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Chance più grandi con le candidature anonime?

Keystone

Per un giovane d'origine straniera è molto più difficile riuscire ad avere un posto d'apprendistato rispetto a un suo coetaneo con un cognome "svizzero". Nel canton Zurigo è avviato un progetto pilota basato sulle candidature anonime.

Grazie a “Smart selection” un candidato apprendista non dovrebbe più essere valutato per l’origine e il colore della pelle, ma per le sue capacità e la sua motivazione.

Circa una quarantina di imprese di venti settori diversi si sono già dette disposte a partecipare all’esperienza, ha indicato lunedì la Società svizzera degli impiegati di commercio (SIC), all’origine del progetto “smart selection”.

Per il prossimo anno, queste ditte possono offrire un centinaio di posti d’apprendistato.

Piattaforma internet

Strumento centrale del progetto pilota è la piattaforma internet www.we-are-ready.ch.

Il giovane deve indicare il settore o la professione che gli interessa, le sue motivazioni, la regione dove desidererebbe lavorare, nonché informazioni sul suo curriculum vitae (percorso scolastico, pagelle, attività extra-scolastiche…).

Quando un’impresa ritiene, in base al profilo anonimo, di aver trovato un candidato adatto chiede un dossier scritto che comprende i dati personali o invita direttamente l’interessato a effettuare un test, un colloquio o uno stage di prova.

La piattaforma esiste per tutta la Svizzera tedesca, ma l’esperimento vero e proprio si svolge, per motivi pratici, solo nel canton Zurigo, ha spiegato Ralf Margreiter, responsabile della sezione giovani presso la SIC.

Attualmente sono online circa 3’000 profili di giovani.

Quattro volte meno chance

Per molti adolescenti con il nome “sbagliato”, ma che possono vantare buone prestazioni e volontà, è infatti decisivo potersi presentare di persona o svolgere un test attitudinale. Con le candidature tradizionali spesso non vengono nemmeno convocati, rileva la SIC.

In base a uno studio dell’Università di Friburgo i giovani stranieri con le stesse qualifiche hanno quattro volte meno possibilità di ottenere un posto d’apprendistato rispetto ai coetanei svizzeri.

Questo progetto non è il primo del genere in Svizzera. Lo scorso anno a Ginevra tre grandi datori di lavoro (Migros, Servizi industriali di Ginevra e comune di Vernier) avevano partecipato per tre mesi ad un’esperienza di reclutamento sulla base di curriculum vitae anonimi.

Al termine del progetto pilota, le tre aziende avevano stilato un bilancio positivo, ma avevano deciso di non proseguire su questa strada soprattutto a causa del maggior carico di lavoro amministrativo.

In Francia legge contro la discriminazione

Rispetto ad altri paesi, la Svizzera non è all’avanguardia in materia.

In Francia, ad esempio, dal mese di marzo del 2006 è in vigore una legge contro la discriminazione durante la ricerca di un lavoro.

Le ditte con più di 50 impiegati non possono più domandare dati come il nome, l’età, l’origine o l’indirizzo. Inoltre chi si candida non deve più inviare una fotografia.

Norme simili sono in vigore anche in altri Stati. Da anni in paesi a forte immigrazione come gli Stati Uniti, il Canada, la Gran Bretagna o l’Australia la fotografia e la data di nascita nei CV, ad esempio, sono state messe al bando.

In molti paesi dell’Unione Europea si stanno vagliando soluzioni come quella francese. L’impulso è venuto in parte anche da Bruxelles e dalla sua direttiva per la parità di trattamento in materia di occupazione e di lavoro, che vieta discriminazioni basate sulla razza e l’origine etnica, l’età, nonché il sesso.

swissinfo e agenzie

Il sistema svizzero di formazione professionale gode di una buona reputazione a livello internazionale.

Gli apprendisti sono formati in seno alla ditta e seguono in parallelo dei corsi in una scuola professionale. L’apprendistato dura in genere tre o quattro anni.

Dopo la fine del tirocinio e qualche anno di pratica, chi ha qualifiche sufficienti può iscriversi a una Scuola universitaria professionale.

Nel 2006 75’600 persone hanno iniziato un apprendistato in Svizzera, il 2% in più rispetto all’anno prima. Il numero complessivo di apprendisti ha raggiunto quota 205’000.

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