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La canapa, balsamo e tabù

La canapa, una pianta medicinale già conosciuta 5000 anni fa Keystone

Un processo contro un medico ticinese, condannato a 7 mesi di detenzione, riapre il dibattito sull'utilizzazione a scopi terapeutici della canapa.

Tuttora proibiti in Svizzera, i medicinali derivati da questa pianta sono già autorizzati in altri paesi e i loro effetti benefici sarebbero comprovati da diversi studi.

“Non è una novità che la canapa faccia del bene alla salute. Le sue virtù terapeutiche sono già conosciute da 5000 anni e venivano impiegate da diversi popoli antichi”, spiega a swissinfo Werner Nussbaumer, medico generalista di Gravesano.

Ma il “dottor joint”, come è stato scherzosamente soprannominato nel Canton Ticino, non ha ottenuto la comprensione della corte di Lugano, che lo ha condannato mercoledì scorso a 7 mesi di detenzione, con la condizionale.

Nussbaumer è stato riconosciuto colpevole di infrazione alla legge sugli stupefacenti per “complicità in un traffico di canapa” e per aver somministrato illecitamente a dei pazienti gocce contenenti tetrahydrocannabinol (THC), la sostanza psicoattiva della pianta.

Una sentenza contro la quale il medico ticinese ha già deciso di far ricorso.

“Ho impiegato la canapa unicamente per scopi terapeutici. Molti dei pazienti in cura mi erano stati inviati da altri medici che non trovavano più alcun rimedio utile nella medicina tradizionale”.

Effetti benefici

“Dei 59 pazienti che ho trattato con la canapa, solo uno non ha riscontrato effetti positivi. È quindi assurdo essere condannati per aver somministrato sostanze benefiche, quando vengono autorizzati farmaci come il Vioxx, che uccidono centinaia di persone”, rileva Werner Nussbaumer.

“Vi sono numerosi medicinali centomila volte più pericolosi della canapa. Con i suoi derivati nessuno può morire di overdose. Mentre se aumento anche solo di due volte le pastiglie contro l’infarto o l’ictus, i pazienti mi muoiono per effetti secondari”.

Il medico ha fatto uso della canapa, sull’arco di oltre un anno, soprattutto per lenire dolori dovuti a neuropatie e spasmi. Il successo delle cure è stato testimoniato da alcuni suoi pazienti.

“Gli effetti della canapa sono già stati dimostrati anche per altre patologie, come pure in caso di inappetenza per i malati di cancro, aids o anoressia. Vi sono inoltre studi significativi anche riguardo a malattie psichiche, come la schizofrenia”, aggiunge Nussbaumer.

Il primo paese ad aver autorizzato medicinali a base di derivati di canapa, destinati ad alleviare i dolori, è stato il Canada nell’aprile scorso. Autorizzazioni analoghe sono già state rilasciate anche dalle autorità di alcuni Stati degli USA e da quelle olandesi.

Legislazione nuovamente in discussione

In Svizzera, finora, è autorizzato soltanto il Marinol, un medicinale americano prodotto con THC sintetica, la cui somministrazione è però strettamente limitata.

“Il divieto attuale sull’impiego terapeutico della canapa risale al 1951. A quei tempi non si aveva neppure pensato alla possibilità di utilizzare questa pianta per scopi medici”, spiega Sandra Meier portavoce dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Ma le cose potrebbero cambiare molto presto. Le Commissioni parlamentari della sanità pubblica hanno ripreso in esame la legge sugli stupefacenti e lo stesso Consiglio federale si è espresso in favore di un “ammorbidimento” della legislazione.

E anche nel mondo medico, la controversa pianticella sta guadagnando sempre più i sostegni di specialisti e ricercatori.

“Le ricerche che abbiamo condotto negli ultimi anni hanno dimostrato che la THC ha un’azione positiva per la prevenzione di affezioni cardiache. Può ad esempio frenare l’evoluzione dell’arteriosclerosi, una delle malattie più gravi e più diffuse nella nostra società”, spiega il dottor François Mach dell’Ospedale universitario di Ginevra.

“Gli studi effettuati in Canada hanno evidenziato inoltre risultati positivi per la cura della sclerosi a placche”, aggiunge il ricercatore.

Spinelli nocivi

I risultati di queste ricerche non vanno però intesi come uno stimolo a consumare canapa.

“Fumare uno spinello non ha invece effetti positivi per il cuore. Anzi può sicuramente danneggiare anche i polmoni, il cervello e altri organi importanti”, sottolinea François Mach.

Una posizione condivisa anche da Werner Nussbaumer. A suo avviso, non sarebbe però soltanto il tabù della droga a frenare ancora oggi l’impiego della canapa a scopi terapeutici.

“Oltre ai pregiudizi morali vi sono anche interessi economici. La guerra contro la canapa ha preso inizio dall’avvento del nylon. Le industrie hanno fatto di tutto per eliminare la canapa, allo scopo di imporre i loro tessuti sintetici”.

“E la stessa cosa si ripete ancora oggi da parte dell’industria farmaceutica, che preferisce vendere ad alto prezzo i suoi medicinali, piuttosto che lasciar fiorire la canapa. Un medicinale a basso costo che ognuno può coltivare anche nel suo giardino e utilizzare facilmente per scopi terapeutici”, annota il medico ticinese.

swissinfo, Armando Mombelli

La canapa è la sostanza stupefacente più diffusa in Europa, dove viene fumata da quasi 30 milioni di persone.
In Svizzera da 200’000 a 300’000 persone consumano regolarmente canapa.
Un giovane su due afferma di aver già provato almeno una volta i suoi effetti psicoattivi.

In Svizzera il consumo di canapa e di altre droghe è vietato dalla legge sugli stupefacenti che risale al 1951.

Numerosi tentativi di ammorbidire le disposizioni legali per quanto concerne le cosiddette droghe leggere sono stati respinti finora dal Parlamento e dalla popolazione.

Anche le proposte in favore di un’autorizzazione della somministrazione di canapa a scopi medici sono state bocciate dalle Camere federali.

Finora le autorità sanitarie svizzere hanno autorizzato soltanto l’impiego terapeutico del Marinol, un farmaco a base di THC sintetica.

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