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Controversia sull’uso di pistole ad elettrochoc

Finora in Svizzera le armi Teaser sono utilizzate solo da taluni corpi speciali di polizia Keystone

Mentre una commissione dell'ONU condanna l'uso di pistole Taser, in Svizzera la questione divide il parlamento.

La Commissione contro la tortura delle Nazioni Unite considera queste armi una forma di sevizia, che in taluni casi può rivelarsi letale.

I recenti casi di decesso, all’estero, di alcune persone colpite da pistole che emettono scosse elettriche (Taser) e la condanna di queste armi da parte della Commissione dell’ONU contro la tortura, hanno riportato alla ribalta anche in Svizzera il tema del loro utilizzo.

Nella Confederazione queste armi sono utilizzate da forze speciali di polizia cantonali (Berna, Basilea Città, Basilea campagna e San Gallo) e di alcune città, come Berna e Zurigo. Il loro utilizzo generalizzato non è attualmente possibile.

Dibattito in Svizzera

Nel disegno di legge sulle misure coercitive, il Consiglio federale (governo) ha rinunciato all’uso del taser. Il ministro di giustizia e polizia Christoph Blocher invece, non ha mai nascosto di esservi favorevole. A quanto pare il ministro avrebbe sperimentato volontariamente sulla sua pelle l’effetto di tali pistole per provare che non sono pericolose. Il suo portavoce tuttavia, non ha confermato né smentito l’informazione.

All’inizio di ottobre il Consiglio nazionale (camera bassa del parlamento) ha deciso di integrare la pistola ad elettrochoc nel catalogo delle armi che possono essere usate per l’espulsione di illegali stranieri recalcitranti. Ma il senato si è opposto.

Lo scorso mese ancora, la commissione competente della camera dei cantoni ha rifiutato con sei voti contro cinque di inserire quest’arma nella lista. Il tema sarà riproposto al Consiglio degli Stati durante la sessione invernale del parlamento.

Condanna dell’ONU

“L’uso di queste armi provoca dolori acuti”, ha sottolineato la Commissione delle Nazioni Unite contro la tortura al termine della sua 39esima sessione tenutasi a Ginevra due settimane fa. “In alcuni casi possono addirittura causare la morte”. Lo dimostrano anche alcuni casi recenti. Alcuni giorni fa in Canada, ad esempio, un uomo di origine polacca colpito da scariche da 50’000 volt di una pistola della polizia è morto in ospedale a Vancouver.

La commissione ha criticato l’uso di queste armi in una raccomandazione al Portogallo, i cui corpi di polizia si sono recentemente dotati dell’ultimo modello di pistola ad elettrochoc: la Taser X26.

“Il Portogallo dovrebbe rinunciare all’uso dei Taser X26”, perché queste armi potrebbero provocare gravi conseguenze fisiche e mentali sulle persone colpite. Ciò consisterebbe in una violazione della Convenzione dell’ONU contro la tortura, sostengono gli esperti.

Arma letale?

Originariamente la pistola a elettrochoc era proposta come alternativa unicamente all’uso di armi letali. Ma gli oppositori affermano che al giorno d’oggi il loro utilizzo è divenuto la routine. Secondo le stime di Amnesty International i Taser in dotazione alla polizia avrebbero provocato la morte di circa 150 persone dal 2001 solo negli USA e in Canada.

Amnesty non è stato l’unico organismo ad aver attirato l’attenzione sulla pericolosità delle pistole elettriche prodotte dalla società Taser International, con sede in Arizona. Anche se i Taser non sono tecnicamente considerati arme letali, alcune autorità e organizzazioni non governative ne condannano l’utilizzo.

Amnesty International ritiene inoltre che l’impiego di tali armi rappresenti una violazione dei diritti umani. Per questa ragione l’organizzazione chiede di sospendere l’uso delle pistole elettriche o di limitare il loro impiego alle sole situazioni che implicano minacce di morte o di gravi ferite e in cui comunque gli agenti di polizia sarebbero costretti a utilizzare un’arma.

swissinfo e agenzie

Taser è l’acronimo di “Thomas A. Swift’s Electric Rifle”. Jack Cover, originario dell’Arizona, ha creato l’arma nel 1969 e le ha dato il nome di Thomas Swift, l’eroe di un fumetto popolare dell’epoca.

L’arma produce una scarica ad alto voltaggio (circa 50’000 volt) per circa cinque secondi, che immobilizza la persona colpita. Può essere usata a una distanza fino a 10 metri.

Gli esperti sostengono che una scarica di mezzo secondo basti a provocare un dolore intenso e la contrazione dei muscoli. Una scarica da due o tre secondi provoca confusione e la caduta dell’individuo. Se azionata per più di tre secondi la pistola disorienta completamente la vittima e la fa accasciare a terra per circa un quarto d’ora.

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