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Ginevra, capitale ad interim dell’Arabia Saudita

Veduta aerea della mega villa di Collonge Bellerive, regalata da re Fahd alla preferita delle mogli Keystone Archive

Con il soggiorno sulle rive del lago Lemano di re Fahd, anche gli affari di stato e gli intrighi di corte si sono trasferiti da Riad in Svizzera.

I vertici dell’apparato statale dell’Arabia Saudita, come pure i membri più influenti della corte saudita, fanno la spola tra la capitale Riad e Collonge-Bellerive, alle porte di Ginevra, dove il monarca saudita possiede una villa faraonica.

Da quasi tre mesi il sovrano dell’Arabia Saudita, Fahd, sta infatti trascorrendo un periodo di riposo in Svizzera. All’ospedale cantonale di Ginevra (HUG) si è inoltre sottoposto, nelle ultime settimane, ad due interventi chirurgici per la rimozione della cataratta.

La malattia non impedisce però a Fahd, che non governa praticamente più dal 1995, quando rimase vittima di un’embolia cerebrale, di continuare ad intessere la tela della sua successione.

Lotta fratricida

Dalla Svizzera, il re Fahd (81 anni) manda avanti il fratello Sultano (78 anni) contro il fratellastro Abdallah (79 anni), reggente al posto di Fahd da sette anni e principe ereditario designato. Ma non si tratta solo di un litigio tra principi senili della monarchia saudita. E’ una vera e propria lotta di potere: in palio la fetta principale della miliardaria torta petrolifera.

Oltre agli interessi materiali, un ruolo lo giocano pure i clan. Fadh è membro del ramo Sudairi. Abdallah proviene dal ramo Shuraim. Stesso padre ma non stessa madre. Mentre Abdallah è figlio unico unico, Fahd conta sei fratelli, tra i quali Sultan, ministro della difesa, Nayef, ministro dell’interno e Salman, il governatore della capitale saudita Riad.

A ciò si aggiunge una vera lotta ideologica tra i due clan. I Sudairi sono acriticamente a favore degli Stati Uniti, mentre il reggente si mostra più indipendente. Il risultato e che, mentre re Fahd ha dovuto abbandonare il potere con discrezione, una guerra feltrata oppone attualmente Ginevra a Riad.

4 mila eredi maschi

Un esempio? È dalla Svizzera che il principe Nayef (65 anni) ha dato l’ordine il 17 giugno scorso di procedere ad un’ondata di arresti, in Arabia Saudita, contro partigiani Al-Qaeda e, fra loro, dei sauditi che avevano combattuto in Afganistan e che avevano potuto rientrare nel loro Paese senza problemi dopo gli attentati dell’11 settembre dello scorso anno.

La lotta per il potere ha vissuto un’altra tappa importante dal 25 al 28 giugno quando il Consiglio della famiglia regnante, gli Al-Saoud che contano più di 4.000 eredi di sesso maschile, ha designato Sultan quale seconda personalità del governo, dietro Abdallah. Una mossa che dovrebbe permettere al clan dei Sudairi di conservare il potere.

Il principe Abdallah sta anche lui muovendo le sue pedine. Attraverso il figlio Muteeb, come rivela Intelligence Online, il reggente ha preso il controllo della guardia nazionale, un corpo formata da beduini ultra conservatori ed ostili alla presenza degli americani sul suolo saudita.

Balletto diplomatico

Risultato: re Fahd, rappresentante del clan del Sudairi, non è mai stato tanto corteggiato. Questo spiega il balletto diplomatico che ha investito Ginevra dal suo arrivo, lo scorso 20 maggio. Nonostante il precario stato di salute, il sovrano saudita resta uno dei personaggi chiave per cercare di trovare una via d’uscita anche in Medio Oriente.

L’elenco dei capi di Stato sbarcati ai bordi del lago Lemano è lungo. Lo sceicco Zayed degli Emirati Arabi Uniti, il presidente egiziano Hosni Moubarak, re Abdallah II di Giordania, il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika.

Senza dimenticare Jacques Chirac, in nome di una Francia che vorrebbe ancora contare nel mondo arabo, e lo sceicco Khalifa del Bahreïn, atteso prossimamente.

Mega villa alla favorita

Il dono da parte di Fahd della residenza di Collonges-Bellerive, un palazzo da mille ed una notte che ha richiesto 24 anni di lavori, alla seconda moglie, la principessa Johara Al-Ibrahim, è legato anch’esso alla lotta di potere in corso?

L’età avanzata di Fadh, Abdallah e Sultan, protagonisti di questa lotta di potere per il governo dell’Arabia Saudita, lascia facilmente presagire che presto entreranno in scena altri contendenti, i figli degli attuali detentori del bastone del comando. Di fronte a Muteeb, che controlla la guardia nazionale, ed a Bandar, ambasciatore negli Stati Uniti, i due figli di Fahd, Abdelaziz e Mohammed chiedono anch’essi le loro fette della torta.

swissinfo

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