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L’economia svizzera guarda alla Libia

Joseph Deis (a sinistra) con il primo ministro libico Shukri Ghanem Keystone

L'economia svizzera vuole intensificare le esportazioni nel paese nordafricano. Lo ha detto il consigliere federale Joseph Deiss alla fine della sua visita a Tripoli.

Nel 2006 dovrebbe essere siglato un accordo sulla doppia imposizione fiscale. L alibi ha inoltre proposto una massiccia riduzione delle tariffe doganali.

La Libia vuole aprirsi all’Occidente con una serie di riforme economiche e la Svizzera, fortemente interessata a questo processo, le tasta il polso.

«Questo è un Paese con un enorme potenziale e l’impressione è molto buona», ha detto il consigliere federale Joseph Deiss, a Tripoli per una visita di tre giorni.

Berna – ha detto il ministro elvetico delll’economia, che si è recato nel Paese nordafricano a capo di una folta delegazione – segue da vicino il processo di apertura verso l’Occidente.

Gli ha fatto eco il ministro delle finanze libico Mohamed Ali el Haweij, affermando: la Libia ha grande bisogno tanto di investimenti quanto di conoscenze, ma non è facile per gli occidentali investire a Tripoli.

Riforme economiche procedono a rilento

Secondo gli esperti, le riforme economiche avanzano a stento o niente affatto e sono numerosi gli ostacoli politici che impediscono una presa di contatto con gli investitori esteri.

Molti svizzeri del resto ne hanno fatto esperienza. Proprio in questo contesto, la Libia intende firmare il prossimo anno un accordo di doppia imposizione con Berna, ha assicurato il ministro El Haweij.

Nel contempo le autorità libiche avvieranno importanti riforme sui dazi doganali, ha promesso il primo ministro Shukri Ghanem, dicendosi felice del fatto che i rapporti con Berna siano stabili.

Finora – ha spiegato rivolto a Deiss – gli alti dazi erano fonte di burocrazia e di corruzione. Per questo la Libia prevede di ridurli al minimo. Il Paese dovrebbe diventare una zona di libero scambio, secondo Jörg Al Reding, responsabile delle relazioni bilaterali in seno al Segretariato di stato dell’economia (seco).

Nessun incontro con Gheddafi

Deiss ha anche incontrato il ministro del lavoro Maatoug Mohamed Maatoug, ma non il capo dello Stato, il colonnello Muammar Gheddafi. Del resto la questione non figurava al centro del programma, ha dichiarato lo stesso consigliere federale.

Per la Svizzera la Libia rappresenta un importante partner economico: Tripoli (dove un litro di benzina costa 15 centesimi) è infatti il suo primo fornitore di greggio.

Lo scorso anno gli scambi tra i due Paesi sono stati pari a 980 milioni di franchi: il solo acquisto di idrocarburi è costato alla Svizzera 798 milioni di franchi.

Per le esportanzioni elvetiche (soprattutto macchine, prodotti chimici e farmaceutici), Tripoli rappresenta il terzo mercato del Nord Africa.

swissinfo e agenzie

La Libia è il secondo partner commerciale della Svizzera sul continente africano, e fornisce il 40% del greggio importato.
Nel 2004 le importazioni dalla Libia, quasi solo petrolio, sono aumentate del 4,5% a 790 milioni di franchi.
Le esportazioni, principalmente nell’industria meccanica e farmaceutica, sono salite del 55% a circa 190 milioni di franchi nello stesso anno.

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