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Doganieri pronti a balzare sulle contraffazioni

Non è facile distinguere un Rolex falso, come quello nella foto, da uno vero Keystone

I viaggiatori che giungono in Svizzera con un orologio falso al polso potrebbero vedere la loro merce illegale sequestrata dai doganieri, come prevede la nuova regolamentazione che entra in vigore il primo luglio.

Il mercato dei prodotti contraffatti costa all’economia svizzera una cifra stimata a due miliardi di franchi all’anno. Soltanto per l’industria orologiera il mancato guadagno è di circa 800 milioni.

Le lacune legislative che hanno consentito a numerose persone di entrare in Svizzera con prodotti contraffatti acquistati per uso privato sono ora state colmate, grazie alla revisione delle leggi sulla protezione dei marchi e dei design. La nuova normativa – in vigore dal pimo luglio – conferirà ai doganieri la possibilità di sequestrare Rolex e Louis Vuitton non originali, anche se detenuti in un unico esemplare.

Una legislazione simile è in vigore anche in Italia e Francia. A differenza di quest’ultima, il viaggiatore colpevole intercettato alla frontiera svizzera non sarà tuttavia perseguito penalmente, dal momento che appare difficile provare l’effettiva intenzione di acquistare un falso, ai sensi del diritto penale svizzero.

Dare l’esempio in Svizzera

Jean-Daniel Pasche, presidente della Federazione orologiera svizzera, saluta la nuova regolamentazione definendola un’«importante breccia».

«Una persona che contrabbanda 200 orologi o 200 persone che entrano in Svizzera con un orologio ciascuno arrecano lo stesso danno alla reputazione degli orologi svizzeri», dice a swissinfo.

«Siamo attivi in diversi paesi – prosegue Pasche – chiedendo alle autorità di prestare attenzione al problema della contraffazione. Dobbiamo ad ogni modo mostrare l’esempio anche in Svizzera».

La federazione lavora a stretto contatto con i doganieri, in modo da insegnare loro come individuare gli orologi falsi. Dispone inoltre di un team di specialisti capaci di esaminare nel dettaglio un dato prodotto e di stabilirne l’eventuale originalità.

L’associazione mantello degli orologiai è poi attiva sul fronte del commercio illegale via internet.

Made in China

Maggiori controlli alle dogane non riusciranno a fermare il mercato delle contraffazioni, riconosce Pasche, ma rappresentano pur sempre un importante passo a protezione dell’industria legale.

La gran parte dei falsi proviene dall’Asia, in particolare dalla Cina, la quale dispone di un vasto mercato dedicato ai turisti.

Per Svizzera Turismo, i visitatori che giungono nella Confederazione non saranno ostacolati dai controlli più severi alle frontiere. Si ritiene infatti che la maggior parte delle persone che portano in Svizzera prodotti falsi sono cittadini rossocrociati, che preferiscono acquistare all’estero per sfuggire agli elevati prezzi del mercato locale.

«Per la maggior parte dei cinesi, viaggiare in Svizzera è il sogno di una vita. Molti ritornano a casa con una marca elvetica originale in valigia, così da mostrare che sono stati effettivamente in Svizzera», osserva Edith Zweifel, portavoce di Svizzera Turismo.

I clienti cinesi figurano al terzo posto dei turisti che spendono di più in Svizzera. In media, ogni cinese sborsa 450 franchi al giorno, aggiunge Zweifel. Soltanto i turisti in provenienza dalla regione del Golfo e da Taiwan sono più spendaccioni.

Stop ai falsi

Nel gennaio 2007, le autorità elvetiche e il mondo economico hanno lanciato una campagna congiunta – «Stop alla pirateria» – per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema della contraffazione.

Mentre soltanto una manciata di prodotti falsi sono fabbricati in Svizzera, la Confederazione è diventata sempre più una piattaforma di distribuzione verso il resto dell’Europa per i falsi provenienti dall’Asia.

swissinfo, Matthew Allen e agenzie
(traduzione: Luigi Jorio)

L’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale stima il costo economico globale del commercio delle contraffazioni a oltre 125 miliardi di franchi. Altre stime parlano addirittura di una cifra quattro volte superiore.

La falsificazione di prodotti di marca causa una perdita di circa due miliardi di franchi all’anno per l’economia svizzera.

Stando all’Unione europea, l’84% delle merci sequestrate alle dogane proviene dalla Cina. Il paese asiatico è pure il produttore numero uno di orologi falsi, secondo l’industria orologiera elvetica.

La contraffazione concerne l’industria orologiera, farmaceutica, medica, alimentare e i prodotti a base di tabacco. Anche apparecchiature mediche, prodotti ottici, mobilio e articoli di moda sono illegalmente copiati.

L’industria orologiera elvetica esporta circa 25 milioni di orologi ogni anno.
A questo si aggiunge l’esportazione di oltre 5 milioni di componenti.
Il commercio complessivo totalizza 14 miliardi di franchi l’anno, ciò che fa della Svizzera il maggior esportatore di orologi al mondo.
Nel contempo, ogni anno sono fabbricati 40 milioni di orologi falsi.
Il 70% proviene dall’Asia, in particolare dalla Cina.

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