La pioniera delle assicurazioni sociali in Svizzera compie 100 anni
Un tempo i salariati in Svizzera non erano assicurati contro gli infortuni anche se lavoravano in condizioni pericolose. Un esempio di cantiere edile a Zurigo nel 1910: tutti gli scavi e la rimozione della terra erano eseguiti a mano, le impalcature erano precarie. (Baugeschichtliches Archiv Zürich)
Fachlabor Gubler
Sin dall'inizio la Suva assicurava anche contro infortuni al di fuori dal lavoro. Un incidente stradale a Zurigo, nel novembre 1927. (Stadtarchiv Zürich)
Stadtarchiv Zürich
Con l'aumento delle attività di svago, il numero degli infortuni in questo campo si è moltiplicato. Oggi sono sorprendentemente al primo posto tra le categorie di infortuni assicurati dalla Suva. (Schweizerisches Bundesarchiv)
Schweizerisches Bundesarchiv
"Emblema" è il titolo del progetto di architettura dei fratelli Pfister per il nuovo edificio principale della Suva a Lucerna, costruito tra il maggio 1914 e il dicembre 1915: un'opera ragguardevole, tenuto conto dell'effetto frenante della prima guerra mondiale. (Photopress-Archiv)
Photopress-Archiv
L'ufficio tecnico della sezione per la prevenzione degli infortuni a Lucerna, nel 1942: qui venivano sviluppati dispositivi di protezione. (Suva-Archiv)
Sinar
Un operaio testa il nuovo dispositivo di protezione di una sega circolare sviluppato dal servizio tecnico della Suva, nel 1943 a Lucerna. (Photopress-Archiv)
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Il consiglio d'amministrazione della Suva ha rifiutato a lungo d'introdurre le misure di reinserimento tra i compiti dell'istituto. Poi è arrivata la svolta: la Suva ha rilevato le terme "Quellenhof" a Baden e nel 1936 ha trasformato lo stabilimento in una "scuola per amputati". La foto è del 1962. (Suva-Archiv)
SUVA
Negli anni '60 nell'edilizia si lavorava ancora senza dispositivi di protezione e senza casco ad altezze vertiginose. (Photopress-Archiv)
Photopress-Archiv
Seguendo le direttive della Suva, prima di iniziare il lavoro sul cantiere del ponte della Poya a Friburgo, nel 2012, degli operai si riscaldano praticando esercizi di footbag. (Keystone)
Keystone
La prevenzione è sempre in primo piano: un audiomobile della Suva effettua misurazioni dell'udito sul posto di lavoro, a Lucerna nel 1988. (Keystone)
Keystone
La prevenzione va al passo con i tempi: l'accento è messo sulle misure di sicurezza, piuttosto che sugli infortuni. Un cartellone del 1977 mostra le scarpe adatte per proteggere i piedi e camminare sicuri. Un altro manifesto del 1986 mostra le cuffie per proteggersi contro i rumori dannosi in fabbriche e cantieri. (Suva-Archiv)
SUVA
Con campagne di prevenzione ironiche, la Suva sensibilizza contro gli incidenti provocati da spericolati sciatori che scendono a velocità eccessive sulle piste. (Keystone)
Keystone
Cento anni fa nasceva la Cassa svizzera d'assicurazione contro gli infortuni. Se all'epoca al centro delle preoccupazioni c'erano gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, oggi sono piuttosto i numerosi infortuni nel tempo libero che costituiscono un problema.
L’industrializzazione nella Svizzera della seconda metà del XIX secolo era accompagnata da grossi problemi sociali. Nel Paese regnava una grande povertà e il lavoro nelle fabbriche era duro e pericoloso. Chi si ammalava o si infortunava non aveva alcuna copertura assicurativa.
Nel 1900, l’elettorato elvetico bocciò seccamente una legge che prevedeva l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie. Solo nel 1912 accettò l’assicurazione obbligatoria.
L’Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (INSAI) – il cui acronimo in tedesco, SuvaCollegamento esterno, anni dopo venne ripreso come denominazione per tutte le lingue nazionali svizzere – iniziò la sua attività nel 1918. Da quel momento, le imprese i cui dipendenti sono esposti a un rischio considerevole di infortunio o di malattia professionale furono obbligate a stipulare un’assicurazione con la Suva.
Fine del monopolio
Nel corso degli anni, ai compiti della Suva si aggiunsero la prevenzione e la riabilitazione. Finora, nel sistema assicurativo svizzero è stata mantenuta la chiara distinzione tra malattia e infortunio, indipendentemente dalla causa di quest’ultimo.
Nel 1984 la Suva ha però perso il monopolio dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni (ad eccezione dei settori industriale e delle costruzioni). Da allora anche altri compagnie possono stipulare contratti di assicurazione contro gli infortuni sul e fuori dal lavoro e contro le malattie professionali. La Suva resta comunque il maggiore assicuratore svizzero contro gli infortuni: i due terzi dei dipendenti in Svizzera sono assicurati presso la Suva.
Essa è stata la prima grande assicurazione sociale della Svizzera ed è ancora oggi un importante pilastro del sistema di sicurezza sociale elvetico. È organizzata come una società indipendente di diritto pubblico, ma non riceve fondi pubblici. Gli utili vengono restituiti agli assicurati sotto forma di premi più bassi.
La sfida degli hobby pericolosi
Oggi, gli infortuni nelle fabbriche e le malattie professionali non sono più i problemi prioritari. Mentre all’inizio del XX secolo alcune famiglie svizzere dovevano ancora mettere i figli sui “mercati dei bambini” come lavoratori stagionali al servizio di contadini in Germania, oggi la maggioranza degli svizzeri ha abbastanza soldi da dedicarsi ad attività di svago, tra cui certe pericolose.
La crescente frequenza degli infortuni nel tempo libero pone la Suva di fronte a grandi sfide. Circa il 60% degli infortuni avviene durante il tempo libero. La Suva sta cercando di prevenirli con apposite campagne.
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