Prospettive svizzere in 10 lingue

Brevetti, casi da specialisti

Inconfondibili anche schiacciate: le capsule Nespresso sono al centro di una tenzone giudiziaria Keystone

Patria di inventori e brevetti, la Svizzera vuole diventare un centro di competenza europeo anche per la risoluzione delle vertenze in materia. Per questo ha istituito uno speciale tribunale federale, l’unico in Europa a lavorare in quattro lingue, inglese incluso.

Con l’entrata in funzione, il primo gennaio 2012, del Tribunale federale dei brevetti di San Gallo, le autorità intendono semplificare e razionalizzare le procedure, tanto per le aziende elvetiche, quanto per quelle straniere.

«La Svizzera è il paese che deposita il maggior numero di brevetti per abitante. Anche in cifre assolute è tra i primi in classifica: in Europa è al terzo posto dietro a Germania e Francia; a livello mondiale è al decimo», dice a swissinfo.ch Felix Addor, uno degli ideatori del nuovo tribunale. Addor è a capo della divisione Diritto e affari internazionali dell’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI), di cui è vice direttore.

«Il tessuto industriale svizzero è composto soprattutto di piccole e medie imprese, spesso molto innovative. Per questo motivo, qui vengono depositati più brevetti che altrove, ciò che origina pure un elevato numero di vertenze», prosegue Addor.

Una giungla

Attraverso l’Ufficio europeo dei brevetti è possibile proteggere un’innovazione non solo in Svizzera, ma in tutti i mercati europei. Tuttavia, le dispute sulla violazione dei brevetti e sulla loro validità, così come i conflitti tra brevetti diversi depositati da persone diverse formano una vera e propria giungla giuridica.

«Finora una vertenza in Svizzera toccava contemporaneamente tutti i paesi in cui un prodotto era protetto attraverso l’Ufficio europeo dei brevetti. L’assenza di un tribunale europeo specializzato in materia, ha spesso spinto i detentori di brevetti a rivolgersi ai tribunali più competenti, in particolare in Germania, nei Paesi Bassi o in Inghilterra, nella speranza di proteggere le loro invenzioni in prima istanza almeno nei principali paesi europei», spiega Felix Addor.

La Svizzera, con i suoi 26 cantoni e altrettanti sistemi giudiziari, offriva ai ricorrenti poche possibilità di ottenere una risposta in tempi brevi. Per questo si è deciso di unificare le procedure cantonali e di professionalizzare il lavoro con la creazione di un’istanza nazionale.

L’esistenza della nuova corte fa tirare un sospiro di sollievo all’avvocato friburghese Markus Jungo, esasperato dalla lentezza del tribunale cantonale. Jungo spera di non doversi più occupare di una causa sui brevetti con giudici non specialisti «che devono chiedere delle perizie esterne sulle quali basare il loro lavoro. Così la procedura diventa troppo lunga e troppo costosa», spiega a swissinfo.ch.

Il rischio è quello di arrivare ad un ping-pong giudiziario, come quello che da tempo vede la Nestlé affrontare la concorrenza per impedire la produzione di capsule compatibili con le macchine per il caffè Nespresso.

Introduzione dell’inglese: una prima

Il Tribunale federale dei brevetti lavora nelle tre lingue ufficiali della Svizzera (tedesco, francese e italiano) e in inglese. «L’inglese è molto utile», spiega Felix Addor, «perché la maggior parte dei brevetti sono depositati e spiegati in questa lingua. Era importante introdurla come lingua di lavoro, così da evitare di tradurre documenti che poi, alla fine della procedura, andavano ritradotti in inglese. È quello che succede ancora in Germania, dove i tribunali lavorano soltanto in tedesco. La Svizzera è l’unico paese a offrire quattro lingue».

L’introduzione dell’inglese dovrebbe risultare particolarmente interessante per le ditte straniere installate in Svizzera, in particolare quelle americane, che non avranno più bisogno di traduzioni al momento di ricevere una sentenza.

Inoltre, nella speranza di aumentare la sua competitività, il Tribunale federale dei brevetti offre una procedura unica. «In Germania», afferma Addor, «si adottano procedure diverse a seconda che si tratti di violazione dei brevetti o di questioni inerenti alla loro validità. Questo complica le cose e si rivela penalizzante per le parti in causa e per l’innovazione».

Al Tribunale federale dei brevetti lavorano due giudici ordinari: il presidente Dieter Brändle, già giudice supplente al Tribunale del commercio di Zurigo, e Tobias Bremi, consulente in brevetti. I due specialisti possono contare su una rete di una trentina di supplenti provenienti da tutta la Svizzera. Un terzo di loro sono giuristi, gli altri ingegneri. In questo modo è possibile coprire i cinque ambiti principali (chimica, biotecnologia, costruzione di macchine, fisica e elettrotecnica) e le diverse regioni linguistiche del paese.

Giudici itineranti

I costi del tribunale sono ridotti al minimo; i giudici supplenti vengono pagati alla giornata e si spostano da un cantone all’altro, lavorando in locali messi a loro disposizione gratuitamente. Contrariamente agli altri tribunali federali, quello dei brevetti non è finanziato dalla Confederazione, ma dalle parti in causa e dai detentori di brevetti.

Il Consiglio federale ritiene che il nuovo tribunale tratterà una trentina di casi l’anno. «Può sembrare poco», dice il presidente Dieter Brändle. «Ma si tratta di casi importanti. In gioco ci sono delle somme ingenti e centinaia di pagine di documenti giuridici. Per ogni caso sono necessarie all’incirca due settimane di lavoro».

Il primo gennaio, i cantoni hanno trasferito al Tribunale federale 12 cause. Col passare del tempo, Brändle spera che diventino sempre di più.

La Svizzera è membro dell’Organizzazione europea dei brevetti che ha sede a Monaco.

Il brevetto è un titolo rilasciato da uno stato per proteggere un’invenzione. Per un determinato lasso di tempo (in genere 20 anni), il titolare di un brevetto ha il diritto esclusivo di sfruttare commercialmente l’invenzione.

L’istituzione di un Tribunale federale dei brevetti era prevista dalla Legge del 20 marzo 2009. Il tribunale è entrato in funzione il primo gennaio 2012. La sede è a San Gallo.

La corte dovrebbe sostituire i tribunali cantonali nei contenziosi riguardanti i brevetti. Si tratta di un tribunale di prima istanza.

I due giudici ordinari e la trentina di supplenti sono nominati dal parlamento.

In un anno, i casi trattati dal Tribunale federale dei brevetti dovrebbero essere una trentina.

Nel 1982, la Nestlé ha fatto brevettare il principio delle capsule di alluminio per la preparazione del caffè.

Il sistema Nestlé macchine-capsule-servizio è protetto da 70 brevetti (in totale, le registrazioni nei diversi paesi sono 1700). I primi brevetti scadono nel 2012.

Nestlé è in causa con l’azienda Ethical Coffee Company (ECC) che su territorio francese produce capsule compatibili con le macchine Nespresso. A differenza di quelle originali in alluminio, le capsule della ECC sono biodegradabili.

Una decisione superprovvisoria del tribunale cantonale vodese ha bloccato la commercializzazione delle capsule ECC in Svizzera. Nestlé ha tempo fino al 26 febbraio 2012 per depositare una domanda circonstanziata.

Un’altra vertenza riguardante capsule Nespresso-compatibili oppone la Nestlé al discounter Denner. Dopo che nel marzo del 2011 una sentenza del Tribunale del commercio di San Gallo aveva dato ragione a Denner, il Tribunale federale ha parzialmente accolto il ricorso della Nestlé.

Traduzione, Doris Lucini

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