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Calmy-Rey: viaggio fruttuoso in Medio Oriente

Lunedì, Micheline Calmy-Rey ha incontrato il suo omologo libanese Fawzi Saloukh Keystone

La ministra elvetica ha ottenuto un ulteriore appoggio in favore della conferenza diplomatica sull'emblema della Croce rossa e della Mezzaluna rossa.

Micheline Calmy-Rey ha concluso lunedì in Libano la sua visita di tre giorni in Medio Oriente che l’ha portata anche in Egitto, in Israele e in Cisgiordania.

La visita ha permesso alla ministra degli affari esteri elvetica di «moltiplicare i contatti e di riunire informazioni», ha detto il suo portavoce Lars Knuchel.

«Sono rassicurata di aver potuto constatare che i miei interlocutori condividono il desiderio della Svizzera di condurre verso una conclusione armoniosa i negoziati riguardanti l’adozione del nuovo emblema dopo la Croce rossa e la Mezzaluna rossa», aveva affermato Micheline Calmy-Rey dopo aver incontrato, tra gli altri, il primo ministro israeliano Ariel Sharon e il presidente palestinese Mahmud Abbas.

Conferenza diplomatica

L’adozione del nuovo simbolo permetterebbe all’organizzazione umanitaria israeliana Magen David Adom (MDA) di integrarsi nel Movimento della Croce rossa, di cui lo Stato ebraico non ha mai fatto parte poiché il suo emblema, la stella di Davide, non è stato riconosciuto.

Il simbolo proposto, che si aggiungerebbe alla croce e alla mezzaluna rosse, è un rombo rosso con quadro interno bianco e sfondo dello stesso colore. Davanti alla consigliera federale, il capo dell’MDA e il presidente della Mezzaluna Rossa palestinese si sono impegnati ad avviare «senza indugi» negoziati sull’emblema e su una cooperazione, indica una nota del Dipartimento federale degli affari esteri.

Quale Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra, la Svizzera è stata incaricata in settembre di convocare entro la fine dell’anno una conferenza diplomatica che dovrà decidere sull’introduzione del terzo emblema per il Movimento. Berna vuol fare il possibile per evitare uno smacco come quello dell’ottobre 2000, quando a causa dell’intifada fu costretta a rimandare la conferenza dei 189 Stati parte delle Convenzioni di Ginevra.

Tratta di esseri umani

Del «cristallo rosso» la ministra degli esteri ha parlato ancora in Libano con il suo omologo Fawzi Sallukh, come aveva già fatto con il collega israeliano Sylvan Shalom.

A Beirut, la consigliera federale ha anche firmato un accordo con il ministro della giustizia libanese Charles Rizk, in cui Svizzera e Libano indicano di voler agire di concerto nella lotta contro la tratta di esseri umani.

L’accordo rientra nel progetto dell’Onu di misure preventive in questo ambito, un progetto biennale che ha per obiettivo principale di rafforzare i meccanismi della giustizia penale ed è finanziato da Svizzera, Svezia e Norvegia.

swissinfo e agenzie

La Svizzera è depositaria delle Convenzioni di Ginevra, trattati destinati a proteggere la popolazione civile e i prigionieri durante i conflitti armati.

Proteggono in particolare le persone che non partecipano alle ostilità.

Le Convenzioni e i loro Protocolli prevedono sanzioni e pene nei riguardi di chi commette infrazioni gravi.

Hanno aderito alle Convenzioni più di 190 governi.

La Federazione internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa raggruppa 181 società nazionali.
Insieme al CICR forma il Movimento internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa.
Il movimento non riconosce ufficialmente la società nazionale dei soccorritori israeliani.

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