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Il WEF ritrova la sua vocazione primaria

Quest'anno, il WEF si aspetta nuove idee dai leader mondiali Keystone

Mercoledì si apre a Davos il Forum economico mondiale, che per l'edizione 2006 attende più manager di spicco e meno politici rispetto all'anno scorso.

Tra i temi principali che saranno discussi per 5 giorni nella località grigionese, l’emergenza del mercato cinese ed indiano e le soluzioni innovative ai problemi del mondo.

La crema della politica e dell’economia mondiale si è data di nuovo appuntamento a Davos (Grigioni), da mercoledì a domenica 29 gennaio.

Dopo un’edizione 2005 centrata sullo sviluppo Nord-Sud, il Forum economico mondiale (WEF) offrirà quest’anno un’ampia tribuna al mondo degli affari.

«Torniamo a quel che siamo», ha rilevato il presidente e fondatore del WEF Klaus Schwab. «Non cambiamo orientamento. Semplicemente, allarghiamo di nuovo il ventaglio delle discussioni».

Cina e India

Tema principale del forum – che si svolge sotto il motto «The Creative Imperative» (L’imperativo creativo) – saranno le soluzioni innovative ai problemi del mondo. Alle diverse tavole rotonde parteciperanno attori della società civile e degli ambienti culturali.

Fra gli altri argomenti affrontati, spicca il boom delle economie di Cina e India, rappresentate a Davos rispettivamente dal vice primo ministro Zeng Peiyang e dal ministro del commercio Kamal Nath.

«Il centro di gravità del mondo si sposta a Est», ha rilevato Schwab.

«L’ascesa della Cina e dell’India non deve però essere considerata una minaccia, ma piuttosto un’opportunità», ha sottolineato l’ex professore dell’Università di Ginevra, ricordando le conseguenze geoeconomiche e geopolitiche della crescita dei due giganti asiatici.

Altro grande tema in agenda: la sicurezza dell’approvvigionamento di petrolio e di gas. Si discuterà in particolare delle possibili risposte in caso di uno scenario catastrofico (attacchi terroristici ai condotti e alle raffinerie e susseguente balzo del prezzo del greggio).

Tanti dirigenti e qualche politico

Oltre la metà dei 2340 partecipanti di 89 paesi sono esponenti dell’economia. Fra loro, 735 Ceo (amministratori delegati) o presidenti di multinazionali, un record per questa 36esima edizione del Forum.

Fra i grandi nomi figurano il presidente della Banca mondiale Paul Wolfowitz e il patron di Microsoft Bill Gates. A Davos prenderanno pure la parola i massimi dirigenti di 60 gruppi svizzeri, tra cui Peter Brabeck (Nestlé), Marcel Ospel (UBS), Oswald Grübel (Credit Suisse) e Daniel Vasella (Novartis).

I politici non sono stati però dimenticati, seppur presenti in numero ristretto: nella località turistica grigionese arriveranno 15 capi di Stato o di governo e 60 ministri.

Fra i VIP annunciati figurano la neopresidente liberiana Ellen Johnson-Sirleaf (la prima presidente donna del continente africano) e il premier iracheno Ibrahim Jaafari.

A Davos non ci sarà invece alcun rappresentante di spicco del governo statunitense. Assenti anche palestinesi e israeliani.

Quattro consiglieri federali

I proiettori saranno puntati in particolare su Angela Merkel: la cancelliera tedesca aprirà il WEF assieme al presidente della Confederazione Moritz Leuenberger.

Altri tre consiglieri federali saranno presenti a Davos: Joseph Deiss, Micheline Calmy-Rey e Hans-Rudolf Merz.

Il più occupato sarà il ministro dell’economia Deiss, che come l’anno scorso presiederà una riunione informale con una trentina di colleghi responsabili per le questioni dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Deiss incontrerà inoltre l’omologo americano Robert Portmann, per valutare la fattibilità di un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti.

Open Forum

Per la quarta volta, il WEF avrà un contrappeso nell’Open Forum. Organizzato in collaborazione con la Federazione svizzera delle Chiese evangeliche, esso affronterà in particolare il tema delle donne al potere.

La ministra elvetica degli affari esteri Micheline Calmy-Rey e la liberiana Ellen Johnson-Sirleaf, daranno il loro contributo alla discussione.

Invitando Angelina Jolie, il forum attirerà più del solito l’attenzione dei media. Gli organizzatori negano tuttavia di aver ceduto al glamour, ricordando l’impegno umanitario dell’attrice americana.

Per il secondo anno consecutivo, l’organizzazione terzomondista Dichiarazione di Berna e Pro Natura, promotrici dal 2000 della manifestazione «Public Eye on Davos», premieranno con i «Public Eye Awards 2006» le imprese che più si sono distinte per la loro condotta irresponsabile in ambito ecologico e sociale. Fra i candidati al premio, le società svizzere Nestlé, Novartis, Ciba SC e Syngenta.

Manifestazioni anti-WEF

Dopo la giornata d’azione nazionale di sabato scorso, che ha riunito alcune centinaia di manifestanti in diverse città svizzere, gli altermondialisti si ritroveranno sabato prossimo a Basilea per una nuova dimostrazione.

Venerdì, l’organizzazione Attac Svizzera organizzerà dal canto suo a Zurigo la sesta edizione della conferenza anti-WEF «L’altro Davos», in cui si parlerà della lotta contro la povertà.

swissinfo e agenzie

L’edizione 2006 del WEF accoglierà 735 Ceo o presidenti di multinazionali.
Per la politica saranno presenti una quindicina di capi di Stato o di governo, tra cui la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Il mondo sportivo farà la sua prima apparizione a Davos, con la presenza della leggenda del calcio Pelé e dell’ex pugile Mohammed Ali.
Non mancheranno neppure le celebrità del mondo dello spettacolo e della musica, grazie alla partecipazione dei cantanti Bono e Peter Gabriel e dell’attrice Angelina Jolie.

Nel 1971, Klaus Schwab ha fondato a Davos lo European Management Symposium, diventato poi il Forum economico mondiale (WEF) nel 1987.

Fra i membri del WEF ci sono oltre 1’000 imprese di tutto il pianeta, molte delle quali leader nei rispettivi settori, e 90 Stati.

La 36esima edizione del WEF (25-29 gennaio) si svolge sotto il motto “L’impero creativo”.

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