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Il federalismo svizzero espone i suoi pregi

La cupola di Palazzo federale, simbolo del federalismo elvetico. bundeshaus.ch

La 3. Conferenza internazionale sul federalismo si è aperta giovedì a Bruxelles. La consigliera federale Micheline Calmy-Rey ha presentato l’esperienza svizzera.

Secondo la ministra degli esteri elvetica, il federalismo attivo può contribuire a risolvere le crisi.

Nella capitale belga sono riuniti oltre 600 partecipanti provenienti da tutto il mondo, in particolare da Stati Uniti, Canada, Africa e Australia.

Durante i tre giorni della terza Conferenza internazionale, dirigenti politici, ministri, parlamentari, giuristi e universitari presenteranno la loro esperienza in materia di federalismo.

Il tema scelto per quest’anno solleva l’interrogativo di “come può il federalismo, nelle sue varie forme, contribuire al buon funzionamento dei governi, alla prosperità, alla pace e alla democrazia, oltre che al rafforzamento dell’identità nell’epoca della mondializzazione”?

Scambio di esperienze

Invitata a partecipare alla seduta di apertura di giovedì mattina, Micheline Calmy-Rey ha sottolineato i vantaggi, sul piano interno, di un modello politico basato sul principio della sovranità condivisa.

Numerosi paesi devono affrontare sfide o crisi legate alla loro diversità etnica, linguistica e alla presenza di minorità, ha in sostanza dichiarato la consigliera federale.

Per affrontare questi problemi, il federalismo può portare delle risposte e permette di «unirsi nella diversità», come lo mostra l’esempio elvetico, evitando «una soluzione monolitica».

La Svizzera può offrire la sua esperienza, ha aggiunto la responsabile del Dipartimento federale degli esteri, senza però cercare «di esportare la sua versione» del federalismo.

Nella capitale belga saranno presenti anche numerose personalità elvetiche, come ad esempio il responsabile delle finanze del canton San Gallo Peter Schönenberger, il presidente del Tribunale federale e l’ex presidente della Confederazione Arnold Koller, il quale parteciperà alla seduta di chiusura di sabato.

Quattro temi

Il dibattito si articolerà attorno a quattro temi: i fondamenti del federalismo, il federalismo e la suddivisione delle responsabilità, le tecniche e i metodi di funzionamento federalista e il federalismo nelle relazioni internazionali.

«Affronteremo aspetti relativamente nuovi e importanti, come le questioni fiscali o il ruolo del federalismo nella risoluzione dei conflitti», sottolinea Paul Morton, membro del comitato organizzativo.

«La Conferenza si indirizza innanzitutto agli esperti e permette uno scambio tra mondo accademico e decisori», aggiunge Morton.

La Conferenza sarà aperta dal Primo ministro belga Guy Verhofstadt e dai presidenti della Comunità francese e di quella fiamminga. Anche il Belgio, infatti, è uno Stato federale.

La cerimonia di apertura avverrà in presenza del re Alberto II, mentre suo figlio, il principe Filippo, presidierà quella di chiusura.

La presenza reale vuole sottolineare l’importanza che il Belgio – che celebra i 175 anni d’indipendenza e i 25 anni del suo federalismo – accorda all’avvenimento.

swissinfo, Barbara Speziali, Bruxelles
(traduzione: Luigi Jorio)

La Svizzera è uno Stato federale dal 1848.

Ogni cantone e semicantone dispone di costituzione, parlamento, governo e tribunale propri.

Alcuni compiti, come la difesa nazionale, sono di competenza della Confederazione.

I cantoni godono tuttavia di grande autonomia per quel che concerne la fiscalità, l’educazione o la sicurezza.

Alcuni esempio di Stati federativi nel mondo sono gli Stati Uniti, il Brasile, l’India, la Germania, l’Australia, il Canada, il Belgio, l’Austria e la Russia.

La 3. Conferenza internazionale sul federalismo si svolge a Bruxelles dal 3 al 5 marzo.
Oltre 600 partecipanti sono attesi nella capitale belga.
Le precedenti edizioni si sono svolte in Canada (1999) e a San Gallo (2002).

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