Prospettive svizzere in 10 lingue

Con il telecomando contro le mine

Il D-1 in azione durante la missione nel Kosovo. Digger DTR

Le mine antiuomo figurano tra le peggiori eredità lasciate dalla guerra, con migliaia di morti e handicappati anche dopo la fine dei conflitti.

Dalla Svizzera giunge ora un segnale positivo: un gruppo di ingegneri realizza un veicolo blindato per lo sminamento.

Non è l’unica e nemmeno la prima macchina per facilitare il lavoro di sminamento, ma di certo è un’impresa straordinaria quella dell’associazione bernese Digger, che oggi conta una trentina di volontari, impegnati affinché la Convenzione di Ottawa sul bando delle mine antiuomo non resti lettera morta.

Tra anni fa hanno iniziato a investire il loro tempo libero. Ora sono intenzionati ad andare fino in fondo, producendo una serie di D-2 da mandare in tutto il mondo.

Una macchina che aiuta gli esperti sul campo

Taglia, estirpa e distrugge tutto ciò che gli si presenta davanti: erbe, cespugli, piante, legname. Il D-1 è un veicolo che dissoda il terreno, un “taglia-tutto”. Telecomandato, cingolato e blindato, resiste alle più potenti detonazioni di mine antiuomo. Libera il campo agli sminatori, che poi cercano le mine per disattivarle o distruggerle.

Restituire la terra alla popolazione

Obiettivo dell’associazione è mettere a disposizione il D-2 alle squadre di sminamento umanitario, che si occupano di rendere sicure determinate zone per restituirle alla popolazione civile.

Frédéric Guerne, l’ideatore di Digger, sa che le mine più insidiose per gli sminatori sono quelle che saltano al comando di un filo praticamente invisibile, teso ad altezza dei piedi e collegato alla mina. «I campi minati sono terreni difficili, anfrattuosi e coperti di vegetazione: impossibli da scrutare senza protezione. Noi vogliamo proteggere gli specialisti. Ogni anno ne muoiono più di 400», precisa Guerne.

Ecco quindi l’utilità del piccolo blindato D-1, fabbricato a Courtelary, nel Giura bernese, e già collaudato sul terreno nel Kosovo: lungo circa 4m, largo 1,5m e alto 1,7m, per un peso di circa 4 tonnellate, è stato realizzato in 15’000 ore tra progettazione e costruzione.

Guerne è stato sostenuto da volontari (meccanici, informatici e agricoltori) nonché dalla scuola di ingegneria di St.Imier, che ha messo a disposizione uno studente per lo sviluppo del sistema di pilotaggio: carte elettroniche del computer di bordo che danno gli ordini alle pompe del circuito idraulico di pilotaggio.

Tecnologia indipendente

Il progetto Digger verte su sistemi che permettono di fabbricare il veicolo in modo semplice e di ripararlo facilmente anche sul posto, in condizioni difficili. Inoltre i costi dovrebbero restare bassi.

Tutti i pezzi sono disegnati al computer e facilmente congiungibili perché dispongono di un sistema ad incastro molto preciso. «Lo sviluppo è stato molto laborioso, ma ora montare i pezzi è facile come giocare al Lego», sostiene l’ingegnere giurassiano.

Il telecomando impiega una frequenza riservata alle reti informatiche senza filo ed è quindi indipendente dalle autorità e dagli eserciti del mondo intero.

Tante donazioni

I fondi necessari, finora 150’000 franchi, sono stati donati da organizzazioni e privati. L’esercito svizzero ha garantito i test necessari per la sicurezza del veicolo.

La Direzione per lo Sviluppo e la Cooperazione (DSC) ha permesso al Digger di effettuare una missione in Kosovo per eseguire una sorta di collaudo. Ciò ha consentito di lavorare in condizioni reali insieme a un’equipe dell’Associazione svizzera per lo sminamento. E di individuare nonché correggere le lacune del veicolo, come ad esempio i problemi di raffreddamento del motore diesel.

La prossima missione sostenuta dalla DSC è prevista per l’estate. Nel frattempo si pensa già ad altre missioni. Ma per produrre una serie D-2 occorrono 1,3 milioni di franchi.

Un progetto più ambizioso

Inizialmente l’associazione sperava di costruire un prototipo a Courtelary per poi passarlo a una grossa ditta che lo avrebbe prodotto in serie. «Il problema è che con queste macchine non si guadagnano soldi», costata Frédéric Guerne.

La produzione occuperebbe quattro persone a tempo pieno, due ingegneri e due meccanici. «Speriamo di rifinanziarci dando a nolo i nostri team a un costo sostenibile per gli sminatori.»

A Courtelary non ci si perde d’animo. Ci mancherebbe, giunti a questo punto! Frédéric Guerne è consapevole di avere buone carte, perché sotto la corazza del D-1 si cela un lavoro di grande inventiva e professionalità.

swissinfo, Rolando Stocker

L’avventura Digger dura da tre anni. Il primo prototipo realizzato da questa associazione umanitaria, il D-1, è stato collaudato nel 2002 in Kosovo grazie anche al sostegno logistico della Confederazione.

Corrette le lacune del prototipo, ora si pensa alla produzione del D-2, per il quale si vogliono raccogliere fondi.

Il preventivo per la produzioone di una serie D-2 è di 1,3 milioni di franchi.

Tra 15’000 e 20’000 nuove vittime ogni anno
Paesi più colpiti: Afghanistan, Cecenia, Cambogia, Angola, Nepal, India, Iraq del nord e Birmania
Per eliminare tutte le mine dall’Afghanistan, al ritmo attuale ci vorrebbero 4300 anni
Le mine uccidono ogni anno anche 400 sminatori

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR