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La Svizzera dà man forte agli algerini

Innumerevoli gli edifici crollati, più di 1000 persone trovate morte sotto le macerie Keystone

Come molti altri paesi occidentali, la Svizzera solidarizza con un'Algeria messa in ginocchio da un terremoto che ha fatto almeno 1000 morti e più di 6000 feriti.

Giovedì sera un centinaio di specialisti elvetici avevano raggiunto Algeri. Il loro compito è di fornire un sostegno ai soccorritori all’opera tra le macerie.

Una cellula di crisi dell’aiuto umanitario della Confederazione si è riunita nelle ore immediatamente successive al terremoto.

Attraverso l’ambasciata svizzera ad Algeri – la cui sede è stata danneggiata dal sisma – il ministero degli Affari esteri ha offerto alle autorità algerine il proprio aiuto.

Anche la catena della solidarietà ha già dato il via ad una raccolta di fondi destinati alle vittime del terremoto. Chi lo desidera può effettuare un versamento sul conto corrente postale 10-15000-6 con la menzione “Algeria”.

Partiti i primi soccorsi

«Siamo sempre in attesa del via libera ufficiale delle autorità algerine» dichiarava giovedì a swissinfo Jean-Philippe Jutzi, portavoce della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione.

Senza attendere la conferma ufficiale, una prima delegazione di tre collaboratori dell’Aiuto umanitario della Confederazione è partita nel primo pomeriggio da Ginevra per Algeri. Da Zurigo sono partiti poco più tardi altri otto soccorritori (due medici, tre persone con cani da salvataggio e tre tecnici).

Giovedì sera altri collaboratori della Catena svizzera di salvataggio hanno raggiunto la capitale algerina. Si tratta di sismologi, di squadre con cani da catastrofe, di tecnici e di specialisti dell’ONU. In totale sul posto si trovano un centinaio di soccorritori elvetici.

Un sisma devastante

Dodici ore dopo la scossa principale si registravano ancora delle scosse di assestamento nei dintorni di Algeri e nella Kabilia. Stando ai dati dell’Osservatorio di scienze della terra di Strasburgo l’intensità del sisma era di 6 gradi sulla scala Richter. Per il Centro di ricerca in astronomia ed astrofisca algerino, la magnitudo era di 5,2 gradi.

Secondo il bilancio ufficiale, purtroppo ancora provvisorio, il terremoto avrebbe fatto almeno 1000 vittime e più di 6000 feriti. Il dipartimento di Boumerdes (circa 50 km a est di Algeri) è stato il più colpito.

Almeno 200 scosse di assestamento sono state registrate nelle due ore successive al sisma, avvenuto alle 19:45 locali (le 20:45 in Svizzera) e la cui onda lunga è giunta fino alla Liguria. «È un momento tragico» ha detto il primo ministro algerino, Ahmed Ouyahia «una sventura che colpisce l’Algeria intera».

La struttura degli edifici pesa sul bilancio delle vittime

Stefan Wiemer dell’Osservatorio sismologico del Politecnico federale di Zurigo fa notare a swissinfo che i costi umani di un terremoto sono legati al rispetto delle norme antisismiche nell’edilizia.

«In Algeria le cause del disastro sono un misto fra edifici mal costruiti, una scossa relativamente forte e un’alta densità di popolazione. La zona è a rischio sismico e l’ultimo terremoto importante – nel 1980 – ha fatto ancora più vittime di quello attuale».

Per i sismologi è difficile prevedere quando e dove si registreranno nuove scosse. «Quello che possiamo fare attualmente è sviluppare maggiormente la costruzione di edifici antisismici».

Per quanto riguarda la Svizzera, Stefan Wiemer ricorda che il paese non è una zona ad alto rischio sismico, come potrebbe esserlo il Giappone. «Un terremoto, anche forte come quello di Basilea in febbraio, può comunque sempre verificarsi. A rischio sono in particolare il Vallese e la zona di Basilea. Non tralascerei però la Svizzera orientale: è un’area densamente popolata e le conseguenze di un sisma potrebbero farsi sentire in modo maggiore».

swissinfo e agenzie

Il violento sisma che ha colpito il nord dell’Algeria ha fatto più di 1000 morti e il bilancio è destinato ad aggravarsi. Centinaia di persone, uomini, ragazzi, donne, lavorano freneticamente per cercare di liberare quanti, vivi e morti, sono intrappolati sotto le macerie.

Gli ospedali della regione, in particolare quelli di Boumerdes, Algeri e delle zone limitrofe, sono sommersi dagli arrivi dei feriti.

Tra gli edifici danneggiati figura anche l’ambasciata svizzera ad Algeri. I collaboratori stanno bene, ma in questo momento non è possibile aggiungere particolari.

Le comunicazioni con l’Algeria sono difficoltose e per questo Berna non può fornire notizie della comunità elvetica – circa 150 persone – che vive nel paese nordafricano.

Bilancio provvisorio: più di 1000 morti e 6000 feriti
Epicentro a 70 km a est di Algeri
Un primo gruppo di esperti svizzeri pronto a partire già oggi

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