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Paralympics 2002: un bilancio

Hans-Jörg Arnold, qui nello slalom speciale maschile Keystone

Dopo le Olimpiadi, Paralympics. La manifestazione sportiva ha chiuso i battenti a Salt Lake City con scarsa eco mediatica, ma molte soddisfazioni per gli atleti svizzeri

Stessa sede, stesso spirito olimpico, medesime medaglie ma tutt’altro impatto mediatico: i Paralympics 2002 hanno chiuso i battenti al Rice-Eccles Stadium di Salt Lake City (Utah) dopo un’edizione – l’ottava – che ha riservato grandi soddisfazioni anche agli atleti svizzeri, i quali tornano a casa con un bottino di 12 medaglie, 6 d’oro, 4 d’argento e 3 di bronzo (migliore anche di quello fatto segnare da Simon Amman e compagni che si sono fermati a 11 medaglie).

“Arrivederci a Torino 2006” è stato il messaggio conclusivo di uno stadio che ha accolto il concerto di Stevie Wonder come saluto finale. Come successo un mesetto prima, anche ai Paralympics è stato scoperto un caso di doping e quindi anche in questo senso i Giochi riservati ai disabili si avvicinano sempre più a quelli per gli atleti più fortunati.

La disciplina regina, lo sci alpino

Il bottino rossocrociato ai Paralympics 2002 è inversamente proporzionale a quello messo in cassaforte dai vari Cuche, von Grünigen e Sonja Nef (bronzo nel gigante femminile, unica medaglia nello sci alpino).

Nove delle 12 medaglie conquistate dagli “alfieri” svizzeri provengono dallo sci alpino: 2 (un oro e un argento) le ha conquistate Hans-Jörg Arnold, 3 (un oro e 2 argento) Hans Burn, 4 Rolf Heinzmann (3 oro e 1 argento) mentre le altre 3 sono da ascrivere a Rudolf Weber nel biathlon e Hans Peter Weber nel cross-country (sci di fondo).

Diventare campioni olimpici a 42 anni

I “moschettieri” elvetici sono considerati atleti “navigati” ed esperti, che circolano da parecchio nel mondo dello sport riservato ai disabili.

Ma vediamo di conoscerli più da vicino, iniziando da Rudolf Weber, oro olimpico nel biathlon, nella categoria LW11, 42 anni compiuti. Per lui si tratta della terza partecipazione ai Giochi e in precedenza aveva già conquistato 4 medaglie (1 oro, 2 argento, 1 bronzo).

Ancora meglio ha fatto suo fratello Hans-Peter, 50 anni e una gran passione: lo sci di fondo. Hans-Peter Weber – al suo debutto ai Giochi! – si è messo al collo il bronzo nella media distanza nel cross-country.

Rolf Heinzmann: poker d’assi

Il “mattatore” è stato senza dubbio Rolf Heinzmann di Visp, 40 anni alla sua quinta Olimpiade. L’uomo che perse un braccio in un incidente con un aratro, ha conquistato quattro medaglie nella categoria LW6/8.

Oro in discesa, oro in gigante, altrettanto in Super G e argento in slalom è l’impressionante bottino di un atleta che è anche un grande personaggio.

Completano il lotto Hans-Jörg Arnold e Hans Burn. Arnold, architetto vallesano di 34 anni (inserito nella categoria LW12/1) ha centrato un oro in gigante e un argento in slalom, dopo il bronzo conquistato 4 anni prima a Nagano.

Burn, cinque volte ai Giochi e 14 medaglie! Hans Burn, che si è visto amputare un piede in seguito ad un incidente in moto, è colui che è maggiormente “abbonato” ai Giochi: quella di Salt Lake è stata la sua quinta Olimpiade.

Burn, trentasettenne di Adelboden (e grande amico di Michael von Grünigen) ha centrato l’oro in discesa e due medaglie d’argento, in gigante e in slalom. Voleva abbandonare, ma chi lo conosce giura che farà ingrandire la sala dei trofei della sua casa nell’Oberland bernese e sarà presente a Torino 2006.

Il motivo? Entrerebbe nel Guinness dei primati con 6 partecipazioni ai Giochi e 14 medaglie in carniere: con la possibilità di fare cifra tonda – leggasi la conquista di ulteriori allori.

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