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“Il governo Renzi sta usando la Lombardia come un bancomat”

Garanzie sulla quota dei tributi versati dai lavoratori frontalieri italiani destinata ai comuni di residenza: è una delle esigenze formulate nella mozione presentata dalla Lega Nord alla Camera e al Senato, relativa all'accordo sui frontalieri, raggiunto in dicembre tra Svizzera e Italia. "Il frontaliere non deve diventare l’anello debole di un sistema", avverte il senatore Jonny Crosio, che parla di "decisione calata dall’alto".

La Lega Nord aveva preannunciato che non avrebbe accettato l’intesa  parafata dalle delegazioni svizzera e italiana, nell’ambito del più ampio pacchetto di negoziati contro la doppia imposizione fiscale tra i due paesi. Il testo deve ora essere ratificato dai rispettivi parlamenti nazionali. E puntualmente martedì i parlamentari leghisti hanno presentato una mozione impegnativa per il governo di Matteo Renzi, in cui formulano le loro esigenze di correttivi per i punti che ritengono problematici.

Oltre alle garanzie sui ristorni, la Lega Nord propone la sospensione del nuovo regime sanitario per i lavoratori pendolari e lo sblocco del fondo creato presso l’INPS con i contributi di disoccupazione pagati dai frontalieri nella Confederazione (Legge n. 147 del 1997).

Ma più in generale la Lega Nord, che governa numerose realtà locali a ridosso della frontiera in provincia di Varese e Como, intende farsi carico delle preoccupazioni degli oltre 62’000 lavoratori attivi in Ticino (e in misura minore nei cantoni Grigioni e Vallese) – finora soggetti esclusivamente alla tassazione alla fonte nella Confederazione – che nel giro di 10 anni si vedranno aumentare le tasse per effetto delle aliquote italiane. Un aggravio d’imposta per i frontalieri stimato, secondo alcune indagini, in 200 milioni per l’erario italiano e in 15 milioni, pari a 3’000 euro a testa.

Sulla mozione presentata dal gruppo della Lega, le precisazioni del senatore Jonny Crosio, primo firmatario dell’atto parlamentare a Palazzo Madama, in una intervista di tvsvizzera.it.

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