casse dell’AVS/AI sono da ricercare nella crescita della speranza di vita della popolazione, nella riduzione delle nascite e nell’aumento del numero di beneficiari delle rendite d’invalidità.

Negli ultimi anni, il Parlamento e il popolo svizzero hanno inoltre rinunciato ad diverse proposte destinate, tra l’altro, ad accrescere le entrate finanziarie delle assicurazioni sociali.

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