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La lotta alla povertà passa anche dal clima

Il ghiacciaio Pastoruri, in Perù, è seriamente minacciato dal riscaldamento climatico. Keystone

I cambiamenti climatici sono una delle priorità della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), poiché i loro effetti si ripercuotono in pieno sui più poveri.

In occasione della conferenza annuale, il direttore dell’ente della Confederazione Walter Fust ha tracciato un bilancio delle azioni realizzate dalla DSC in questo ambito.

Come conciliare protezione del clima con uno sviluppo durevole per l’insieme del pianeta? È questa la questione che sta al centro delle preoccupazioni della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).

Alla conferenza stampa annuale dell’agenzia umanitaria della Confederazione, tenutasi giovedì a Berna, il suo direttore Walter Fust è stato categorico: “I cambiamenti climatici fanno parte delle priorità della DSC perché i loro effetti colpiscono in pieno le persone più povere”, ha detto.

Strategia “win to win”

Il clima è un tema che riguarda tutti e che “richiede soluzioni urgenti”. Anche la Svizzera deve fare la sua parte. Nell’ambito dell’aiuto allo sviluppo e in collaborazione con i governi, l’economia, il mondo accademico e le organizzazioni non governative, la Confederazione si sforza di garantire una coerenza fra gli obiettivi dello sviluppo e quelli climatici. A tale scopo sostiene soprattutto soluzioni “win-win”, che tendono a favorire contemporaneamente la lotta contro la povertà e la protezione del clima.

Le misure d’adattamento e la prevenzione si rivelano particolarmente importanti per mettere in atto questa strategia, promuovendo ad esempio delle soluzioni energetiche atte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. A titolo d’esempio la DSC ha citato il suo programma d’adattamento ai cambiamenti climatici (PACC) lanciato in uno dei paesi più vulnerabili dal punto di vista climatico, il Perù. Nel paese sudamericano l’agenzia elvetica ha identificato tre settori-chiave d’azione: la sicurezza alimentare, l’acqua e la prevenzione dei rischi naturali.

I cambiamenti climatici sono un problema che va affrontato a livello planetario. Per questa ragione Walter Fust ha sottolineato l’importanza delle conferenze di Acra (settembre 2008), di Doha (novembre-dicembre 2008) e di Copenhagen (2009). Tre grandi appuntamenti che si prefiggono rispettivamente di esaminare l’efficacia dell’aiuto internazionale, il finanziamento dello sviluppo e le nuove misure da adottare per la protezione del clima.

Azione internazionale

Davanti ai giornalisti, Walter Fust si è poi espresso in favore della creazione di un unico ufficio federale per lo sviluppo e la cooperazione.

Secondo lui occorre raggruppare la DSC e la divisione “Cooperazione e sviluppo economico” della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) in seno al Dipartimento federale degli affari esteri.

“In futuro non potremo più permetterci di disperdere la cooperazione allo svilluppo in diversi dipartimenti e uffici federali. Non è efficace ed economicamente troppo caro”, ha detto.

Per Fust, quella di giovedì era l’ultima conferenza stampa annuale nelle vesti di direttore della DSC. Il prossimo mese d’aprile lascerà infatti il suo posto dopo quindici anni. A partire dal mese di maggio diverrà direttore generale del Forum umanitario mondiale, un’istituzione presieduta dall’ex segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, e creata lo scorso anno a Ginevra.

swissinfo e agenzie

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) è l’agenzia del Dipartimento federale degli affari esteri preposta alla cooperazione internazionale.

La DSC fornisce le sue prestazioni avvalendosi di oltre 620 collaboratori in patria e 1’000 impiegati locali. Ha un budget annuo di 1,3 miliardi di franchi.

L’ente effettua azioni dirette, sostiene programmi di organizzazioni multilaterali e cofinanzia progetti di organizzazioni umanitarie svizzere ed internazionali.

La cooperazione bilaterale allo sviluppo si focalizza su 14 paesi prioritari e 7 programmi speciali nel Vicino Oriente, in Africa, Asia ed America latina.

La DSC è responsabile pure dell’aiuto umanitario, in particolare in seguito a catastrofi naturali o in caso di conflitti. Nel 2007 questo aiuto è stato fornito in sette regioni.

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