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Destinazione Ticino… nel giardino del vicino

Michelle Hunziker e l'allenatore Köbi Kuhn, veicoli di un'immagine meno polverosa dentro e fuori il paese. Bauernverband

Per il mercato turistico italiano, Svizzera e Ticino sono un prodotto molto interessante. Parola di Dino Dulio, direttore di Svizzera Turismo Italia.

Salvo i mesi di maggio e novembre, tradizionalmente un po’ piatti, gli italiani continuano ad essere tra i migliori clienti della Svizzera e sicuramente i migliori a Sud delle Alpi.

In occasione della riunione annuale del direttivo di Svizzera Turismo, che quest’anno ha scelto Lugano come cornice dei propri lavori, il presidente Dick Marty ha lanciato un appello.

“Per vincere le sfide del mercato internazionale – dichiara il Consigliere agli Stati ticinese – occorre mettere in campo un gioco di squadra”. In altre parole: collaborare.

Incaricato, per mandato federale, di commercializzare la Svizzera all’estero, l’ente nazionale del turismo deve confrontarsi con un mercato in cui si muovono milioni di persone e dove la concorrenza è molto alta.

Basti pensare che nel mondo altri 190 paesi puntano, esattamente come la Svizzera, sul turismo, un settore economico che per molti paesi “lontani” è la fonte principale di ricchezza.

La conquista dei mercati comincia, comunque, anche sulla porta di casa. Non sarà l’esotismo dei Caraibi, ma il giardino del vicino può riservare piacevoli ed incantevoli sorprese. Come la Svizzera e il Ticino per il mercato della vicina Italia.

Per la vicina Penisola… non solo “svizzerotti”

Sebbene il termine “svizzerotto” non abbia ancora le ore contate – forse perché l’immagine del montanaro dalle guance rosse e dal passo un po’ lento può fare comodo – Svizzera Turismo in Italia lavora molto sui cliché.

“Già da diverso tempo – spiega a swissinfo Dino Dulio, direttore di Svizzera Turismo Italia – stiamo cercando di cambiare l’immagine della Svizzera lenta, sonnecchiante, tranquilla. E lo stiamo facendo puntando anche su idee pubblicitarie innovative”.

“Gli spot dei ragazzi svizzeri che invitano le donne italiane – trascurate dai loro compagni per i mondiali di calcio – a trascorrere un po’ di tempo nella vicina Confederazione elvetica, è stato un successo. Il messaggio è passato molto bene”. Per buona pace, verrebbe da dire, dei “latin lover”.

L’idea di rompere i cliché puntando sull’ironia, è l’arma scelta anche da Michelle Hunziker, il popolare volto televisivo svizzero della Televisione italiana che a “Striscia la notizia” ha incarnato i panni di una procace giornalista ticinese un po’ svampita… Ma non è che a forza di voler combattere i cliché questi, per finire, si rafforzano?

“Non credo. Le reazioni di cui sono a conoscenza, sono positive, divertite, esprimono simpatia. E comunque dipende da come si cerca di smontare le immagini preconcette. Nel caso di Hunziker – afferma Dino Dulio – prevale l’aspetto della sdrammatizzazione, dell’ironia, del gioco”.

“Michelle, e questo non è un dettaglio, ama molto il suo paese d’origine, è fiera di essere svizzera e lo dice apertamente”. E dimostra che gli svizzeri sanno ridere di loro stessi.

Gli italiani? Dei buoni clienti

Anche se la concorrenza è molto alta e se le distanze non pesano praticamente più sulla scelta del viaggio, la Svizzera rimane una destinazione in cui i turisti amano trascorrere le vacanze. E i turisti italiani, come conferma Dino Dulio, occupano un posto di rilievo nella classifica degli ospiti internazionali.

I Grigioni, seguiti a ruota dal Canton Ticino, nel 2005 sono state le mete svizzere preferite dagli italiani. E dopo St. Moritz, Lugano è la località in cui si è registrato il maggior numero di pernottamenti.

“Per la clientela italiana, che nei prossimi 15 anni si orienterà verso viaggi più brevi ma più frequenti, Lugano è il simbolo del Ticino e per noi – osserva Dulio – rimane un buon argomento di marketing, molto più del Lago Maggiore, tradizionalmente meta del turismo nordico”.

Natura e benessere (“wellness”) rappresentano inoltre un’offerta che, accanto alle proposte tradizionali e stagionali, desta grande interesse nella clientela italiana. “Sono due segmenti – aggiunge il direttore di Svizzera Turismo Italia – sui cui punteremo anche in futuro”.

La Svizzera, facilmente raggiungibile da ogni parte di Italia, lo sarà ancora di più l’anno prossimo, con l’apertura della trasversale ferroviaria alpina del Lötschberg. Un appuntamento a cui Svizzera Turismo Italia si sta già preparando.

Unire le forze per conquistare il futuro

Ma certo non bastano, da sole, le campagne promozionali e i paesaggi incantevoli che la Svizzera può – naturalmente – offrire al turista. Per vincere le sfide del mercato occorre unire le forze, capitalizzare al meglio risorse, esperienze, competenze e idee.

Disseminato sul territorio nazionale, fuori da solide reti, questo patrimonio di saperi rischia di restare lettera morta o di non portare i frutti sperati. Due presidenti – Dick Marty di Svizzera Turismo e Marco Solari del Festival internazionale del film di Locarno – hanno lanciato un appello in questo senso.

Appello rivolto anche a quegli irriducibili solisti – tanto in Ticino quanto nel resto della Svizzera – che invece di unirsi agli orchestrali per proporre un concerto di elevatissima qualità, preferiscono suonare una propria, limitata, partitura.

swissinfo, Françoise Gehring, Lugano

Nel 2005 Svizzera Turismo Italia ha invitato 200 giornalisti a visitare il Paese.
Nel 2006 previste 4.700 affissioni pubblicitarie in metropolitana e sui tram di Torino, Milano e Roma.
La destinazione preferita dagli italiani è St. Moritz, seguita da Lugano e Ginevra.
Gli italiani rappresentano il 3,1% dei turisti stranieri.

Su tutto il territorio svizzero sono disseminati centinaia di uffici del turismo a diversi livelli (cantonale, regionale, locale).

Siccome il turismo è uno dei settori economici più importanti della Svizzera e uno dei principali datori di lavoro, è necessario che sia in grado di affrontare le sfide e la concorrenza internazionale.

Per guadagnare quote di mercato la via, secondo Svizzera Turismo, è una sola: unire le forze per migliorare la collaborazione e per poter compiere salti qualitativi e quantitativi sul mercato mondiale.

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