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Cooperazione più stretta tra India e Svizzera

Samuel Schmid (a sinistra) in compagnia del suo omologo indiano Abdul Kalam Keystone

I buoni contatti tra i due paesi saranno intensificati, specialmente nei settori della formazione e della tecnica.

È questo il principale risultato dalla visita ufficiale del presidente indiano Abdul Kalam, conclusasi sabato.

L’India avrà un posto di primo piano nella nuova strategia in materia di politica estera elaborata dal Governo elvetico: lo ha assicurato venerdì il presidente della Confederazione Samuel Schmid, ricevendo l’omologo indiano Avul Pakir Jainulabdeen Abdul Kalam.

Quest’ultimo ha auspicato investimenti svizzeri nel suo Paese, per aiutare le regioni rurali a vincere la povertà. Schmid ha dal canto suo posto l’accento sull’intensificazione delle relazioni economiche. Nel discorso pronunciato nella Sala dei passi perduti del Palazzo federale, il consigliere federale ha inoltre lodato i progressi compiuti dall’India dal 1947, quando è diventata uno Stato indipendente, fino ad arrivare ad essere una grande potenza mondiale.

Il presidente della Confederazione ha quindi ricordato l’amicizia che lega i due Paesi da ben 57 anni. Il primo accordo firmato dal governo indiano è stato proprio il Trattato di amicizia con la Svizzera del 14 agosto 1948, ha rammentato il consigliere federale. Un’intesa che ha posto le basi per sviluppare i contatti fra i due Paesi in tutti i campi.

Intensi scambi commerciali

Il 1991 è l’altra data cruciale ricordata dal consigliere federale ripercorrendo la storia delle relazioni bilaterali fra Berna e Delhi. Quell’anno l’economia indiana venne aperta alla concorrenza internazionale: «da allora la cooperazione economica fra i nostri due Paesi si è intensificata. Ogni anno gli scambi commerciali fra le aziende dei nostri due Paesi aumentano. Sempre più attori economici svizzeri investono in India», ha rilevato Schmid.

Il presidente della Confederazione ha quindi promesso un impegno ancora maggiore in questo ambito, aggiungendo che non è ancora stato sfruttato tutto il potenziale esistente negli scambi economico-commerciali fra Svizzera e India. Schmid si è inoltre rallegrato per le proficue relazioni bilaterali anche nei settori scientifico e tecnologico, esprimendo l’auspicio che si continui su questa via per «che realizzare insieme grandi progetti di cui tutti possano beneficiare».

Dal canto suo, Kalam ha illustrato le sfide che attendono l’India in materia di sviluppo. Secondo il presidente indiano, per poter sradicare la povertà il suo Paese dovrà raggiungere una crescita del 10 % all’anno per più di un decennio. Ha dunque esortato la Svizzera ad accogliere gli investitori indiani, in particolare nel campo delle tecnologie avanzate.

Aiuto allo sviluppo

Kalam ha poi voluto sottolineare come, per aiutare i 260 milioni di indiani che vivono sotto la soglia della povertà, occorra dare la priorità all’educazione e alla riconciliazione fra le diverse religioni del Paese.

Il presidente indiano ha quindi ricordato il bisogno urgente di acqua, mezzi di comunicazione, strade, infrastrutture sanitarie, scuole e posti di lavoro delle regioni rurali. La Svizzera e l’India possono «lavorare insieme» in questi campi, ha rilevato.

Alludendo al ruolo elvetico quale seconda sede delle Nazioni Unite, Kalam ha ribadito che l’India «deve ottenere un seggio permanente al Consiglio di sicurezza dell’Onu». A suo parere, «sarebbe auspicabile che i nostri due Paesi assumessero la guida di un movimento internazionale per la pace», ha detto, senza però fornire maggiori ragguagli.

Problema dei visti

Interpellato durante la conferenza stampa in merito al difficile e costoso ottenimento dei visti per i cittadini indiani che intendono recarsi in Svizzera, Samuel Schmid ha sottolineato che il problema è noto, ma i tempi di risoluzione dipendono dal processo legislativo svizzero, relativamente lungo.

Il consigliere federale si è comunque detto soddisfatto per il buon afflusso di turisti dall’India e per il fatto che la Svizzera è uno dei luoghi preferiti dai registi locali.

Un giorno da turista

La giornata di sabato, seconda e ultima della visita di Stato del presidente indiano, è stata dedicata a un giro turistico nel canton Berna, in compagnia di Samuel Schmid. La tradizione vuole infatti che il presidente della Confederazione faccia «scoprire» all’ospite il proprio cantone di origine.

Dopo aver visitato la casa in cui ha vissuto Albert Einstein – il presidente Kalam è anch’egli fisico di formazione – i due presidenti si sono recati nell’Oberland bernese. In programma vi era una minicrociera sul lago di Brienz e il pranzo a Interlaken. Ultimo appuntamento, un concerto organistico in serata nella capitale.

swissinfo e agenzie

APJ Abdul Kalam è il primo presidente indiano che visita la Svizzera dopo VV Giri, nel 1970.
L’attuale ministro dell’interno Pascal Couchepin si era recato in India nel 2003, in veste di presidente della Confederazione.
Altri tre ministri svizzeri hanno fatto tappa in India a partire dal 1998.

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