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Fase di recessione per l’economia svizzera

La ripresa delle esportazioni dipenderà anche dalla congiuntura nell'area dell'euro Keystone

Il prodotto interno lordo è diminuito dell'1 per cento nel primo trimestre di quest'anno, rispetto al quarto trimestre 2002.

Miglioramenti sono attesi per la fine dell’anno, a condizione che la congiuntura riprenda nell’area dell’euro, avverte il seco.

La Svizzera si trova in una fase recessiva, ha rilevato Aymo Brunetti, capo economista presso il Segretariato di Stato dell’economia (seco).

Anche il terziario è evoluto negativamente e le cifre sulle vendite al dettaglio sono deboli, ha osservato Brunetti, aggiungendo che nel frattempo con la fine della guerra in Iraq la situazione è migliorata.

Ma non è prevista una rapida ripresa. «E il miglioramento deve giungere dalla congiuntura estesa», ha affermato l’economista.

Aumentano i consumi, calano gli investimenti

I consumi privati e pubblici sono nuovamente cresciuti. Anche gli investimenti nell’edilizia sono leggermente aumentati. Gli investimenti in beni strumentali invece rimangono in una fase di calo, anche se si registra una tendenza al miglioramento.

Il volume delle esportazioni è diminuito sensibilmente, mentre le importazioni di merci sono cresciute, influenzate anche dai forti aumenti dei prodotti farmaceutici. La situazione nell’industria, nel settore edilizio e in vari importanti ambiti del settore terziario rimane difficile.

Per tutto il 2003 si prevede ancora una fase di stagnazione;tuttavia verso la fine dell’anno si dovrebbero progressivamente verificare leggeri miglioramenti, sempre che nella seconda metà del 2003 la congiuntura nell’area dell’euro si sviluppi e il corso del franco non cresca ulteriormente.

Attesa la crescita in Eurolandia

La politica congiunturale svizzera da un po’ di tempo è orientata verso la crescita, e per il momento non rimane che aspettare la crescita nell’area dell’euro. Permangono tuttavia i rischi di attacchi terroristici con i conseguenti effetti negativi sull’economia.

Mentre un ulteriore indebolimento del dollaro potrebbe frenare la crescita nell’area dell’euro e di conseguenza anche in Svizzera.

Momento congiunturale difficile

Dopo un’iniziale tendenza al miglioramento nel primo semestre del 2002, la crescita nei paesi industriali e nei paesi emergenti è nuovamente rallentata nel semestre invernale 2002/03.

Soprattutto nell’area dell’euro l’andamento congiunturale è stato estremamente contenuto e di recente è stata registrata una tendenza alla stagnazione.

Con la fine del conflitto in Iraq si è attenuata l’incertezza geopolitica con i suoi effetti negativi sull’economia mondiale e, in particolare, si è avuta una sensibile diminuzione del prezzo del greggio.

Tuttavia permangono vari fattori che ostacolano una rapida ripresa: è il caso degli strascichi negativi del precedente periodo di boom economico.

Bisogno di consolidamento

In molti casi i sovrainvestimenti non sono ancora stati riassorbiti, il ribasso dei corsi azionari costituisce ancora un freno e sia nel settore pubblico che in quello privato c’è una forte esigenza di consolidamento.

In questa situazione è logico supporre che il panorama monetario, tuttora favorevole, e la politica di bilancio degli USA che, a differenza di quella neutrale dell’area dell’euro, presenta un corso espansivo, avranno conseguenze positive.

In particolare verrà favorita la crescita che, a partire dagli USA, interesserà i paesi industriali e quelli emergenti negli ultimi mesi del 2003 e nel 2004.

swissinfo e agenzie

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