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La Svizzerà invierà esperti civili nel Sudan

La Svizzera partecipa agli sforzi di promozione della pace in Sudan Keystone

Su decisione del governo, fino a tre esperti civili del Dipartimento della difesa saranno impiegati in permanenza nel sud del Paese, in cui dal 2005 vige un trattato di pace.

Gli specialisti contribuiranno segnatamente alla concretizzazione di strutture statali in materia di diritto umanitario, diritto internazionale bellico e controllo democratico delle forze armate.

Il governo ha approvato mercoledì la proposta del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), autorizzando in tal modo l’impiego nel Sudan meridionale di esperti civili del DDPS nel campo della sicurezza.

È previsto che una squadra con un effettivo massimo di tre persone rimanga permanentemente in loco e che, a seconda delle necessità, possa essere assistito per un periodo massimo di un mese da altri specialisti dell’istruzione.

Contributo svizzero

Dopo la firma, nel gennaio 2002, dell’armistizio per quanto concerne la zona di conflitto delle montagne Nuba – avvenuta in Svizzera, sul Bürgenstock (Cantone di Nidvaldo) – una delegazione del Sudan meridionale ha contattato ufficialmente Berna per informarsi sulle possibilità di assistenza in merito alla creazione di strutture statali nella zona.

L’accordo del Bürgenstock ha quindi costituito il punto partenza di ulteriori negoziati che sono sfociati nel gennaio 2005 in un trattato di pace firmato a Juba tra il governo centrale sudanese e il governo del Sudan meridionale.

Dopo tale trattato di pace gli accertamenti sono stati intensificati: dagli accertamenti condotti in loco è risultato che la Svizzera può contribuire, mediante le conoscenze specialistiche del DDPS, alla creazione di strutture statali nel Sudan meridionale.

In particolare, da parte elvetica saranno forniti aiuti negli ambiti seguenti: diritto internazionale umanitario, diritto internazionale bellico, controllo democratico delle forze armate, diritto disciplinare, istruzione sanitaria, gestione logistica e amministrativa, comunicazione.

Promozione della pace

Si tratta di un impiego civile di promovimento della pace ai sensi della legge federale su misure di promozione civile della pace e di rafforzamento dei diritti dell’uomo.

L’impegno della Svizzera nel campo della sicurezza nel Sudan meridionale è stato concordato con il governo centrale sudanese di Khartum, con i dirigenti della regione semiautonoma del Sudan meridionale, con la Missione delle Nazioni Unite nel Sudan e con il CICR, da molti anni impegnato nel Sudan meridionale.

Il nostro Paese è considerato un partner affidabile e il previsto impegno della Svizzera nel campo della sicurezza nel Sudan meridionale è conforme agli obiettivi degli sforzi internazionali di stabilizzazione.

swissinfo e agenzie

Situato in Africa orientale, il Sudan è uno degli Stati più vasti del continente (2,5 mio. di km quadrati, ossia circa 60 volte la Svizzera, e 38 milioni di abitanti).
Nel 2005, dopo oltre vent’anni di violenze, un trattato di pace ha posto fine al conflitto che opponeva musulmani del nord, cristiani e animisti del sud. Il trattato prevede un periodo di transizione di sei anni e mezzo durante il quale il paese sarà governato da istituzioni transitorie; al termine dello stesso, dovrebbe aver luogo un referendum sull’indipendenza del Sudan meridionale.
Secondo le stime, la guerra civile avrebbe provocato circa 2 milioni di vittime e 4 milioni di sfollati.
Anche dopo la fine delle ostilità, in Sudan si sono verificati duri scontri nella regione del Darfur (ovest del Paese).

Dal 1994 la Svizzera, attraverso la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) presta aiuto nel Sudan meridionale, fornendo il proprio contributo in materia di acqua potabile, igiene degli insediamenti e logistica.

Dalla fine del conflitto, nel 2004-2005, e dalla sottoscrizione degli accordi di pace, la Svizzera è impegnata con i suoi partner nella ricostruzione del Sudan meridionale, per la protezione dei profughi ed il rimpatrio degli sfollati. La DSC è attiva anche a livello di coordinamento degli aiuti internazionali nel Sudan.

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