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Gli svizzeri direbbero “sì” a Schengen/Dublino

Gli accordi di Schengen/Dublino prevedono meno controlli alle frontiere Keystone

Un sondaggio dell’Istituto gfs rileva che in caso di scrutinio popolare, due terzi degli aventi diritto accetterebbero oggi gli accordi di Schengen e Dublino.

Per questo spigoloso tema, l’inchiesta pubblicata venerdì rileva che la maggioranza degli svizzeri tollera le divergenze di opinioni in Consiglio federale.

La conclusione degli Accordi bilaterali bis con l’Unione europea (Ue), lo scorso maggio, ha avuto un influsso positivo sulle opinioni degli svizzeri.

Dal “barometro europeo” dell’Istiituto di ricerche gfs.berna, che dal 1993 analizza i pareri degli svizzeri in materia di relazioni con Bruxelles, emerge infatti che il sostegno alla via bilaterale si è rafforzato. L’adesione agli accordi di Schengen e Dublino gode ora dei favori della maggioranza della popolazione.

Le urne a favore di Schengen/Dublino

Il 46% di un campione rappresentativo di 1001 persone intervistate in novembre, ha dichiarato di nutrire piena fiducia nei vantaggi derivanti per la Svizzera dagli accordi con l’Ue. Il 38% è scettico, mentre il rimanente 16% non ha alcuna opinione in merito.

Se ci fosse uno scrutinio popolare sugli Accordi bilaterali bis, il 43% assicura che si recherebbe alle urne. Di questi, il 68% voterebbe “sì” agli accordi di Schengen e Dublino, il 16% direbbe “no”, mentre un altro 16% è ancora indeciso.

In giugno, la proporzione di coloro che avrebbero votato “sì” era del 64% e in ottobre del 69%, mentre quella dei “no” era rispettivamente del 12 e del 17%.

I dati dell’Istituto d’indagine pubblicati venerdì, giungono un giorno dopo l’approvazione degli otto trattati bilaterali da parte del Parlamento.

La destra dura contro tutti

Un chiaro appoggio agli accordi di Schengen e Dublino verrebbe dagli elettori liberali, socialisti e democristiani. Una maggioranza relativa di elettori dell’Unione democratica di centro (Udc) si opporrebbe.

Non si registrano invece differenze delle intenzioni di voto in funzione della classe sociale, dell’età e della lingua.

Meglio non stare da soli

Gli Accordi bilaterali sono giudicati la strategia più intelligente da quasi quattro svizzeri su dieci (37%): si tratta della percentuale più elevata dal giugno 2000.

Un anno fa, erano soltanto in tre su dieci (29%) a pensarla in questo modo. La “via solitaria” è giudicata la migliore dal 17% degli intervistati, contro il 32% del 2003.

Quattro su dieci vorrebbero l’Ue

Se si votasse oggi sull’adesione all’Unione europea, il 39% l’approverebbe, la metà degli aventi diritto la boccerebbe, mentre l’11% è indeciso.

Nel 1993, la percentuale delle persone a favore dell’adesione era del 33%. Sei anni più tardi, era addirittura del 54%.

Nel campo degli oppositori, la proporzione è scesa dal 55 al 33% tra il 1993 e il 1999.

Tollerate le idee di Blocher

Al 78% appare chiaro che il consigliere federale Christoph Blocher si discosta dagli altri colleghi di governo sugli accordi di Schengen/Dublino.

La maggioranza tollera tuttavia questa divergenza di opinione: il 61% considera infatti che un consigliere federale debba esprimere il proprio parere in una campagna di votazione.

Il 38% pensa inoltre che con la sua posizione, Blocher aiuti elettoralmente l’Udc, mentre il 33% è convinto che agisca per l’indipendenza elvetica.

swissinfo e agenzie

L’Istituto gfs.berna ha interrogato 1001 persone sulle relazioni Svizzera-Europa.
68% sono favorevoli a Schengen/Dublino.
38% si oppongono.
39% sono favorevoli ad un’adesione all’Unione europea.
50% contro.

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