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Pmi carenti nella tutela delle loro innovazioni

Per la consigliera nazionale Eveline Widmer-Schlumpf le pmi sono i pilastri dell'economia svizzera

L'innovazione costituisce da tempo una delle chiavi di successo dell'economia svizzera. Molte aziende, soprattutto le piccole e medie imprese, non proteggono però sufficientemente il frutto delle loro ricerche. Per fornire loro aiuto, la Confederazione vuole migliorare la consulenza e la formazione.

“In Svizzera le piccole e medie imprese (Pmi) rappresentano la colonna portante dell’economia nazionale”, ha ricordato la ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf durante una conferenza stampa tenuta lunedì a Berna.

Il 99,6% delle oltre 300’000 aziende attive sul territorio elvetico sono Pmi, ossia aziende con un effettivo inferiore a 250 persone. Addirittura l’87% delle imprese hanno meno di 10 impiegati.

Complessivamente, le Pmi generano oltre la metà del Prodotto interno lordo e danno lavoro ai due terzi della popolazione attiva in Svizzera.

“A fianco di queste cifre impressiona la solidità delle Pmi anche in tempo di crisi: nel 2009 le grandi aziende hanno ridotto i loro effettivi del 5,2%, mentre, le Pmi non sono scese oltre il 2,5%”, ha sottolineato la consigliera federale.

Le Pmi non sono soltanto botteghe, ristoranti, saloni di parrucchieri o officine artigianali. Molte piccole aziende sono particolarmente attive nel campo dell’innovazione. Con oltre 3 miliardi di franchi investiti nella ricerca e nello sviluppo, ossia un quinto degli investimenti complessivi in quest’ambito, le Pmi contribuiscono in misura notevole a rendere la Svizzera una delle piazze più innovative a livello internazionale.

Carenze delle Pmi

Se spiccano quindi per le loro capacità innovative, molte Pmi denotano non poche carenze, rispetto alle grandi aziende, nella gestione della loro proprietà intellettuale. In modo particolare, per quanto riguarda la protezione delle loro innovazioni contro copie, sottrazioni o falsificazioni.

Secondo studi realizzati dall’Università di San Gallo e dai Politecnici federali di Zurigo e Losanna, addirittura i due terzi delle Pmi ammettono di non proteggere attivamente le loro innovazioni e creazioni per evitare contraffazioni. Nella maggior parte dei casi riconoscono inoltre di non conoscere gli strumenti a loro disposizione.

Un dato giudicato preoccupante dall’Istituto federale della proprietà intellettuale: in tal modo, molte Pmi non si espongono soltanto agli abusi, ma rischiano di mettere a repentaglio migliaia di ore di lavoro e milioni di franchi di investimenti impiegati per le loro ricerche di prodotti innovativi.

Valore patrimoniale

L’Ipi ha quindi deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione e un pacchetto di misure per incoraggiare le Pmi a gestire la proprietà intellettuale con maggiore consapevolezza e, soprattutto, a sfruttare gli strumenti di protezione esistenti.

Dai marchi per le merci e i servizi, ai brevetti per nuove tecnologie, fino al design e ai diritti di autore, la legislazione svizzera prevede numerosi titoli che consentono di garantire la proprietà intellettuale, conferendo al titolare un monopolio temporaneo o definitivo per l’impiego delle sue innovazioni e creazioni.

“Chi entra sul mercato possedendo un segno riconoscibile o un marchio forte, si assicura un vantaggio sulla concorrenza e crea valore patrimoniale”, ha spiegato Eveline Widmer-Schlumpf. Brevetti, marchi, indicazioni di provenienza e diritti di autore favoriscono la commercializzazione dei prodotti non solo sul mercato interno, ma anche all’estero.

Grandi energie

Per sopperire alle lacune esistenti e migliorare la comunicazione, l’Ipi ha innanzitutto creato un nuovo sito internet, pmi.ipi.ch, in cui figurano le informazioni più importanti sulle strategie di gestione della proprietà intellettuale, sui titoli di protezione delle innovazioni e sulle relative procedure amministrative.

“La gestione della proprietà intellettuale è indispensabile per generare valore economico, ma richiede spesso per una piccola azienda un onere di lavoro e di energie altrettanto grande di quella necessaria per giungere ad un’innovazione”, ha indicato Elmar Mock, amministratore delegato di Creaholic, una delle Pmi elvetiche più innovative con oltre 150 brevetti depositati negli ultimi anni.

L’Ipi ha inoltre dato vita ad una nuova rete di consulenza gratuita per le Pmi in materia protezione dei brevetti e dei programmi per computer. L’Istituto federale ha infine presentato una nuova offerta di corsi di formazione per i rappresentanti delle Pmi che si occupano della gestione della proprietà intellettuale.

Armando Mombelli, swissinfo.ch

Sono considerate piccole e medie imprese (Pmi) le aziende che occupano meno di 250 persone.

In Svizzera, le Pmi corrispondono al 99,6% delle 307’000 aziende private. L’87,9% di queste imprese hanno addirittura meno di 10 dipendenti.

Solo 1’028 aziende elvetiche impiegano invece più di 250 collaboratori.

Le Pmi danno lavoro al 67,5% delle persone attive e formano circa il 70% degli apprendisti.

I marchi permettono di proteggere prodotti e servizi dalla concorrenza per una durata di 10 anni.

I brevetti conferiscono al titolare il diritto di vietare ad altri, per un periodo di 20 anni, la possibilità di usare un’invenzione a scopi commerciali.

Il diritto di design protegge per un minimo di 5 anni la creazione di prodotti o parti di prodotti contraddistinti da linee, superfici, colori o materiale utilizzato.

Il diritto di autore tutela fino a 70 anni dalla morte dell’autore opere letterarie o artistiche.

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