Oro nazionale: 2/3 dei lingotti ai cantoni
I ricavati della vendita dell'oro custodito dalla Banca nazionale sono stati a lungo contesi. Ora si è deciso: 14 miliardi ai cantoni, 7 alla Confederazione.
Niente pioggia d’oro, invece, per le casse dell’Assicurazione vecchiaia. Il Consiglio degli Stati ha lasciato cadere una proposta della camera bassa che andava in questo senso.
I 21 miliardi di franchi ricavati dalla vendita di parte della riserva aurea della Banca nazionale (BNS) andranno per un terzo alla Confederazione e per due terzi ai cantoni.
Il Consiglio degli Stati ha definitivamente affossato la proposta della camera bassa del parlamento, che voleva tra i beneficiari anche l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS).
Opzione AVS non discussa
Il Consiglio nazionale avrebbe voluto depositare in un fondo i ricavati della vendita delle 1300 tonnellate di oro in esubero della BNS. In questo modo si sarebbe potuto mantenere inalterato il capitale.
Per i prossimi trent’anni gli interessi – stimati a 500 milioni l’anno – sarebbero stati versati per due terzi all’AVS e per un terzo ai cantoni. La Confederazione non avrebbe ricevuto niente.
Una proposta per la quale il Consiglio degli Stati, con 32 voti contrari e 9 a favore, ha deciso la non entrata in materia. È la seconda volta che i senatori rifiutano di dibattere questo tema. Ciò ha come conseguenza l’eliminazione definitiva della proposta dalla lista delle trattande.
Ripartizione secondo lo statu quo
Con 32 voti in favore e 11 contrari, il Consiglio degli Stati ha confermato la sua prima presa di posizione. In sostanza la camera alta si è pronunciata per l’applicazione delle disposizioni di legge e della chiave di ripartizione attualmente previsti per gli utili della BNS.
I 21 miliardi di franchi ricavati dall’oro in esubero saranno quindi ripartiti come segue: 14 miliardi ai cantoni e 7 miliardi alla Confederazione.
Buona parte dell’oro è già stata venduta e il Consiglio federale deve ora provvedere alla distribuzione dei benefici. Secondo il ministro delle finanze, Hans-Rudolf Merz, dovrebbe essere possibile versare ai destinatari le somme corrispettive in tempi brevi.
Delusione a sinistra
Una volta distribuito il denaro ai cantoni, il dibattito sulla destinazione dei 7 miliardi della Confederazione ripartirà. Questo, almeno, è quanto si attende Merz che ha ricordato la proposta del Partito popolare democratico di destinare il denaro all’Assicurazione invalidità. C’è poi chi pensa all’AVS, alla formazione o alla riduzione del debito nazionale.
Il modo in cui si è giunti ad un punto finale nella discussione in merito ai ricavati delle eccedenze auree ha suscitato vive proteste a sinistra. I deputati socialisti hanno ribadito che il vero proprietario dell’oro è il popolo, non i cantoni.
Ma i senatori, che rappresentano per l’appunto i cantoni, hanno ricordato che alla base dell’attuale chiave di ripartizione dei benefici c’è proprio il popolo e che i cittadini avranno l’occasione di dire la loro nei singoli cantoni, quando si tratterà di decidere come investire la manna aurea.
swissinfo e agenzie
Nel 2000, la Banca nazionale dà inizio alla vendita di 1300 tonnellate d’oro non più necessarie dopo l’entrata in vigore di una nuova legge che non richiede la copertura totale in oro del franco.
Valore: 21 miliardi di franchi
Dopo 7 anni di dibattiti si è deciso di destinare 14 miliardi ai cantoni e 7 miliardi alla Confederazione
1997: Nel corso del dibattito sulle responsabilità della Svizzera durante le due guerre mondiali, Arnold Koller propone di creare una Fondazione di solidarietà con le vittime e di finanziarla con la vendita delle eccedenze auree della Banca nazionale.
È l’inizio di un dibattito caratterizzato, tra l’altro, dal no popolare (52,4%) ad un’iniziativa dell’UDC che chiedeva di destinare i ricavati dell’oro all’Assicurazione vecchiaia e ad un controprogetto parlamentare (51,8%) che ripartiva in parti uguali gli interessi tra Fondazione di solidarietà, AVS e cantoni.
Il Consiglio degli Stati ha insistito affinché l’intero capitale venisse distribuito al più presto secondo la chiave di ripartizione prevista dalla costituzione: 2/3 ai cantoni, 1/3 alla Confederazione.
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