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Giovani calciatori crescono

Giocatori rossocrociati in festa: una scena che si spera possa ripetersi in Olanda durante i mondiali Under 20. ASF

I nazionali svizzeri minori di vent'anni sono impegnati ai campionati mondiali di calcio che si disputano in Olanda.

Gli atleti rossocrociati, che già si sono distinti in passato, hanno l’occasione di misurarsi con le più forti rappresentative del pianeta.

Nel paese dei tulipani, gli atleti svizzeri sono chiamati a misurarsi con le migliori squadre giovanili al mondo, nell’ambito della fase finale del campionato mondiale che si svolge dal 10 giugno al 2 luglio. Una partecipazione storica, perché mai prima d’ora una rappresentativa giovanile elvetica aveva preso parte alla competizione.

La sfida per i ragazzi allenati dal 45.enne Pierre-André Schürmann si annuncia estremamente stimolante. Il sorteggio ha infatti riservato ai rossocrociati tre avversari particolarmente ostici: il Brasile, campione del mondo in carica, Corea del Sud e Nigeria, vincitrici delle eliminatorie in Asia e Africa. Per prepararsi al meglio in vista dell’importantissimo appuntamento, la selezione svizzera ha trascorso un campo d’allenamento nella splendida cornice delle terme di Ovronnaz, nel Canton Vallese.

«Vogliamo vincere!»

Johann Vonlanthen, uno dei tanti talenti che militano all’estero, non usa giri di parole per definire l’obiettivo della spedizione olandese: «Il 2 luglio vogliamo essere campioni del mondo!». Questo atteggiamento convinto e ambizioso è ben diverso dalle timide dichiarazioni che spesso caratterizzano le vigilie degli appuntamenti internazionali della nazionale.

Arroganza? «Niente affatto», afferma Schürmann: «è questo lo spirito giusto per affrontare una competizione così importante, dimenticando i complessi di inferiorità nei confronti degli avversari». Rispetto, dunque, ma nessuna paura. Questa generazione di giocatori – campione d’Europa tra i minori di 17 anni nel 2002 e che vanta altri piazzamenti importanti – «sa quello che vale», commenta il tecnico rossocrociato.

Fabrizio Zambrella è una della colonne portanti della squadra svizzera. Il talentuoso centrocampista di origini italiane è reduce dalla sua prima stagione nella seria A italiana, disputata con la maglia del Brescia. Anche lui concorda con Vonlanthen e Schürmann: «ognuno di noi porta in dote l’esperienza maturata con il proprio club, in Svizzera o all’estero, e tutti siamo coscienti delle nostre possibilità».

Gli fa eco il ticinese Davide Morandi, assistente allenatore. A suo parere, «questa formazione può veramente andare lontano, a patto che ogni partita venga affrontata con la giusta umiltà e spirito di gruppo».

Un gruppo di amici

I membri della giovanissima comitiva rossocrociata – la maggior parte di loro è nata tra il 1985 e il 1987 – non esitano a dirlo: uno dei punti di forza della Nazionale è proprio l’ottimo ambiente che regna dentro e fuori lo spogliatoio. E la medesima impressione la si ricava osservando questo gruppo di ragazzi ridere e scherzare in svizzero-tedesco, francese, italiano e altro ancora, in quella torre di Babele che è ogni selezione elvetica.

«I nostri giocatori sono prima di tutto dei ragazzi che hanno voglia di giocare a calcio assieme», sottolinea Schürmann, che aggiunge: «Quando raggiungono il ritiro della Nazionale, nessuno di loro assume atteggiamenti da prima donna, anche se tutti giocano ai massimi livelli in formazioni svizzere o estere».

Oltre ai «bresciani» Zambrella e Vonlanthen, Philippe Senderos, Johann Djourou e Reto Ziegler militano in Inghilterra, Tranquillo Barnetta in Germania e Guilherme Afonso in Olanda. Viene quasi da chiedersi se non c’è il rischio che alcuni nazionali considerino i Mondiali come una vetrina personale piuttosto che un appuntamento collettivo…

«Assolutamente no!», assicura Zambrella. «Siamo un gruppo di amici che si conosce da tempo, avendo giocato insieme nelle varie selezioni giovanili. Ci telefoniamo spesso anche fuori dal quadro della Nazionale ed è sempre una gioia ritrovarci per difendere i colori rossocrociati», aggiunge l’ex giocatore del Servette.

A Zambrella chiediamo infine se all’interno della squadra non vi è una certa gelosia nei confronti di chi ha avuto l’abilità e la fortuna necessarie per emergere a livello internazionale. Il giovante talento ride e smentisce, poi conclude: «Al contrario! Ognuno di noi è contento quando un compagno si mette in luce e ha successo: siamo una squadra, non un insieme di individualità».

Speranza per il futuro

Le aspettative riposte nei ragazzi di Schürmann non si limitano ai campionati mondiali. Alcuni giocatori, ad esempio Senderos e Vonlanthen, rientrano già nei piani della nazionale maggiore (con cui hanno disputato alcune partite e realizzato reti), altri lo saranno a breve termine.

I rossocrociati che scenderanno in campo in Olanda rappresentano dunque un vero e proprio capitale per il movimento calcistico svizzero, soprattutto in vista degli importanti appuntamenti dei prossimi anni. In particolare, i Campionati del mondo che si svolgeranno l’anno prossimo in Germania e soprattutto gli Europei del 2008, organizzati da Austria e Svizzera.

Non resta dunque che lasciarsi stupire, cominciando da domenica 12 giugno, quando i giovani rossocrociati scenderanno in campo la prima volta, per affrontare i pari età della Corea del Sud. Sperando che l’avventura elvetica continui fino alla finale del 2 luglio…

swissinfo, Andrea Clementi

Nel 2002, la Nazionale Svizzera Under 17 si era laureata campione d’Europa, mentre l’Under 21 era giunta allo stadio delle semifinali agli Europei di categoria organizzati in Svizzera.

Due anni più tardi, i minori di 19 anni e quelli di 21 sono arrivati fino alle semifinali ai campionati europei.

La Coppa del Mondo juniori della FIFA si svolge in Olanda dal 10 giugno al 2 luglio 2005.
La Svizzera è inserita nel gruppo F, in cui affronterà nell’ordine Corea, Brasile e Nigeria.
Gli avversari dell’Italia sono Colombia, Siria e Canada.

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