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La qualità del sonno è ereditaria

Dormire come un ghiro, una questione di geni swissinfo.ch

Dei ricercatori dell'Università di Losanna hanno identificato per la prima volta un gene responsabile del sonno.

La scoperta potrebbe aprire nuovi orizzonti per capire come il sonno è regolato nel corso della vita.

La qualità del sonno è regolata geneticamente: lo ha scoperto un gruppo di ricercatori losannesi, il cui studio sarà pubblicato venerdì dall’autorevole rivista «Science».

Si tratta del primo studio che ha identificato un simile gene. In passato delle ricerche avevano individuato delle particelle cromosomiche in alcuni casi di malattie molto rare che provocano dei problemi per dormire.

I ricercatori del Centro integrativo di genomica dell’Università di Losanna hanno analizzato l’«attività in onde delta» nei topi, che misura attraverso un encefalogramma la profondità del sonno ed è attualmente il migliore indicatore della qualità del riposo.

Nell’uomo, questa attività diminuisce con gli anni, ciò che spiega perché i bambini dormono profondamente e riescono a recuperare molto bene, mentre le persone più anziane dormono in generale peggio e hanno un sonno meno rigeneratore.

Vitamina A svolge un ruolo importante

«Ci siamo resi conto che alcuni topi hanno un sonno strano, poiché mancano di attività delta», ha spiegato il professore Mehdi Tafti. «Paragonando i loro geni con quelli di altri topi, siamo riusciti a localizzare quello responsabile della differenza».

Il gene regolatore dell’attività in onde lente del cervello è quello del ricettore beta all’acido retinoico. I ricettori di questo tipo, che regolano la «distribuzione» dei derivati della vitamina A, svolgono un ruolo primordiale nello sviluppo embrionale, in particolare nella formazione del sistema nervoso centrale e la neurotrasmissione dopaminergica.

Che la vitamina A svolgesse un ruolo importante per il cervello – in particolare per la vista, ma anche per alcune malattie nervose come la schizofrenia, Alzheimer o Parkinson – era già stato appurato dai ricercatori. Che però la stessa vitamina fosse importante pure per la qualità del sonno è una novità.

Lo studio sui topi ha permesso di stabilire che un eccesso di vitamina A è negativo per il sonno, ma i ricercatori non sono riusciti a determinare le conseguenze di un deficit. «Non sappiamo quale sia esattamente il tasso necessario», ha indicato il Mehdi Tafti.

Nuovi orizzonti

La scoperta potrebbe aprire nuovi orizzonti per capire come il sonno è regolato nel corso della vita e perché alcuni medicinali provocano sonnolenza.

E per chi soffre di insonnia? «È troppo presto per rispondere, ma delle ricerche future potranno basarsi su quanto abbiamo scoperto per verificare se in queste persone vi siano delle anormalità – ha dichiarato Mehdi Tafti a swissinfo -. Forse si potrà fare qualcosa per migliorare la loro qualità del sonno».

Il sonno è quindi solo una questione di geni? “No, dipende sì dai geni ma anche dallo stile di vita”, conclude il professore dell’Università di Losanna.

swissinfo e agenzie

I ricercatori dell’Università di Losanno hanno trovato un gene responsabile del sonno.

Dallo studio risulta che la vitamina A svolge un ruolo importante per il cervello ed influenza la qualità del sonno.

Da questa scoperta si deduce inoltre che, se un gene ne è responsabile, la qualità del sonno si trasmette per via ereditaria.

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