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Esplosione di Taverne: un atto criminale

Polizia ed esperti in esplosivi al lavoro tra le macerie Keystone

I due uomini ritrovati gravemente feriti sotto le macerie dell'Osteria Vittoria di Taverne, esplosa nella notte di Capodanno, sono gli autori della spaventosa detonazione.

Calabresi, pregiudicati, erano venuti apposta dall’Italia per fare saltare il locale. A scopo di truffa?

A tre giorni dal tremendo boato, la popolazione di Taverne è tuttora sgomenta e sotto choc. L’intero quartiere del Ponte Vecchio, attorno all’Osteria Vittoria – la più vecchia del paese – è ancora circondato da transenne e piantonato da agenti.

Attorno ai resti del ristorante-pizzeria con stanze al primo piano, si vede quel che rimane del bocciodromo. Il resto è una desolazione che si è estesa a parecchie case confinanti.

Mobili ed immobili sono stati pesantemente rovinati. Il Ministero pubblico ticinese – nel confermare venerdì l’origine criminale dell’esplosione – ha parlato di “ingenti danni”. In paese, la cifra di due milioni e mezzo di franchi è già stata avanzata.

Il municipio di Taverne si è costituito parte civile. Ha anche incaricato uno studio d’ingegneria di allestire una perizia che stabilisca l’ammontare delle spese che dovrà sorbirsi.

Scuola dell’infanzia chiusa

Infatti, due dei suoi stabili, siti proprio di fronte all’osteria crollata, sono stati dichiarati inagibili. Così la scuola dell’infanzia che avrebbe dovuto riaprire il 7 gennaio non potrà accogliere i bambini prima del 13 gennaio prossimo. E lo farà in un’altra sede. Almeno provvisoriamente.

“Il tempo” ci spiega un responsabile del municipio, “che siano controllate le strutture portanti che potrebbero essere danneggiate.” Intanto, l’esplosione ha mandato in frantumi tutti i vetri delle finestre dei palazzi adiacenti. In un raggio di circa 500 metri.

Occhi puntati sulla comunità calabrese

L’episodio tocca da vicino la numerosa comunità calabrese di Mesoraca (provincia di Crotone), quasi tutta abitante nel quartiere dell’osteria. L’ultimo dei suoi gestori – il locale è stato rilevato circa due anni fa – è infatti uno di loro.

Anch’egli di Mesoraca, venuto in Ticino all’età di 15 anni con tutta la famiglia, il gestore si trova attualmente in vacanze sull’isola caraibica di Santo Domingo. Non ha ancora fatto ritorno in Ticino.

E’ stato però avvisato del fatto che i due uomini, ritrovati gravemente feriti sotto le macerie dello stabile, sono anch’essi due calabresi. Il più giovane, 35 anni, è proprio di Mesoraca. Entrambi sono pregiudicati.

I due uomini sono stati visti più volte nella zona di Taverne. Risiedono infatti nel Varesotto, a pochi chilometri dal confine svizzero. Pochi giorni prima che l’Osteria Vittoria chiudesse per ferie, la loro auto è stata notata da abitanti della zona. Era parcheggiata sul retro dello stabilimento.

La sera stessa del 31, il 35enne di Mesoraca, ha prenotato una stanza all’Albergo stazione del paese vicino di Lamone – altro importante insediamento della diaspora di Mesoraca – ed ha depositato la sua carta d’identità.

Benzina in grande quantità

Il procuratore pubblico Mario Branda, titolare dell’indagine, ha precisato che “sono state esaminate tutte le strutture e le macerie e sono stati raccolti molti elementi”.

Il Ministero pubblico conferma l’atto doloso, precisando però che non sarebbero stati usati ordigni – come ipotizzato in un primo tempo – ma grandi quantità di benzina.

Ottantenne morta d’infarto

Resta a capire il movente di un gesto che ha scosso gli abitanti di Taverne. In una casa sita a 20 metri dal luogo dell’esplosione, un’ottantenne malata di cuore è morta alcune ore dopo d’infarto. Il suo medico curante ha indicato nello spavento subito la causa del decesso.

Alcuni bambini che giocavano nei pressi dell’osteria poco dopo la mezzanotte di martedì scorso, sono stati sfiorati dalle tegole e dai mattoni che volavano all’impazzata tutt’attorno.

I calabresi di Taverne escludono l’atto intimidatorio. Secondo le voci che circolano nella comunità ma che sono, ovviamente, prive di conferme ufficiali, non si tratta né di vendetta né tanto meno di pizzo.

Si mormora invece che, da alcuni mesi, l’osteria non rendeva bene. Il municipio di Taverne ha confermato a swissinfo che lo stabile era poco frequentato.

Tentata truffa?

Intervistato telefonicamente dalla Televisione della Svizzera italiana, il gestore del locale si è limitato a dire che non sapeva nulla e che non si sarebbe pronunciato sino al suo rientro in Ticino. Ritorno inizialmente previsto per il 12 gennaio.

Quattro mesi fa, all’inizio d’agosto, un incendio doloso danneggiava un altro locale pubblico di Taverne. La pizzeria “Vecchia Volpe” era co-gestita da un altro calabrese di Mesoraca, cugino del gestore dell’Osteria Vittoria.

Anche in quel caso il dossier è stato affidato al procuratore Mario Branda. Chi ha messo fuoco alla “Vecchia Volpe” non è mai stato identificato. Intanto, lo stabile, proprietà di un uomo d’affari svizzero-tedesco residente a Lugano, è stato rimesso in sesto e dovrebbe riaprire fra poco.

Anche in quel caso, l’estate scorsa, erano girate le voci di tentata truffa all’assicurazione. Vista la poca entità dei danni, il fatto era stato rapidamente dimenticato.

Alla luce di quanto successo nella notte di Capodanno e visti i legami tra i gestori dei due esercizi pubblici, l’incendio della “Vecchia volpe” è tornato alla ribalta.

Gemma d’Urso, Taverne

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