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Nessuna modifica genetica sugli animali per la produzione di beni di lusso

Anche gli animali hanno una loro dignità e vanno quindi protetti da umiliazioni ed abusi. Keystone

È questa una delle proposte contenute nell'opuscolo presentato mercoledì dalle Commissioni incaricate di elaborare suggerimenti per concretizzare, nella nuova legge sulla protezione degli animali, la norma costituzionale di "dignità della creatura". L'aspetto centrale delle proposte etiche e pratiche fornite è il rapporto con gli animali geneticamente modificati.

La problematica sollevata dalla Commissione federale d’etica per l’ingegneria genetica nel settore non umano (CENU) e dalla Commissione federale per la sperimentazione sugli animali (CFSA) è ampia e complessa. Occuparsi della nozione di “dignità dell’animale” significa confrontarsi con questioni etiche e filosofiche, nonché capire con quali premesse, obiettivi e motivazioni gli animali vengano utilizzati dagli esseri umani.

La presidentessa della CFSA, la dottoressa Regula Vogel, ha ricordato come la questione tocchi la vita quotidiana di tutti. “Animali che necessitano di contatto sociale con altri individui della propria specie, come pappagallini o criceti, vengono spesso rinchiusi da soli in una gabbia.” Oppure: “nel caso dei bovini destinati alla produzione di latte, la regola impone che il vitellino appena nato venga sottratto alla madre subito dopo il parto”. O ancora, “nei ristoranti, i pesci commestibili sono tenuti in acquari privi di strutture e relativamente piccoli, affinché l’ospite possa scegliere da sé la propria trota”.

Tutti questi esempi, senza voler mettere alla gogna singoli rami di produzioni o d’utilizzazione, illustrano in termini generali il nostro comportamento nei confronti degli animali. Tale rapporto è spesso contraddistinto dalla costante preminenza degli interessi umani, indipendentemente dalla loro importanza. Secondo la dottoressa Andrea Arz de Falco, presidentessa della CENU, “le due commissioni sono convinte che la discussione sul tema della dignità della creatura permetterà di apportare un correttivo all’opinione comune secondo cui l’essere umano è al centro di ogni cosa ed esso solo può pretendere dignità e protezione”.

In virtù della vigente legge sulla protezione degli animali, i vertebrati sono già protetti da sofferenze, dolori, danni o spaventi arrecati in modo ingiustificato. La CENU e la CFSA valutano che alcuni aspetti essenziali della dignità degli animali siano quindi rispettati. Tuttavia, esse ritengono che la nozione costituzionale di “dignità delle creature” debba proteggere gli animali in modo più completo. Le due commissioni propongono di includere nella futura legislazione, protezioni che riguardino gli interventi sull’aspetto esteriore, le umiliazioni e le eccessive strumentalizzazioni dell’animale.

“La dignità dell’animale non è rispettata se l’eventuale pregiudizio ad essa arrecato non è oggetto di una ponderazione degli interessi, presupponendo invece disinvoltamente la priorità degli interessi umani”. Questa ponderazione è primaria in relazione alla produzione, all’allevamento e all’utilizzazione di animali geneticamente modificati. “Per verificare se la dignità dell’animale è rispettata nonostante un intervento sul piano genetico, occorre ponderare gli interessi di protezione dell’animale con quelli d’utilizzazione umana. La dignità dell’animale non è rispettata quando dalla ponderazione risulta che quelli dell’animale hanno la preminenza”. Una tale valutazione ha spesso un valore discrezionale, ma ciò non ha impedito alle Commissioni di esprimersi all’unanimità per un divieto generalizzato di produzione di animali geneticamente modificati per scopi di compagnia, per il tempo libero o per sport, nonché di animali destinati unicamente ad incrementare la produzione di beni di lusso. Per tutti gli altri settori d’utilizzazione (scopi medici, ricerca di base o applicata), si auspica una ponderazione degli interessi nei singoli casi.

CENU e CFSA hanno anche sottolineato come, non soltanto gli animali prodotti mediante tecnologia genetica possono essere lesi nella loro dignità. Per questo motivo, un secondo livello di ponderazione deve essere applicato in relazione ad animali allevati o utilizzati mediante metodi tradizionali. Secondo il rapporto, certi tipi di allevamento “tradizionali” spinti a livello estremo non sono compatibili con la nozione di dignità delle creature.

Il 17 maggio 1992, popolo e cantoni avevano approvato il nuovo articolo costituzionale 24 novies (art. 120 nella nuova Costituzione) a protezione dell’uomo e dell’ambiente contro gli abusi della tecnologia riproduttiva e dell’ingegneria genetica. Tale norma menziona il concetto di dignità delle creature, che dovrà essere integrato e concretizzato nell’imminente revisione totale della legge sulla protezione degli animali

Il rapporto tra uomini ed animali è diventato, negli ultimi anni, oggetto di una crescente sensibilizzazione presso l’opinione pubblica, nella quale si è radicata una certa critica nei confronti di certi metodi d’allevamento “industriale” di esseri viventi. Lo scandalo della mucca pazza ha dimostrato come un allevamento irrispettoso delle specie animali possa ripercuotersi anche sull’uomo e sulla sua salute, mentre l’avvento dell’ingegneria genetica e della produzione di animali geneticamente modificati ha evocato tutta una serie di riserve etiche e morali. Infine, in Svizzera, la mancata entrata in materia delle Camere federali, sulla modifica della norma costituzionale che descrive gli animali come “cose”, ha suscitato aspre critiche. Tali contestazioni hanno condotto al lancio di due iniziative popolari per il miglioramento dello statuto giuridico degli animali, che hanno già raccolto le firme necessarie per essere poste in votazione popolare.

Marzio Pescia

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