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Public Eye Awards, dei riconoscimenti poco ambiti

I "premi" del Public Eye sono stati attribuiti per la prima volta nel 2005 (foto: Public Eye)

A due settimane dall'inizio del Forum economico mondiale di Davos (WEF), gli organizzatori del Public Eye hanno comunicato i nomi dei candidati ai "Negative Awards" economici 2007.

Anche quest’anno, organizzazioni non governative quali la “Dichiarazione di Berna” e Pro Natura si riuniranno a Davos per tenere un’assemblea alternativa al WEF.

Per la terza edizione dei “Public Eye Awards”, premi attribuiti alle imprese che più si sono distinte per la loro “condotta irresponsabile” in ambito ecologico e sociale, organizzazioni non governative di tutto il mondo hanno proposto una quarantina di imprese situate in Svizzera e all’estero.

Nove società sono poi state nominate per le tre categorie “Swiss Award” (aziende con sede in Svizzera), “Global Award” (a livello mondiale) e “Positive Award”, hanno precisato in una conferenza stampa a Berna la “Dichiarazione di Berna” e Pro Natura, promotori dei premi. Il nome del vincitore sarà svelato solo il 24 gennaio all’apertura del WEF.

Candidati svizzeri

Xstrata, Novartis e Ruag sono fra gli involontari candidati svizzeri alla distinzione per l’irresponsabilità socio-ambientale. Il gruppo minerario zughese Xtrata è chiamato in causa per la modifica di un fiume australiano, che ha comportato il deterioramento delle condizioni di vita degli aborigeni e della fauna locale.

Il gigante farmaceutico basilese è stato nominato per ostacolare la produzione indiana di versioni generiche del suo farmaco Glivec, venduto a caro prezzo.

Il gruppo bernese di armamenti e tecnologico Ruag è preso in considerazione per la fabbricazione di munizioni di piccolo calibro e di bombe a grappolo, nonché per la consegna di armi nelle regioni di conflitto e la sua collaborazione con il gruppo israeliano IMI.

Anche Ikea nel mirino

Nella categoria globale, il colosso dei mobili svedese Ikea è considerato per le sue manovre atte a sfuggire al fisco. Chiamato in causa anche il fondatore Inkvar Kamprad, domiciliato nel canton Vaud e possessore di uno dei maggiori patrimoni della Svizzera.

Il fabbricante giapponese di pneumatici Bridgestone/Firestone e il commerciante di materie prime olandese Trafigura sono accusati di scarsa sensibilità ambientale e sanitaria nelle loro attività in Africa. Trafigura è pure messa alla berlina per le false informazioni trasmesse alle autorità ivoriane.

La Coop in controcorrente

Per la prima volta il premio positivo verrà assegnato ad una impresa. Nel 2006 erano stati premiati il sindacato messicano SNRTE e le Ong tedesche Germanwatch e FIAN per la loro lotta contro la chiusura in Messico di uno stabilimento della multinazionale dello pneumatico Continental.

Quest’anno Coop è in lizza per il suo contributo all’ambiente, in particolare con l’offerta di prodotti bio. Il negoziante alimentare olandese Eosta è citato per la produzione etica e l’attività a favore di uno sviluppo sostenibile. La catena britannica Marks & Spencer è in corsa per la sua politica in materia di commercio equo e per la sua cooperazione con le ong.

La cerimonia di consegna dei “Public Eye Awards”, il prossimo 24 gennaio a Davos, verrà animata dal cabarettista Patrick Frey e sarà aperta da Jörg Sambeth, ex responsabile degli impianti della Icmesa di Seveso, al momento della catastrofe ambientale.

swissinfo e agenzie

Il Public Eye on Davos è un’assemblea alternativa al WEF e molto critica nei confronti della globalizzazione.

Ha luogo ogni anno in concomitanza con il Forum economico mondiale.

Questa manifestazione è un progetto comune di Organizzazioni non governative come la “Dichiarazione di Berna” e Pro Natura.

Il Public Eye si considera strettamente collegato con il Forum sociale mondiale che, quest’anno, si svolge dal 20 al 25 gennaio a Nairobi, in Kenia.

Le candidate principali agli Awards del Public Eye sono sempre state le multinazionali. Negli ultimi anni era stata criticato anche il gigante dell’alimentazione Nestlé.

Nel 2005 la multinazionale di Vevey aveva ricevuto il “premio” a causa di un conflitto sul mondo del lavoro in Colombia e di un’aggressiva campagna pubblicitaria concernente l’alimentazione per bambini.

Nel 2006 il “riconoscimento” è andato pure alla Walt Disney, il cui gruppo è stato accusato di prestare poca attenzione al rispetto dei diritti umani nelle fabbriche dei suoi fornitori nel sud della Cina.

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