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Cambio di guardia ai vertici dell’amministrazione federale

Roland Nef e Mauro Dell'Ambrogio VBS/ti-press

Il governo ha proceduto alle nomine di tre alti funzionari: l'esercito, il Ministero pubblico della Confederazione e la Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca avranno nuovi capi.

L’appenzelese Roland Nef diventa capo di stato maggiore, il ticinese Mauro Dell’Ambrogio segretario di Stato per l’educazione e la ricerca, il sangallese Erwin Beyeler nuovo procuratore generale della Confederazione.

Un ticinese ai vertici dell’educazione nazionale

Nato nel 1953, Mauro Dell’Ambrogio vanta un percorso professionale di primo piano sia nel settore pubblico che nell’economia privata. Dal 2003 presiede la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).

La scelta del governo cade su una persona «con grande esperienza direttiva e un percorso professionale di spicco nel campo dell’educazione e della ricerca», scrive in un comunicato il Dipartimento federale dell’interno (DFI).

Dell’Ambrogio assumerà la funzione il 1° gennaio 2008 subentrando a Charles Kleiber, che lascerà la carica alla fine del 2007 per raggiunti limiti d’età. Con lui giunge di nuovo un rappresentante della Svizzera italiana ai piani alti dell’amministrazione federale. Da tempo da varie parti si lamenta la scarsa presenza a Berna di alti funzionari provenienti dal Ticino o dalle valli di lingua italiana dei Grigioni.

Prima di presiedere la SUPSI, il 54enne giurista è stato comandante della polizia cantonale ticinese, segretario generale del Dipartimento dell’istruzione e della cultura del Cantone Ticino e quindi segretario generale dell’Università della Svizzera italiana (USI). Tra il 1999 e il 2003 ha assunto la direzione del gruppo ospedaliero privato Ars Medica.

Oltre alla sua attività professionale, Mauro Dell’Ambrogio è attivo politicamente a livello regionale nelle file del Partito liberale radicale (PLR). Prima di assumere la direzione della Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca dovrà lasciare tutte le sue cariche.

Un appenzellese alla testa dell’esercito

L’appenzellese Roland Nef è titolare di una licenza in diritto conseguita all’Università di Zurigo. Nel 1988 è entrato nel corpo d’istruzione dell’artiglieria. Al distaccamento all’estero in seno alla Field Artillery Officer Advanced Course a Fort Sill (USA) è seguita, il primo gennaio 2002, la nomina a comandante della brigata blindata 4, unitamente alla promozione al grado di brigadiere.

Nel quadro di Esercito XXI, Roland Nef ha assunto il 1° gennaio 2004 il comando della brigata blindata 11. Dallo scorso febbraio è comandante della Formazione d’addestramento dei blindati e dell’artiglieria con sede a Thun.

Procedendo alla nomina di Nef, il governo ha preso atto delle dimissioni del comandante di corpo Christophe Keckeis per la fine dell’anno per raggiunti limiti di età, ringraziandolo per il lavoro svolto. Dopo la nomina a capo dello Stato maggiore generale il primo gennaio 2003, un anno dopo Christophe Keckeis è stato il primo militare a rivestire la funzione di capo dell’esercito.

Il governo sottolinea che negli scorsi cinque anni Christophe Keckeis ha fornito un contributo sostanziale alla nuova veste delle forze armate svizzere, dirigendo l’esercito con impegno e avvedutezza.

Un sangallese nuovo procuratore generale della Confederazione

Il nuovo procuratore generale della Confederazione si chiama Erwin Beyeler. Il governo ha nominato venerdì l’attuale procuratore pubblico sangallese, di 55 anni, alla successione di Valentin Roschacher, nel frattempo sostituito a interim da Michel-André Fels. Beyeler entrerà in carica il 13 agosto 2007.

Dottore in diritto, Beyeler è stato in passato comandante della polizia cantonale e municipale di Sciaffusa. In seguito è stato vice-comandante della polizia cantonale zurighese e quindi, nel 2001-2002, capo della polizia giudiziaria federale. Dal settembre 2002 è a capo della procura pubblica del canton San Gallo.

Prima di nominare un nuovo procuratore generale, era necessario procedere ad una riorganizzazione del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), ha fatto sapere il ministro della giustizia Christoph Blocher.

In futuro l’MPC sarà sottoposto direttamente alla sorveglianza del Dipartimento federale di giustizia e polizia. Dovrebbe concentrarsi su casi complessi e di grande ampiezza nell’ambito del terrorismo, del crimine organizzato e della criminalità economica.

Il precedente procuratore, Valentin Roschacher, era stato al centro di aspre critiche da parte di settori della stampa e del mondo politico. Aveva dato le dimissioni nel luglio del 2006.

swissinfo e agenzie

Aggregata al Dipartimento federale dell’interno, la Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca è l’autorità competente per le questioni d’interesse nazionale e internazionale legate alla formazione superiore e universitaria, alla ricerca e al settore spaziale.

Conta un centinaio di collaboratori e dispone di un budget annuale di 1,7 miliardi di franchi.

Il nuovo segretario di Stato dovrà dirigere il progetto “Paesaggio delle scuole superiori”, che mira a regolamentare in una legge unica le 10 università, le 7 scuole universitarie professionali e le due scuole politecniche federali.

Il capo dell’esercito è alla testa di un’armata di 126’000 uomini. Gli ufficiali sono 6000, i sottoufficiali 20’000.

L’esercito è formato dalle forze terrestri e dalle forze aeree, conta 4 brigate di fanteria e 3 di brigate di fanteria di montagna, 2 brigate corazzate, una brigata logistica, una brigata di sostegno e 4 zone territoriali.

Nel 2006 la Confederazione ha speso per la difesa circa 4,4 miliardi di franchi.

In Svizzera le autorità giudiziarie cantonali sono competenti per la maggior parte delle procedure penali.

Determinati tipi di reato sono però di competenza della procura federale, il Ministero pubblico della Confederazione appunto.

Appartengono a questa categoria, tra le altre cose, i reati dinamitardi, la falsificazione di denaro, lo spionaggio, la criminalità internazionale organizzata ed economica, il riciclaggio di denaro sporco, la corruzione o ancora i reati commessi da parte di impiegati federali nell’esercizio delle loro funzioni.

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