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Novartis rinuncia all’acquisto di Berna Biotech

Berna Biotech è specializzata nella produzione di vaccini contro l'epatite B, le malattie respiratorie e tropicali Keystone

La multinazionale farmaceutica ha deciso di non sottoporre un'offerta pubblica d'acquisto (Opa) sul produttore bernese di vaccini Berna Biotech.

Con la rinuncia di Novartis, la strada verso il controllo della società bernese appare ora libera da ostacoli per lo specialista delle biotecnologie olandese Crucell.

In un comunicato pubblicato martedì, Novartis spiega di aver preso la sua decisione dopo esame dei conti e valutazione di rischi ed interessi di Berna Biotech.

La società bernese, specializzata nella produzione di vaccini, aveva accordato il mese scorso alla multinazionale basilese l’autorizzazione di effettuare un’analisi approfondita dei suoi conti (due diligence).

A metà dicembre, Novartis aveva infatti manifestato il suo interesse nei confronti di Berna Biotech, già corteggiata dall’inizio del mese scorso dallo specialista delle biotecnologie olandese Crucell.

Via libera per Crucell

Dopo la rinuncia di Novartis, non vi è quindi più nessuno ostacolo ad un’acquisizione da parte di Crucell.

L’azienda olandese, che registra un fatturato nettamente inferiore a quello di Berna Biotech, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto (Opa) per rilevare circa i due terzi delle azioni della società bernese.

La fusione dovrebbe portare alla nascita del più importante produttore indipendente a livello mondiale di vaccini.

La direzione operativa dovrebbe essere ripresa dal CEO di Crucell Ronald Brus, mentre il presidente della direzione di Berna Biotech assumerà la carica di Chief Business Officer.

Nel corso dell’assemblea generale tenutasi martedì, gli azionisti della società olandese hanno dato il loro consenso all’acquisto dell’azienda svizzera, che dovrebbe realizzarsi per mezzo di uno scambio di azioni.

Gli azionisti di Berna Biotech si pronunceranno mercoledì sull’Opa di Crucell, che a sua volta ha convocato per martedì un’assemblea generale straordinaria per decidere sul suo progetto di acquisto del gruppo bernese.

Da parte sua, il consiglio di amministrazione di Berna Biotech si è a più riprese espresso in favore di un’acqusizione da parte della società olandese.

Cifre rosse per Berna Biotech

Novartis, che ha lanciato in dicembre un’offerta per rilevare il produttore americano di vaccini Chiron e sembra interessata ad aquistare anche l’azienda svizzera di biotecnologie Serono, non ha spiegato le motivazioni della sua decisione di non rilevare Berna Biotech.

La rinuncia è probabilmente legata, oltre che a questioni strategiche, alla situazione finanziaria di Berna Biotech, che dovrebbe registrare cifre rosse anche nel 2005, nonostante un chiaro miglioramento.

Nei primi nove mesi dell’anno scorso, il fabbricante bernese di vaccini ha subito perdito per 7,4 milioni di franchi, contro 25,6 milioni nello stesso periodo del 2004.

Il miglioramento è dovuto alla compressione delle spese per la ricerca e lo sviluppo nonché per il marketing.

Il volume d’affari si è ridotto da 125,7 a 114,6 milioni di franchi. Il risultato operativo si è attestato a 8,5 milioni di franchi, mentre nei primi nove mesi dell’anno precedente era negativo per 22,4 milioni.

Nel solo comparto vaccini è risultata tuttavia una crescita dell’11 per cento a 78,7 milioni di franchi. A fine settembre Berna Biotech disponeva di liquidità pari a 152 milioni di franchi.

swissinfo e agenzie

Berna Biotech è stata fondata nel 1898.
L’azienda, che occupa circa 700 persone, è basata a Berna e dispone di filiali in Europa e in Corea.
Berna Biotech è specializzata nei vaccini contro l’epatite B, le malattie respiratorie e quelle tropicali.
Con il termine biotecnologia viene designata l’applicazione tecnica di conoscenze biologiche o biochimiche.

La biotecnologia “verde” si riferisce alle piante e alle loro modifiche genetiche.

Quella “rossa” si occupa invece della produzione di medicamenti e delle diagnosi.

La biotecnologia “blu” riguarda la produzione di additivi alimentari sulla base di sostanze provenienti dal mare.

Quella “bianca” si concentra infine sui prodotti e sulle applicazioni nel campo dell’industria chimica, tessile o alimentare.

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