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Harlin costretto ad abbandonare la sua sfida

John Harlin in un'immagine di pochi giorni fa sulla cima delle Dentes Blanches swissinfo.ch

L'alpinista americano John Harlin III, che voleva percorrere questa estate gli oltre 1'900 chilometri della frontiera svizzera, dovrà perlomeno rinviare il suo progetto. Il protagonista del film IMAX «Le Alpi» è rimasto infatti ferito in seguito ad una caduta nella regione del Mont Dolent, nel canton Vallese.

“Sono contento di essere ancora in vita”, ha dichiarato John Harlin III a swissinfo.ch, poche ore dopo il suo terribile incidente avvenuto alle 10.45 di giovedì. L’alpinista stava scalando le Aiguilles Rouges du Mont Dolent a 3’500 metri di altitudine, in compagnia di Cameron Burns, quando una roccia si è staccata improvvisamente.

Harlin, che si trovava in testa, è precipitato per 15-20 metri, mentre diverse pietre franavano attorno a lui. Bilancio della caduta: quattro ossa rotte nel piede sinistro, uno nel piede destro e numerose contusioni. Lo sfortunato alpinista è stato trasportato d’urgenza all’Ospedale di Sion da un elicottero della compagnia di salvataggio Air Glaciers.

“Date le circostanze sembra ormai poco realistico pensare di poter proseguire questo viaggio ancora nel corso di quest’anno”, ha dovuto ammettere Harlin, che sarà ora costretto a trascorrere almeno 6 settimane di convalescenza.

Harlin, un affermato alpinista e scrittore statunitense, intendeva percorrere tutto il confine della Svizzera, discostandosi il meno possibile dalla linea esatta e fermandosi unicamente per fare rifornimento nei villaggi.

Un periplo di 90 giorni

Il periplo, che aveva preso inizio il 22 giugno a St. Gingolph, nel canton Vallese, avrebbe dovuto concludersi nello stesso luogo entro 90 giorni.

Il percorso avrebbe dovuto condurlo a scalare montagne alte 4’000 metri e a sfidare fiumi come il Reno. Oltre a corda e piccozza per le pareti montagnose più impervie, Harlin aveva previsto di servirsi di un kayak nei corsi d’acqua e di una bicicletta nei tratti più facili su strada.

L’alpinista aveva concordato di trasmettere ogni giorno a swissinfo.ch cronache, fotografie e filmati del suo viaggio avventuroso. Harlin intendeva inoltre incontrare amici alpinisti, scienziati, storici e persone comuni, per ascoltare le loro storie e poter poi offrire un ritratto meticoloso e variato del paese in tutte le sue sfumature geografiche, politiche e culturali.

«John è il miglior ambasciatore possibile per la Svizzera», ha dichiarato alcuni giorni fa Roland Baumgartner di Svizzera Turismo, che sostiene l’iniziativa fornendo supporto logistico. «Le sue testimonianze convinceranno molti potenziali ospiti a trascorrere alcuni giorni in questo fantastico panorama. Magari senza scalare il Cervino, ma godendosi la vista da un treno panoramico, come quello che conduce al Gornergrat».

Infanzia in Svizzera

L’alpinista statunitense è un grande ammiratore della Svizzera, che conosce già da molto tempo: aveva infatti trascorso parte della sua infanzia a Leysin, nel cantone di Vaud.

La madre lavorava presso una scuola internazionale, mentre il padre omonimo – pilota dell’aviazione americana in Germania – si era fatto conoscere per le sue qualità alpinistiche.

Il padre è poi morto nel 1966 in un tragico incidente sulla parte Nord dell’Eiger, quando John Harlin III aveva nove anni. Anni dopo, l’alpinista statunitense è tornato in Svizzera per onorarne la memoria, portando a termine proprio quella scalata: dalla vicenda sono stati tratti un libro e un film IMAX.

swissinfo.ch

Tra il 1798 e il 1815, la forma della Svizzera cambiò varie volte, sia per questioni politiche sia in base agli esiti delle guerre.

Nel 1798 le città alleate Ginevra e Mulhouse furono annesse alla Francia. Nel 1802 il Vallese si separò dalla Repubblica Elvetica, per rimanere indipendente alcuni anni, ma nel 1810 Napoleone lo annesse alla Francia come dipartimento del Sempione.

Ma anche la Svizzera ottenne nuovo territorio: il Fricktal (prima sotto dominio austriaco) situato sul Reno, ad est di Basilea, fu invaso dai francesi nel 1799, ma entrò a far parte della Repubblica Elvetica come cantone separato nel 1802.

Dopo l’Atto di Mediazione il Fricktal divenne parte del nuovo cantone Argovia, di cui fa tuttora parte.

Tra il 1799 e il 1800 i Grigioni passarono varie volte dalla Francia all’Austria e viceversa. Infine i francesi nei uscirono vincitori e nel 1801 Napoleone dichiarò i Grigioni il 16esimo cantone della Svizzera.

Fonte: swissworld.org

La frontiera meridionale della Svizzera è composta principalmente da roccia e ghiaccio. Secondo gli esperti, lo scioglimento dei ghiacciai modificherà circa il 10% dei 750 km di frontiera italo-svizzera: in alcuni punti, vi potrebbero infatti essere cambiamenti di un centinaio di metri.

Secondo l’ingegnere Daniel Gutknecht (Ufficio federale di topografia), quando la roccia sarà liberata dal ghiaccio potranno essere determinati dei punti fissi per indicare la frontiera.

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