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L’ambiente da gestire meglio a livello mondiale

Degli operai cinesi mentre fanno ampio uso di pesticidi per una piantagione di meli Keystone

Al Forum ambientale al via martedì a Dubai la Svizzera premerà per una miglior gestione dell'ecologia, afferma Franz Perrez dell'Ufficio federale dell'ambiente.

La questione del controllo dei prodotti chimici pericolosi è una delle sfide alle quali sono confrontati i partecipanti al vertice.

Da martedì a giovedì i ministri dell’ambiente di circa 130 paesi, tra cui il presidente della Confederazione Moritz Leuenberger, sono riuniti a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. La sessione straordinaria del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), giunta alla nona edizione, non aveva mai riunito un numero così elevato di ministri.

Prima dell’apertura della conferenza ministeriale, domenica i membri delle delegazioni hanno apportato gli ultimi ritocchi a un progetto di trattato sulla gestione internazionale dei prodotti chimici pericolosi. L’accordo, che dovrebbe essere siglato dai ministri, giunge in un momento in cui la produzione di queste sostanze è sempre più spesso trasferita dai paesi sviluppati a quelli più poveri.

Al vertice non si discute però solo di chimica. I ministri dibattono ad esempio della situazione energetica, ed in particolare di petrolio e di energie rinnovabili, di come i danni ambientali possono frenare la crescita, ad esempio in paesi come la Cina e l’India, o ancora di turismo ecologico.

Tra i membri della delegazione svizzera nella città degli Emirati Arabi Uniti vi è Franz Perrez, responsabile della divisione questioni globali dell’Ufficio federale dell’ambiente.

swissinfo: Ad aprire il forum è il ministro dell’ambiente elvetico Moritz Leuenberger. Qual è il suo messaggio?

Franz Perrez: Penso che metterà l’accento su tre aspetti. Il primo riguarderà la responsabilità di tutti e di tutti gli Stati in materia di protezione dell’ambiente.

Inoltre parlerà di rafforzare la gestione dell’ambiente a livello internazionale. Credo che insisterà sul fatto che le sfide future richiedono istituzioni forti e perciò sulla necessità di consolidare l’UNEP affinché funga da vero e proprio pilastro centrale della gestione ambientale.

Il terzo aspetto penso sarà la necessità di fissare degli obiettivi, una lista di obiettivi chiari con dei criteri per la loro realizzazione.

swissinfo: Quali sono le principali sfide alle quali sono confrontate le delegazioni?

F.P.: La più importante penso sia legata al settore chimico. Prima del forum principale si è svolta la Conferenza internazionale sulla gestione dei prodotti chimici che è sfociata nell’adozione del trattato sull’Approccio strategico alla gestione internazionale delle sostanze chimiche (SAICM).

Un secondo capitolo concerne i contributi alla commissione dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.

swissinfo: Quali sono i principali obiettivi della delegazione svizzera?

F.P.: L’UNEP dovrebbe contribuire direttamente a migliorare la coerenza e le sinergie nella gestione ambientale, in particolare per quanto concerne i rifiuti chimici ed inquinanti.

La situazione attuale è anomala, con tre importanti convenzioni sui rifiuti tossici e chimici – le convenzioni di Rotterdam, di Stoccolma e di Basilea – che hanno tutte un proprio segretariato a Ginevra. Pensiamo che in futuro sia necessaria una struttura comune per i tre segretariati.

swissinfo: Al di là dei discorsi, dalla conferenza uscirà qualcosa di concreto?

F.P.: Prima di tutto penso che i discorsi non siano negativi, poiché è necessario parlare assieme prima di definire una posizione comune. L’UNEP è però ben più di un forum di discussione.

In passato ha svolto un ruolo cruciale nell’elaborazione delle convenzioni sui prodotti chimici, adesso è fondamentale prendere le giuste decisioni per far funzionare il SAICM.

swissinfo, intervista di Thomas Stephens
(traduzione ed adattamento di Daniele Mariani)

Il nono Forum ministeriale del Programma dell’ONU per l’ambiente si tiene a Dubai dal 7 al 9 febbraio.
Sono attesi delegati da 160 paese e circa 130 ministri dell’ambiente.
Il Forum è stato preceduto dalla Conferenza sulla gestione dei prodotti chimici, che si è svolta dal 4 al 6 febbraio.
Stando alle stime dell’ONU, nei prossimi 15 anni il volume dei prodotti chimici aumenterà dell’85%, con 1’500 nuove sostanze prodotte ogni anno.

La Convenzione di Rotterdam, in vigore dal 2004, concerne il commercio internazionale di alcuni prodotti chimici pericolosi. In particolare, stipula che l’esportazione dei prodotti più tossici è autorizzata solo se il paese importatore ha dato il suo assenso in conoscenza di causa.

La Convenzione di Stoccolma ha quale obiettivo di bandire ovunque l’impiego degli inquinanti organici persistenti (POP), un gruppo di composti chimici che si degradano molto lentamente nell’ambiente (tra i più tristemente famosi, il DDT, i PCB e le diossine).

La Convenzione di Basilea riguarda il controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e la loro eliminazione.

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