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Latte più liberalizzato

Meno latte sul mercato per garantire la stabilizzazione dei prezzi. swissinfo.ch

Di fronte alla crisi nel settore del latte, governo e produttori hanno optato per tutta una serie di misure.

Il Consiglio federale vuole più flessibilità e responsabilità dai produttori che, da parte loro, hanno accettato di ridurre i contingenti.

Ci sono attualmente 200 milioni di chili di latte di troppo sul mercato. Per riequilibrare la situazione, l’assemblea dei delegati della Federazione dei produttori svizzeri di latte (PSL) ha deciso a Berna come misura urgente di diminuire la produzione del 2 per cento per l’anno in corso.

Affinché il provvedimento sia efficace, i 160 delegati hanno chiesto al Consiglio federale di dargli carattere obbligatorio.

Il governo accetta ma…

Riunito nelle stesse ore a qualche centinaio di metri di distanza, il governo ha approvato un disegno di decreto federale urgente da sottoporre al parlamento, in cui accoglie la richiesta, condivisa dai vari partner della «filiera» del latte.

Nello stesso tempo, il Consiglio federale ha deciso di conferire maggiore responsabilità e margine di manovra al settore lattiero.

Questo deve essere in grado di adeguare rapidamente i contingenti in funzione delle necessità, ha detto il consigliere federale Pascal Couchepin.

«L’evoluzione – ha affermato il ministro – ha mostrato che è illusorio lasciare allo Stato il compito di fissare i contingenti, quando invece è il mercato a dettare i quantitativi e i prezzi».

Una certa urgenza

Vista la difficile situazione che sta attraversando l’economia lattiera, «occorre agire al più presto», ha sottolineato il capo del Dipartimento federale dell’economia (DFE). Sono in gioco migliaia di posti di lavoro.

Prima di sopprimere completamente il contingentamento a partire dal 2007, il governo propone alle Camere di introdurre una fase transitoria.

Sarà una transizione «dolce», volta a dinamizzare l’economia lattiera, ha sostenuto Couchepin. Dall’anno prossimo gli adeguamenti dei contingenti dovrebbero essere differenziati in funzione dei bisogni del mercato.

Concretamente, se il parlamento accetterà queste misure, probabilmente durante la sessione invernale, le organizzazioni di categoria potranno presentare al governo una domanda comune o settoriale per modificare i contingenti.

Il Consiglio federale si riserva tuttavia il diritto di prendere una decisione diversa, nel caso di richieste esagerate.

Un mercato più elastico

Inoltre, il governo ha deciso di permettere in via del tutto eccezionale che i quantitativi di contingente non esauriti entro il 30 aprile 2003 siano riportati integralmente sull’anno lattiero seguente.

La possibilità va nel senso della richiesta che gli stessi produttori hanno fatto alla loro assemblea generale. Ne risulterà una maggiore elasticità, ha dichiarato Samuel Lüthi, direttore della PSL.

Per quanto riguarda la gestione dei contingenti per settore fino al 2007, Lüthi ritiene positivo soltanto l’effetto didattico della proposta.

Egli continua a rimproverare a Couchepin di correre troppo e «alla cieca»: tutta una serie di questioni organizzative non sono state chiarite, ha detto il direttore della PSL.

La proposta è stata invece accolta con favore da Jacques Bourgeois, direttore dell’Unione svizzera dei contadini. A suo avviso, la responsabilizzazione dei produttori li obbligherà a mettere in piedi strutture entro le quali bisognerà trovare un consenso.

swissinfo e agenzie

Da 25 anni, la Svizzera produce circa 3.2 milioni di tonnellate di latte all’anno;
Ciò rappresenta il 3% della produzione europea;
Prezzo (latte normale): tra 77 e 79 centesimi al chilo;
Prezzo (latte bio): 90 centesimi al chilo;
Swiss Dairy Food elaborava il 25% del latte;
Principale industria lattiera svizzera: Emmi.

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