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Gli svizzeri potranno far faville alle Paralimpiadi

Sul fondo multicolore delle medaglie si intravede il logo del Comitato Paralimpico Internazionale Keystone

Dopo i successi ottenuti dagli svizzeri ai giochi di Torino, è ora il turno degli atleti disabili di farsi valere alle Paralimpiadi che iniziano venerdì.

Con venti sportivi al suo attivo, la delegazione elvetica spera di portarsi a casa sette medaglie nelle seguenti discipline: sci alpino, sci nordico e curling.

Ai Giochi paralimpici organizzati quattro anni fa a Salt Lake City, gli svizzeri avevano ottenuto ottimi risultati, riuscendo a portarsi a casa ben sei medaglie d’oro, quattro d’argento e due di bronzo.

Un risultato che permetteva alla squadra elvetica di piazzarsi al settimo posto fra le Nazioni, ma che sarà difficile anche solo eguagliare.

Obbiettivo dichiarato: sette medaglie

I venti atleti svizzeri presenti in Piemonte si cimenteranno nelle discipline dello sci alpino (Sestrières), dello sci nordico (Pragelato) e del curling (Pinerolo).

L’obbiettivo dichiarato sarà quello di salire sul podio almeno sette volte.

«Speriamo di vincere una medaglia nel curling, due nello sci nordico e quattro nello sci alpino», afferma il capo della delegazione elvetica Hugo Wölfli.

18 uomini e 2 donne

Fra gli svizzeri, la componente femminile è in netta minoranza rispetto a quella maschile. Solo Chiara Devittori (sci nordico) e Madeleine Wildi (curling) parteciperanno infatti alle Paralimpiadi. Nadja Baumgartner e Karin Fasel, infortunate, hanno dovuto rinunciarvi.

Fra gli uomini, Ruedi Weber (biathlon), Hans-Jörg Arnold (slalom gigante) e Hans Burn (discesa) tenteranno di difendere i titoli conquistati quattro anni fa negli Stati Uniti.

Nello sci alpino ci si attendono buoni risultati anche da Michael Brüngger, Christoph Kurz e Thomas Pfyl, mentre nello sci nordico la delegazione svizzera punta sugli inossidabili Bruno Huber e Ruedi Weber.

Regole semplificate

«Dobbiamo tener conto del fatto che a Torino sarà distribuito un numero molto minore di medaglie rispetto a Salt Lake City. Praticamente la metà», spiega Hugo Wölfli.

Il numero di categorie nello sci alpino è infatti stato ridotto a tre (in piedi, seduti, ipovedenti). Di conseguenza, in questa disciplina saranno distribuiti 24 titoli paralimpici rispetto ai 53 di quattro anni fa. Anche nello sci nordico, il numero di gare è stato ridotto da 37 a 32.

Gli organizzatori hanno inoltre cercato di semplificare le regole nel rispetto delle pari opportunità fra gli atleti che non presentano lo stesso handicap o lo stesso grado di disabilità.

Di fatto, gli atleti che si confronteranno nella stessa categoria saranno più o meno penalizzati (a livello di tempo) a seconda dell’handicap di cui soffrono. Nello sci alpino, ad esempio, il tempo reale registrato da un atleta sarà ponderato da un coefficiente che tiene conto del suo handicap.

Più valore alle medaglie

«Non sempre, chi registrerà il miglior tempo vincerà la competizione», spiega Hugo Wölfli. Anche se il sistema è un po’ difficile da capire, la Svizzera ha sostenuto sin dall’inizio il nuovo regolamento perché «attribuisce un’importanza maggiore ad ogni medaglia».

Inoltre, la nuova normativa permette di ridurre il numero delle competizioni e di evitare la penuria di concorrenti in talune discipline.

Da notare, infine, che le competizioni potranno essere seguite su internet e che durante le paralimpiadi saranno effettuati 280 test antidoping.

swissinfo, Mathias Froidevaux
traduzione, Anna Passera

I Giochi paralimpici di Torino si svolgono dal 10 al 19 marzo 2006 nelle seguenti località: Torino (hockey su slittino), Sestrières (sci alpino), Pinerolo (curling in carrozzina), e Pragelato (sci di fondo e biathlon).
Vi partecipano circa 500 atleti di 39 diverse Nazioni.
La delegazione svizzera è composta da 20 atleti.
Quattro anni fa a Salt Lake City, la Svizzera si era piazzata al settimo posto della classifica per Nazioni con sei medaglie d’oro, quattro d’argento e due di bronzo.

L’idea dei Giochi olimpici per persone disabili è stata lanciata nel 1948 dal medico Ludwig Guttman.

Le prime Paralimpiadi estive ufficiali si sono tenute a Roma nel 1960. Vi parteciparono 400 atleti di 23 diverse nazioni.

Le prime Paralimpiadi invernali si sono invece svolte in Svezia nel 1967.

Il primo Paese ad avere creato un comitato paralimpico è stata la Svizzera nel 1989.

Rispetto ai Giochi paralimpici di Salt Lake City, il numero di categorie e di medaglie è stato ampiamente ridotto per questa edizione.

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