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Pasqua: passaggio e rinascita

L'arresto di Gesù: uno dei "trasparenti" delle processioni storiche di Mendrisio, dipinto da Francesco Catenazzi (1775-1830). https://www.mendrisiottoturismo.ch/

Qual è, oggigiorno, il significato della Pasqua? Che cosa può rappresentare il rito pasquale, ebraico o cristiano, in una società e cultura come quella europea, in cui il ruolo delle istituzioni religiose è sempre meno accettato sul piano collettivo? Per il frate cappuccino Martino Dotta, riferirsi alla Pasqua è nel contempo una sfida e un'opportunità.

È una sfida, in quanto la ricezione del discorso religioso non è più cosa scontata. In genere, ne sono andate perse le radici storiche (ad esempio, il senso di offrire uova colorate o di cioccolato per la Pasqua), come pure il significato sacro (per la Bibbia, la Pasqua è ricordo e attualizzazione del passaggio del Mar Rosso da parte del popolo ebraico, come pure della risurrezione di Gesù Cristo dalla morte).

Si tratta, però, di un’opportunità, perché l’interesse per la spiritualità va aumentando, malgrado la perdita di valore sociale della religione. Al di là delle posizioni politiche, la discussione in atto in Svizzera sulla soppressione o no dell’articolo della Costituzione federale, che prescrive l’accordo della Confederazione per la creazione di nuove diocesi cattoliche, mostra che non è più molto chiaro, perché lo Stato debba limitare in tal modo le libertà d’organizzazione. Ne è pure un esempio il recente rifiuto, per volontà soprattutto della Francia, d’inserire un rimando esplicito a Dio nella Carta fondamentale dell’Unione Europea.

In sostanza, la religione è considerata una scelta privata dei cittadini e allo Stato non viene riconosciuto nessun diritto d’interferire in questo ambito. Si ha l’impressione, dunque, che valga sempre di più e a tutti i livelli il motto: “spiritualità sì, religione no”, dove per spiritualità s’intenda la ricerca interiore e individuale di una realtà trascendentale, mentre per religione l’insieme d’insegnamenti e di riti comunitari che caratterizzano una tradizione religiosa.

L’elemento spirituale attira ed è – manco a dirlo – ancora motivo di attività economiche. A ben vedere, non c’è nulla di nuovo in ciò, poiché i luoghi di culto hanno sempre assunto il doppio compito di centro religioso e di nodo commerciale. E se, ai giorni nostri, lo spazio pubblico delle religioni e delle Chiese va diminuendo, così come il confronto diretto con Dio nelle scelte personali, nondimeno la Pasqua evoca una situazione di passaggio e di rinascita.

In prospettiva collettiva e individuale, può essere occasione di riscoperta dei principi etici di base della nostra società: la libertà di pensiero e d’espressione, la tolleranza, il rispetto delle diversità, il diritto a un’esistenza dignitosa. Questi principi etici non sono minacciati unicamente dai movimenti religiosi o ideologici fondamentalisti, ma pure e forse soprattutto dall’indifferenza che rode la nostra qualità di vita. Tuttavia, la spesso deprecata perdita di valori può essere ritenuta, a buon giudizio, preludio di una loro riformulazione.

Fra Martino Dotta

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