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Natura e artificio a Neuchâtel

L'isola, i ciottoli, il canneto. www.expo.02.ch

Vuol essere l'arteplage più artificiale di tutte, ma anche un'elegante imitazione della natura.

Il simbolo di questa arteplage che cattura subito l’occhio del visitatore è l’isola artificiale di 27.000 metri quadrati adagiata su 460 piloni d’acciaio. Le fanno da tetto, proteggendola dalle intemperie e dal sole, tre immensi “ciottoli” ovoidali sospesi a una ventina di metri dal suolo. Il diametro del più grande dei tre raggiunge i 103 metri.

Attorno all’isola il “canneto”: centinaia di steli di policarbonato verdi, muniti di cellula fotovoltaica, che galleggiano ondulando sulla superficie del lago.

L’arteplage di Neuchâtel coniuga poesia e “high tech”; suggerisce che questi due mondi possono essere complementari. In definitiva, la nostra società ha raggiunto un alto grado di tecnicità, ma non dimentichiamo: dipendiamo dall’ambiente che ci circonda.

Pinocchio e la scienza

Su quest’isola trovano posto sette delle nove esposizioni di Neuchâtel. “Ada, lo spazio intelligente” propone la pista dell’intelligenza artificiale. Il visitatore entra in uno spazio con cui può dialogare. “Ada” lo coinvolge in un gioco fatto di luci, suoni, movimenti. Concetto, contenuto e tecnologia sono dell’Istituto di neuroinformatica dell’Uni e del Politecnico di Zurigo. Il Politecnico di Losanna si interroga invece sul nostro rapporto con i robot, per suggerire che la distanza fra l’uomo e la macchina è sempre più breve.

“Biopolis”, della multinazionale agro-chimica Novartis, propone la città del futuro. Come modificheranno la nostra vita nei prossimi 20 anni la biotecnologia e l’ingegneria genetica?

Sopra i siti di “Biopolis”, “Ada” e “Robotica” si trova la “Piazza Pinocchio”, dedicata al burattino ribelle, con un allestimento che naviga tra magia e realtà. Qualcuno si potrà chiedere se, insieme a Pinocchio, anche la scienza ha qualche bugia da farsi perdonare.

La natura amica/nemica

Sulla stessa piattaforma troviamo tre esposizioni tematiche che ci riportano alla natura, fonte di equilibrio, ma anche di terribili disequilibri. “Aua estrema” è un’espressione romancia che significa acqua nei suoi stati estremi. Il visitatore entra scalzo in un bosco acquatico.

“Beaufort 12” è il titolo di un’altra esposizione, che rinvia alla forza del vento quando si scatena un uragano. Una forza terribile che il visitatore può provare, mettendosi davanti a un enorme ventilatore. Prima deve transitare attraverso un paesaggio devastato da una frana. La “Magia dell’energia” è invece un’esposizione che offre lo spettacolo forse più suggestivo: un mago su una grande piattaforma girevole libera l’energia dell’acqua.

Garantire il futuro alle generazioni che verranno

Altro punto forte dell’arteplage di Neuchâtel il “Palazzo dell’equilibrio”, dedicato al pianeta Terra. Sfera di legno alta 27 metri, intende sensibilizzare i visitatori al concetto di sviluppo sostenibile. Il messaggio riguarda il futuro dell’umanità, possibile soltanto se troveremo un equilibrio tra gli imperativi sociali, economici ed ambientali.

Infine, “Manna” ci ricorda che l’alimentazione è in bilico fra natura ed artificio. I profumi artificiali di vaniglia e fragola stordiscono il visitatore, che poi cede alla nostalgia quando apprende che in Svizzera esistono 1000 diverse varietà di mele. Oggi, i negozi ce ne propongono cinque o sei al massimo. Anche nei supermercati Coop, sponsor di “Manna”, la mela resta un frutto proibito.

Mariano Masserini

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