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Henry Dunant al Festival dei diritti umani

Il film su Henry Dunant, interpretato dall'attore Thomas Jouannet, inaugurerà il 4° FIFDH Keystone

Il Festival internazionale dei diritti umani si apre venerdì in presenza di Micheline Calmy-Rey. In programma un film sul padre della Croce Rossa.

Le pellicole cinematografiche, in programmazione sull’arco di otto giorni, affrontano temi di preoccupante attualità per il Pianeta, quali il terrorismo e la sua repressione, la dittatura in Cina o le guerre in Africa.

Quest’anno, il Festival internazionale del film sui diritti umani (FIFDH) rende omaggio alla Ginevra internazionale, capitale dei diritti dell’uomo e del settore umanitario.

Si inaugura venerdì con la prima mondiale di un prestigioso telefilm dedicato ad Henry Dunant, padre fondatore della Croce Rossa.

Proiettata in presenza di illustri madrine (l’alto commissario per i diritti umani Louise Arbour e la ginevrina Micheline Calmy-Rey, ministro elvetico degli affari esteri, la pellicola racconta la storia della creazione della Croce Rossa, pilastro della Ginevra umanitaria.

Consiglio dei diritti umani

Durante la cerimonia di apertura del Festival, Calmy-Rey ha sottolineato che «Henry Dunant era un uomo coraggioso, a cui si deve la creazione a Ginevra della Croce Rossa, un’organizzazione umanitaria rispettata in tutto il mondo».

«Il suo vissuto, ricco di insegnamenti, prova che gli ostacoli alle idee nuove tendono ad essere una costante della storia. Ostacoli ben presenti anche oggi», ha indicato la consigliera federale.

«Dall’utopia di riformare profondamente la Commissione dei diritti dell’uomo è nata un’ambizione, un’idea svizzera, che la Confederazione difende da due anni, a Ginevra come a New York», ha aggiunto, in riferimento alla creazione in atto del Consiglio dei diritti umani.

Anche nella sua quarta edizione, il festival continua a riempire la sua funzione di piattaforma al servizio delle vittime delle violazioni dei diritti umani e di coloro – come le Organizzazioni non governative (ONG) – che li difendono.

Da Pechino a Bagdad

Questa «piattaforma contro l’indifferenza», come la definisce il suo direttore Léo Kaneman, affronterà lo spinoso tema dell’occupazione cinese in Tibet e gli effetti negativi legati alla prosperità del Paese asiatico, ma darà spazio anche all’incubo ceceno, alle guerre in Africa, a quella per la lotta contro il terrorismo in Iraq e nel resto del mondo.

Al centro dei dibatti vi saranno altri temi particolarmente sensibili, quali la tratta di esseri umani, i lavoratori clandestini, il lavoro dei bambini o le problematiche femminili.

I difensori dei diritti umani non saranno dimenticati. Durante una serata organizzata dall’Organizzazione mondiale contro la tortura si punterà il dito ad esempio sulle recenti barriere imposte all’azione delle ONG dalla Russia di Vladimir Putin.

Film e dibattiti

Il 14 marzo, la Federazione internazionale della Lega dei diritti umani discuterà sul tema «Giustizia internazionale» in presenza della ticinese Carla del Ponte, procuratrice cel Tribunale penale per l’ex-Yugoslavia, e di Luis Moreno-Ocampo, procuratore della Corte penale internazionale.

Il festival ginevrino rimane così fedele al suo concetto «un film, un tema, un dibattito», che consiste nel far seguire alle proiezioni delle discussioni con il pubblico animate da difensori dei diritti umani.

Ma la manifestazione non sarebbe un festival cinematografico se non ci fosse anche competizione fra le pellicole in gara. Quest’anno, undici documentari saranno in lizza per aggiudicarsi il premio Vieira de Mello. Quattordici filmati si disputeranno invece il premio dell’Organizzazione mondiale contro la tortura, attrivuito a un realizzatore particolarmente implicato.

swissinfo, Frédéric Burnand, Ginevra
traduzione, Anna Passera

Il quarto Festival internazionale del film dei diritti umani si svolge a Ginevra dal 10 al 18 marzo.
Assume un ruolo di forum di discussione per le ONG nei confronti della Commissione dei diritti dell’uomo dell’ONU, che si tiene ogni anno a Ginevra sull’arco di sei settimane.
La manifestazione avrà come padrini e madrine Louise Arbour, Barbara Hendricks, William Hurt, Ruth Dreifuss, Robert Badinter, Hubert Nyssen, Jorge Semprun et Ken Loach.

Le seguenti personalità animeranno i dibattiti a margine del festival: Jimmy Massey, Vladimir Bukovsky, Zainab Gashaeva, Jean-Christophe Rufin, Nicholas Howen, Rony Brauman, Emmanuel Terray.

Anche giornalisti e scrittori impegnati nel settore dei diritti umani, quali Samantha Power, Anna Politkovskaïa, Mohammad-Mahmoud Ould Mohamedou, Danny Schechter parteciperanno alle discussioni. Attesi anche gli interventi dei cineasti Thierry Michel e Amos Gitaï.

La Giuria internazionale, anch’essa presente ai dibattiti, è composta dall’ex-ambasciatore di Francia presso l’ONU Stéphane Hessel, dallo scrittore Russell Banks e dalla realizzatrice Manon Loiseau.

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