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Il Papa e il presidente

Il commiato fra il presidente e il Papa Keystone

Pascal Couchepin, presidente della Confederazione, è stato ricevuto in udienza da Giovanni Paolo II. Un incontro breve, segnato dalla sofferenza del Pontefice.

Couchepin ha poi visitato e reso omaggio alle guardie svizzere nei loro quartieri.

Adolf Ogi era stato l’ultimo presidente elvetico ad incontrare il Papa. In quell’occasione l’ex consigliere federale aveva parlato di uno dei momenti più significativi della sua carriera politica.

Couchepin non si è spinto altrettanto in là, pur sottolineando la propria emozione di fronte al Papa. “Durante l’incontro, ho provato compassione per la sua evidente sofferenza fisica e molta ammirazione per l’uomo”, ha dichiarato Couchepin.

Il vallesano non ha risparmiato le lodi: “Ritengo Giovanni Paolo II una delle personalità che più hanno segnato il XX secolo. Ha sempre avuto il coraggio di opporsi ai regimi totalitari ed ha svolto un ruolo fondamentale nella caduta pacifica di regimi ormai allo sbando, come l’ex blocco comunista”.

Pace e Guglielmo Tell

Nel corso del colloquio, durato appena una quindicina di minuti, Couchepin ha ribadito la volontà svizzera di partecipare all’azione, anche vaticana, di promozione della pace e dei diritti umani.

Da parte sua il Pontefice ha lodato la Svizzera come esempio di coabitazione tra culture, religioni e etnie diverse per poi ricordare brevemente il mito di Guglielmo Tell. “Un incontro piacevole”, ha rilevato Couchepin. “Forse non altrettanto per Giovanni Paolo II: stava male”.

“Appassionante”

Ben più carichi di contenuti, secondo il consigliere federale radicale, i successivi colloqui con il cardinale Sodano.

Attitudine della chiesa durante la crisi irachena (“pacificatrice, non pacifista”, ha precisato Sodano), statuto di Gerusalemme nella delicata soluzione del conflitto israelo-palestinese, estensione ad est dell’UE, nuova Costituzione europea.

Questi i temi dibattuti nel corso dell’incontro, che Couchepin ha definito “appassionante”. “Il cardinale è pragmatico come gli svizzeri”, ha dichiarato il presidente a swissinfo.

“La Santa Sede è un’istituzione universale, al di là di qualsiasi barriera religiosa”, ha inoltre rilevato il presidente. “Questa visita a Roma era dunque una buona occasione per rinforzare i nostri legami con il Vaticano”.

Legami ottimi anche se la Santa Sede intrattiene con la Svizzera relazioni diplomatiche diverse, alla stregua di quelle che ha con la Russia e l’OLP.

“Penso che sia venuto il momento di migliorare questi rapporti”, ha dichiarato Pascal Couchepin. “Il Vaticano vedrebbe di buon occhio un’ambasciata svizzera sul suo territorio”.

“Siete tutti svizzeri?”

“Siete tutti svizzeri?” Couchepin si è presentato con questa battuta di fronte al gruppo di una quindicina di guardie, schierate in suo onore nel cortile del loro quartiere a Città del Vaticano.

Dopo i sorrisi, il comandante della guardia Elmar Maeder ha parlato della sua fierezza nell’accogliere il presidente della Confederazione.

“Siamo spesso schierati in formazione d’onore per accogliere capi di Stato. Oggi abbiamo potuto farlo di fronte al “nostro” presidente. Ne siamo doppiamente onorati”, ha rilevato Maeder.

Le guardie svizzere del Papa. Un’istituzione secolare. Un segno di fedeltà al Vaticano. Secondo Maeder un importante strumento per diffondere all’estero la qualità elvetica.

Couchepin ha poi ribadito tutto il proprio sostegno a Maeder ed alle 110 guardie tutt’ora in servizio.

Arriva Berlusconi

L’agenda di Couchepin in questa due giorni romana, prevede per martedì un incontro con il presidente di turno dell’UE e premier italiano Silvio Berlusconi.

L’occasione per discutere di relazioni tra i due Paesi e dello stato negoziale del nuovo pacchetto di bilaterali. Che Berna vorrebbe chiudere al più presto.

swissinfo, Marzio Pescia, Roma

Il Papa dovrebbe visitare la Svizzera nel giugno 2004, su invito della Conferenza dei vescovi svizzeri.

Giovanni Paolo II è stato invitato all’incontro nazionale dei giovani cattolici, il 5 e 6 giugno, a Berna.

Se questo viaggio sarà confermato, si svolgerà a 20 anni dall’ultima visita del Pontefice su suolo elvetico. Nel 1984 aveva visitato 14 città svizzere, con una messa a Sion, in Vallese, cui avevano partecipato 45.000 persone.

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