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Commozione e solidarietà da tutta la Svizzera

Il presidente Samuel Schmid durante la cerimonia ecumenica nella cattedrale di Berna Keystone

"Il dolore non deve trionfare", ha dichiarato il presidente della Confederazione Samuel Schmid nella giornata di commemorazione della tragedia in Asia.

Con circa 90 milioni di franchi, le donazioni della popolazione alla Catena della solidarietà hanno segnato un primato storico.

Con il suono delle campane e cerimonie religiose, anche la Svizzera ha ricordato mercoledì le vittime del maremoto che ha colpito il sud-est asiatico lo scorso 26 dicembre.

Migliaia di persone si sono raccolte per un minuto di silenzio in luoghi pubblici, sul posto di lavoro e nelle scuole.

Seguendo l’esempio della Confederazione, anche molti Cantoni e Comuni hanno issato a bandiere a mezz’asta nelle loro sedi.

Cerimonia ecumenica nazionale

Nel corso di una cerimonia ecumenica tenuta nella cattedrale di Berna e trasmessa dalle televisioni nazionali, anche il presidente della Confederazione Samuel Schmid ha nuovamente reso omaggio alle vittime della catastrofe.

“Condividiamo il lutto di tutte le persone che hanno perso i loro cari in questa tragedia”, ha detto Schmid durante la sua orazione funebre, seguita da un migliaio di persone, tra cui i consiglieri federali Micheline Calmy-Rey e Joseph Deiss, rappresentanti diplomatici e membri delle comunità asiatiche residenti in Svizzera.

Non rinunciare alla speranza

“Questo lutto è ancora più straziante, dal momento che molte persone sono scomparse per sempre nei flutti del mare e la loro morte resterà nascosta agli occhi delle loro famiglie”, ha aggiunto il presidente della Confederazione.

Martedì Schmid aveva annunciato, nel corso di una conferenza stampa, che il maremoto in Asia è costato quasi sicuramente la vita a centinaia di svizzeri. Forse fino a 500 persone, tuttora considerate disperse.

“Ma non abbiamo ancora rinunciato ad ogni speranza. Il dolore non deve trionfare: la sua ombra deve lasciare il posto al nostro sostegno e alla nostra solidarietà in favore delle persone colpite dalla catastrofe”, ha proseguito il presidente della Confederazione.

Record di solidarietà

Continuano intanto ad aumentare i fondi raccolti dalla Catena della solidarietà in favore delle popolazioni colpite dal maremoto, che ha lasciato dietro di sé circa 150’000 mila morti e quasi 2 milioni di persone bisognose di aiuti.

Le donazioni hanno ormai superato il record storico raggiunto nel 2000, in seguito alle alluvioni che avevano sconvolto il villaggio vallesano di Gondo e avevano danneggiato diverse regioni dell’arco alpino.

La campagna lanciata allora in favore delle vittime delle intemperie aveva permesso di raccogliere 74 milioni di franchi.

I fondi dell’attuale colletta della Catena della solidarietà, una fondazione della SRG SSR idée suisse, verranno impiegati dalle organizzazioni umanitarie affiliate per aiuti d’urgenza e opere di ricostruzione.

Aiuti anche dalla Confederazione

Sempre mercoledì, la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey ha presentato un resoconto del suo viaggio in Thailandia e Sri Lanka, con il quale ha voluto portare conforto e solidarietà alle vittime, alle popolazioni e ai governi colpiti dal maremoto.

«Ciò che ho visto è un’apocalisse», ha detto la consigliera federale, visibilmente scossa dalle immagini e dalle testimonianze raccolte in Asia.

Micheline Calmy-Rey ha annunciato che il 60% dei fondi previsti dalla Confederazione, 27 milioni di franchi, saranno impiegati per aiuti diretti e concreti.

Tra questi la ricostruzione di un villaggio in Thailandia e di dodici scuole per 3’000 allievi nello Sri Lanka.

Il rimanente 40% passerà attraverso le organizzazioni internazionali.

La ministra degli esteri ha infine avuto parole di lode per il lavoro svolto dal personale diplomatico elvetico di stanza nei paesi colpiti dal maremoto, che è stato chiamato a operare 24 ore su 24 e si è trovato confrontato con una situazione catastrofica, difficile da gestire per tutti.

swissinfo e agenzie

Il 26 dicembre scorso un sisma della magnitudo di 9 gradi sulla scala Richter si è prodotto nei pressi dell’isola indonesiana di Sumatra.
Le onde sollevate dal maremoto hanno distrutto le coste di diversi paesi del sud-est asiatico.
Il bilancio delle vittime è salito a circa 150’000 morti e 2 milioni di persone bisognose di aiuti umanitari.
Martedì le autorità svizzere hanno annunciato che quasi sicuramente anche diverse centinaia di connazionali hanno perso la vita.
Finora è stata accertata la morte di 23 cittadini svizzeri, ma rimangono ancora circa 500 dispersi.

Le autorità svizzere hanno annunciato il versamento di 27 milioni di franchi in favore delle vittime della catastrofe.

Le donazioni della popolazione tramite la Catena della solidarietà hanno raggiunto, mercoledì alle 21.00, la cifra record di 90 milioni di franchi.

Numerose manifestazioni si sono svolte mercoledì in tutta la Svizzera per commemorare le vittime del maremoto.

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